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Buy Now Pay Later, la frode è in agguato: come nasce e come evitarla

La grande semplicità d’uso del Buy Now Pay Later rende questa forma di acquisto tanto immediata quanto potenzialmente problematica, non solo per il rischio di generare una sovraesposizione rispetto alla reale capacità di acquisto e di rimborso del consumatore digitale ma anche in un’ottica antifrode. I dati del fenomeno

Pubblicato il 13 Feb 2023

Beatrice Rubini

Personal Solutions & Cybersecurity – CRIF Executive Director

missione1 – PNRR – antifrode

La categorie del BNPL- Buy Now Pay Later (“compra ora e paga dopo”) comincia ad apparire nella classifica delle frodi creditizie. Come si evince anche dalle evidenze dell’Osservatorio CRIF – Mister Credit,  la nuova modalità di pagamento che sta spopolando nel mondo e-commerce, trainata dal costante aumento delle vendite online tra il 2020 e il 2021, presenta diverse problematiche.

Ecommerce, i vantaggi del “Buy now pay later” per i merchant

Ad oggi, tutti i principali retailer contemplano almeno un’opzione di BNPL tra le modalità di pagamento al check-out. In realtà, più che una vera e propria forma di pagamento, il BNPL rappresenta una forma di finanziamento a breve termine in quanto consente agli shopper di effettuare un acquisto dilazionandone l’importo in ratei di importo fisso con scadenze ravvicinate (quindicinali o mensili), spesso senza applicazione di alcun interesse.

Buy Now Pay Later, i dati del Global Payment Report

Volendo quantificare il fenomeno a titolo esemplificativo riportiamo alcune evidenze emerse dal Global Payment Report di FIS del 2022:

  • A livello globale i consumatori continuano a scegliere il BNPL, che si stima rappresenterà entro il 2025 il 5,3% del valore totale delle transazioni e-commerce (438 miliardi di dollari), aumentando la quota del 2,9% registrata nel 2021 (157 miliardi di dollari).
  • In Europa il BNPL rappresenta l’8,1% del valore delle transazioni e-commerce, quasi il doppio del Nord America dove si attesta al 3,8%.
  • Nel 2021 lo spending e-commerce (in termini di volumi di acquisto) ha superato il valore globale di 5,3 trilioni di dollari e si stima supererà gli 8,3 trilioni nel 2025.

La penetrazione nel mercato italiano

La penetrazione nel mercato italiano appare ancora indietro rispetto ad altri Paesi, nordici e UK in primis. Gli acquisti con pagamento rateizzato rappresentano solo il 3% dell’e-commerce ma il Buy Now Pay Later riscuote l’interesse del 54% degli italiani, in particolare nella fascia d’età 45-54 anni (fonte: Osservatorio Hybrid Lifestyle di Nomisma, febbraio 2022).

Problemi e rischi del BNPL

La grande semplicità di utilizzo del Buy Now Pay Later, spesso veicolato tramite app dedicate, rende infatti questa forma di acquisto tanto immediata quanto potenzialmente problematica, non solo per il rischio di generare una sovraesposizione rispetto alla reale capacità di acquisto e di rimborso del consumatore digitale ma anche in un’ottica antifrode. Infatti, l’analisi del cliente può far leva solo su un ridotto set di dati di input; l’onboarding deve rispecchiare un journey agile e veloce con integrazione di fonti informative alternative tipiche di un processo digitale che, oltre a non avere impatti sulla User Experience, deve essere compatibile con logiche di sostenibilità finanziaria.

Conciliare queste caratteristiche in un mercato che diverrà sempre più regolato e attento alla tutela della sostenibilità della controparte appare la vera sfida che i player dovranno affrontare.

L’alert della Banca d’Italia

In una comunicazione dello scorso 28 ottobre relativa proprio ai pagamenti dilazionati la Banca d’Italia ha sottolineato: «La facilità di accesso al servizio, unitamente alla circostanza che il BNPL è generalmente utilizzato per acquistare beni di consumo a importo contenuto potrebbe incentivare acquisti non del tutto consapevoli e quindi potenzialmente non sostenibili da parte dei consumatori». Secondo un’indagine condotta da Assofin, Sda Bocconi e Crif proprio sul Buy Now Pay Later, il 31,8% degli utenti lo utilizza per fare acquisti entro i 300 euro, il 44,3% non ne percepisce l’utilizzo come una possibile minaccia al proprio equilibrio economico-patrimoniale e, soprattutto, il 79% non lo considera un finanziamento.

