Il peso del contante, anche sotto la spinta della normativa, si sta progressivamente riducendo. Anche perché i pagamenti digitali sono in grado di assicurare tutta una serie di benefici a esercenti e consumatori. Vediamoli nel dettaglio, anticipando i temi al centro dell’evento di Forum PA 2020.
Italia più vicina alla cashless society
Non c’è dubbio che oggi viviamo in un’epoca caratterizzata dalla molteplicità di strumenti di pagamento, in prima battuta grazie alla diffusione dei nuovi strumenti digitali, che hanno abilitato a dismisura le potenzialità delle carte di credito e introdotto – ad esempio – il mobile payment, che ci consente di pagare attraverso il nostro smartphone. Rispetto a venti anni fa, insomma, abbiamo a disposizione molte più possibilità rispetto al classico pagamento con il denaro contante, che pure resta la modalità preferita dalla maggioranza degli italiani.
I motivi di questa predilezione per le banconote sono numerosi (economia sommersa, mancata bancarizzazione, ecc) ma, secondo il recente Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, le cose stanno lentamente cambiando: gli italiani che dichiarano di pagare esclusivamente in contante le proprie spese passano infatti dal 18% nel 2018 al 15% nel 2019 (nel 2019 si registra un’ulteriore flessione degli assegni, che negli ultimi tre anni hanno perso il 6% del loro peso a favore di strumenti elettronici e digitali, in primis i bonifici).
Parallelamente alla diminuzione del transato in contante, aumenta quello con carte di pagamento, sia per una maggiore pervasività dello strumento che per una crescita nell’utilizzo dei singoli individui. Al tempo stesso i Mobile Payment in negozio, anche se poco rilevanti in termini di peso percentuale, mostrano però tassi di crescita elevati (+244%), beneficiando di un’offerta in espansione e di una user experience sempre più apprezzata dai consumatori. Il contante, insomma, appare destinato a perdere nei prossimi anni ulteriori quote di mercato a favore di strumenti alternativi elettronici e digitali, dalle tradizionali carte di pagamento fisiche a wallet digitali o mobile e carte virtualizzate. Il tasso di sostituzione sarà tanto più elevato quanto più Governo, attori della filiera e Pubbliche Amministrazioni lavoreranno nello spingere verso una cashless society.
Politica e normativa sostengono i pagamenti digitali
Secondo quanto si può leggere sul sito della Banca d’Italia, la cashless society rappresenta un beneficio per l’intera collettività: “Lo sviluppo di strumenti di pagamento innovativi consente di modernizzare le abitudini di pagamento dei cittadini, delle imprese e della Pubblica amministrazione, migliorare la fluidità delle transazioni, sostenere la crescita economica. Il perseguimento di questi obiettivi è particolarmente importante in Italia dove l’utilizzo di strumenti di pagamento alternativi al contante è meno diffuso rispetto agli altri paesi europei. Questi obiettivi sono anche alla base delle iniziative assunte dalle autorità per la creazione di un’Area Unica dei pagamenti in Euro (Single Euro Payments Area – SEPA) e per definire una cornice giuridica unitaria per l’offerta dei servizi di pagamento in Europa (Payment Services Directive – PSD)”.
Non a caso la legge di bilancio 2020 aveva già introdotto una serie di novità (detrazioni subordinate al pagamento con strumenti tracciabili, lotteria sugli scontrini, fondi per i consumatori meritevoli, limite al contante, credito d’imposta per gli esercenti) che hanno l’obiettivo di andare proprio verso questa direzione. La crisi legata al Coronavirus, con le conseguenti norme di distanziamento sociale, dovrebbe ulteriormente spingere all’avvento di una cashless society.
Cashless: i benefici per gli utenti finali
Ma vediamo meglio quali sono i vantaggi per i consumatori finali legati all’impiego di strumenti di pagamento digitali: innanzitutto c’è un risparmio di tempo, dal momento che non è più necessario perdere minuti a cercare un bancomat per prelevare i contanti necessari per i propri acquisti. Dunque, gli strumenti digitali sono di norma apprezzati per la comodità e velocità, nonché per la possibilità di abilitare pagamenti on line e di effettuare acquisti 24 ore su 24. I pagamenti digitali consentono poi anche un più efficace monitoraggio delle proprie spese: di norma è possibile visualizzare on line o sulle app le transazioni effettuate con la propria carta, nonché creare avvisi in caso di superamento di una certa soglia e persino rendicontare la nota spese aziendale in automatico. Lo smartphone, in particolare, sta diventando del tutto assimilabile a un portafoglio elettronico e consente di lasciare a casa il denaro e di selezionare dal cellulare la carta o il conto con cui pagare, caratteristiche apprezzate rispettivamente dal 18% e dal 21% degli intervistati.
Cashless: il ritorno per gli esercenti
Anche dal punto di vista degli esercenti i benefici sono numerosi: dal momento che gli utenti vogliono sempre di più di pagare in modo digitale, disporre di soluzioni che abilitano questi strumenti diventa un fattore competitivo. Inoltre, ci sono dei chiari vantaggi legati alla riduzione della gestione del contante (errori, furti, tempo speso per depositare gli incassi, ecc.). Basti pensare che, secondo una stima della Fondazione Ambrosetti, i costi legati alla gestione del contante in Italia si aggirano intorno ai 10 miliardi di euro l’anno, pari a circa mezzo punto di Pil.
Inoltre, i pagamenti digitali offrono agli esercenti la possibilità di adottare servizi a valore aggiunto, che consentono di fornire un servizio migliore al cliente e/o danno visibilità all’esercente su dati e informazioni del consumatore (nell’ambito delle regulation sulla privacy). Della diffusione sempre più crescente dei pagamenti digitali si parlerà in occasione dell’ evento on line organizzato nell’ Forum PA 2020, in collaborazione con Enel X il 9 luglio, a partire dalle ore 11.10.
Per conoscere maggiori informazioni sull’appuntamento, che sarà coordinato da Eleonora Bove, Content Manager Area Content Development – FPA e da Mauro Bellini, Direttore pagamentidigitali.it e blockchain4innovation, occorre andare su questa pagina.