Alcuni casi reali di frode su BNPL

Una ragazza napoletana di 29 anni ha ricevuto dei solleciti di pagamento da una finanziaria, ma lei non aveva aperto nessun finanziamento. Grazie a una verifica dei propri dati creditizi sulla banca dati di CRIF, la ragazza ha scoperto di essere vittima di un duplice furto d’identità. Risultava infatti richiedente di due prestiti, il primo di tipologia “Buy now, pay later” per l’acquisto presumibilmente di uno smartphone dal valore di circa 1.000€, e il secondo per l’erogazione di una carta di credito a suo nome. La giovane ha sporto denuncia ai carabinieri disconoscendo tali finanziamenti. Dalle verifiche effettuate con la finanziaria è emerso che sul contratto erano presenti i dati anagrafici della ragazza, ma i recapiti forniti non corrispondevano ai suoi.

Un ragazzo di 23 anni pugliese ha ricevuto dei bollettini che lo invitavano al pagamento delle rate di un prestito, che però il ragazzo non aveva mai stipulato. Stupito da queste richieste di pagamento, il giovane si è rivolto dapprima alla finanziaria e poi ad un avvocato che lo ha assistito nel denunciare il fatto, al fine di disconoscere il finanziamento acceso a suo nome da parte di ignoti. Il giovane, tramite il suo legale, si è rivolto anche all’organismo di mediazione di Foggia.

Le evidenze dell’Osservatorio Frodi Creditizie CRIF – Mister Credit

In questo contesto si inseriscono i casi di frode riscontrati a partire dal secondo semestre dello scorso anno, che per la prima volta appaiono come casistica, seppur con un’incidenza limitata sul totale di casi stimati.

Nel primo semestre del 2022 i casi di frode per il BNPL rappresentano lo 0,9% del totale di casi di frode registrati, rispetto alla stima totale che è di circa 15.400.

Come emerge dallo studio, la distribuzione delle frodi per sesso evidenzia che la maggioranza delle vittime sono uomini (63,3%). Nonostante ciò, la distribuzione dei casi per genere vede, nella tipologia di BNPL, una quota leggermente superiore delle donne (36,7%) rispetto a quella del dato generale.

Osservando la distribuzione delle frodi per classi di età si evince che la quota maggiore di casi di frode (36,9%) interessi gli under 30, con oltre 10 punti percentuali in più rispetto al dato totale che vedeva questa fascia al 26,5%.

Un ulteriore dato interessante da sottolineare è quello relativo alle fasce di importo. Infatti, emerge che, anche per le caratteristiche proprie di questa tipologia di credito, i casi di frode abbiano interessato nella quasi totalità dei casi le fasce di importo fino ai 3.000 euro.

Per quanto riguarda, invece, le regioni in cui sono state rilevate le frodi, in linea di massima si conferma la distribuzione generale, che vede ai primi posti Campania, Lombardia, Sicilia, e Puglia, mentre nel BNPL l’incidenza maggiore si registra in Puglia con il 18,6%, seguita dalla Campania con il 17,6%.

Come nasce questo tipo di frode e come evitarlo

Così come avviene per i canali più tradizionali, le frodi creditizie mediante furto di identità anche nel caso del BNPL, vengono effettuate mediante l’utilizzo illecito dei dati personali e finanziari dei consumatori per acquisire beni o servizi con l’intenzione premeditata di non ripagarli. Nello specifico, per il BNPL il meccanismo fraudolento è agevolato ed incoraggiato dalla tipologia stessa di finanziamento che, come descritto sopra, prevede un set ristretto di dati di input da poter verificare, e tempi di risposta sempre più veloci.

Per rispondere alle crescenti esigenze dei player finanziari, il mercato si sta muovendo nella direzione di nuove soluzioni innovative per una valutazione puntuale del rischio di credito e di frode degli utenti che si affacciano a questa nuova forma di credito.

Oltre alle fonti dati tradizionali e a quelle pubbliche (es. SCIPAFI), per una valutazione istantanea e multidimensionale, e anche in ottica antifrode, sarà sempre più interessante sfruttare tutta la potenzialità della digital footprint lasciata dagli utenti durante l’esperienza di acquisto online, informazioni nuove e preziose che vengono utilizzate nei check e negli score per fornire una valutazione dei rischi ancora più granulare e accurata.

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