buy now pay later

Il futuro del “compra ora, paga dopo” nel B2B: le opportunità per le imprese italiane



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Una ricerca Ipsos per Opyn, che ha coinvolto 200 imprese italiane, conferma la crescita del buy now pay later in ambito B2B, con il 98% dei manager italiani che indica il BNPL come principale metodo di pagamento aziendale nei prossimi anni. I vantaggi includono flessibilità e miglior gestione dei flussi di cassa

Pubblicato il 2 lug 2024

Greta Antonini

Chief Marketing & Communication Officer di Opyn



buy now pay later

Il 98% dei manager delle aziende italiane afferma che, nei prossimi anni, i pagamenti aziendali saranno effettuati principalmente attraverso piattaforme abilitanti il Buy now Pay later (BNPL), un modello già ampiamente diffuso tra i consumatori retail, che si presta a rispondere alle esigenze di PMI e grandi corporate di rateizzare o differire gli importi dei pagamenti per sé o per i propri clienti business in modo flessibile, personalizzato, sicuro e veloce.

La ricerca Ipsos per Opyn: dati sul mercato italiano

Il dato emerge dalla ricerca che Ipsos sta conducendo per Opyn: la prima indagine a livello europeo sul futuro del modello BNPL nel segmento B2B che oggi ci restituisce i primi dati relativi al mercato italiano. L’indagine, che per il momento ha coinvolto 200 imprese italiane di diverse dimensioni e settori, conferma le prospettive di crescita misurate già un anno fa da Research and Markets: con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) previsto pari a oltre il 10% nel periodo 2023-2028 in Europa, si stima il raddoppio del volume lordo delle merci BNPL, che dovrebbe raggiungere i 326 milioni di dollari nel 2028 (Research and Markets, settembre 2023). A guidare la fase di crescita sarà proprio il mercato B2B, che nei servizi di pagamento rateizzato trova oggi un’alternativa concreta alla richiesta di capitali, l’accesso ai quali è, al contrario, sempre più oneroso.

L’indagine Ipsos è stata condotta per Opyn in Italia su un campione rappresentativo di imprenditori e manager di 200 imprese appartenenti a settori diversi – per il 40% all’industria manifatturiera, il 28% ai servizi, il 21% al commercio e il restante 10% appartiene ad altri settori. Hanno risposto amministratori delegati, direttori generali, responsabili finanziari, innovation manager, e-commerce manager, chief marketing officer e chief sales officer: 71% uomini e 29% donne, con un’età media è di 42 anni e un titolo di studio dalla laurea triennale in su (66%). Il panel di aziende Italiane proviene dal Nord per il 60%; dal Centro per 21% al Centro e dal Sud e isole per il restante 19%. Sono PMI per il 76% e grandi corporate per il 24%.

L’indagine ha preso in considerazione realtà diversificate anche sotto il profilo dei canali di vendita: il 36% ha dichiarato di utilizzare entrambi i canali digitali e fisici, solo digitali per il 29% e solo fisici per il restante 35%. Il modello BNPL, infatti, si applica a tutti i canali di vendita, a distanza, e-commerce o negozi fisici; inoltre, non ha alcun limite di spesa.

Come l’azienda italiana gestisce oggi i pagamenti

La ricerca ha permesso di capire come l’azienda italiana gestisce oggi i pagamenti. La quasi totalità del campione, il 98% secondo la nostra indagine, ha confermato di gestire il conto corrente in modalità online, mentre il 57% adopera servizi per la gestione sicura dei pagamenti e degli incassi e il 54% fa ricorso a servizi per gestire pagamenti per e-commerce. Di cui solo il 20% è BNPL. Secondo i dati che abbiamo raccolto, il 65% delle imprese interpellate si orienta maggiormente su pagamenti a 30-60-90 giorni, contrariamente al 20% che preferisce ricevere i pagamenti in un’unica soluzione. In netta minoranza le realtà che prediligono termini di pagamento più lunghi o finanziamenti di medio-lungo periodo.

Il modello BNPL: conosciuto ma ancora non adottato

L’indagine Ipsos ci restituisce oggi un quadro dinamico perché fotografa l’impresa italiana in procinto di abbracciare il modello del buy now pay later B2B: ci rivela che lo conosce bene, e lo apprezza, ma in alcuni casi è reticente e intimorita dal cambiamento.

Oltre la metà (51%) dei partecipanti all’indagine Ipsos asserisce di conoscere bene il BNPL: solo il 14% non ne ha mai sentito parlare. Oltre l’80% del campione non lo utilizza per la propria azienda, ma 65% di questi valuta con favore l’eventuale adesione al servizio perché è già in contatto con alcuni fornitori. Le principali reticenze derivano dal timore che la clientela non conosca ancora bene questo tipo di strumento. Inoltre, alcune temono la difficoltà nell’integrazione tecnologica con i sistemi esistenti e paventano costi elevati di implementazione e gestione del servizio.

I vantaggi del BNPL per le imprese acquirenti e i per i merchant

I vantaggi per le imprese acquirenti sono intuibili: la possibilità di dilazionare il pagamento, rateizzarlo e quindi beneficiare della flessibilità offerta dal BNPL, con zero interessi e senza costi aggiuntivi. Il pagamento può essere dilazionato fino a 50 rate, in base al piano rateale scelto dal merchant e l’addebito avviene direttamente su carta di credito o su conto corrente del buyer.

Meno evidenti, ma molto importanti sono i benefici per le imprese merchant. Tra coloro che hanno già adottato soluzioni BNPL, il 91% ha ottenuto pareri positivi da parte dei propri clienti. In particolar modo, la dilazione dei pagamenti alla clientela ha consentito di registrare numerosi vantaggi: il 42% delle imprese registra incassi regolari e migliori flussi di cassa, mentre il 41% menziona positivamente la possibilità di personalizzare i piani rateali da offrire ai clienti. In aggiunta, il 36% delle aziende ha osservato un aumento delle vendite e la stessa percentuale menziona la riduzione dei costi amministrativi. Infine, tra i vantaggi viene indicato una diminuzione dei rischi di insoluto dal 33%.

Efficientamento dei processi e riduzione del rischio di insoluto

Chi offre questo servizio ai propri clienti stimola le vendite, acquisisce nuovi clienti, li fidelizza. Diventa a tutti gli effetti una leva di marketing. Ma anche uno strumento di efficientamento dei processi perché abbatte i costi e i tempi di gestione amministrativa dei pagamenti e delle fatture. L’utilizzo di tecnologie quali AI e Machine Learning, permette di effettuare analisi creditizie accurate e in tempo reale, riducendo drasticamente il rischio di insoluto e migliorando l’efficienza della gestione degli incassi. La tecnologia digitale permette alle imprese di sviluppare strategie di vendita basate sulle analisi creditizie. Un servizio completo, “end-to-end” come diciamo noi in gergo, perché affianchiamo il merchant in tutto il processo di vendita. Significa che se il buyer è in ritardo con i pagamenti, il software lo rileva e lo gestisce, con un’attività di recupero crediti, ovvero di soft collection, per ridurre ulteriormente il rischio di insoluto.

Conclusioni

A settembre avremo i risultati complessivi della ricerca, potremo mettere a confronto i dati italiani con quelli di altri paesi europei, come Francia, Spagna, Germania e Gran Bretagna: avremo così la misura di quanto oggi il BNPL sia diffuso e a che punto sia la trasformazione dei pagamenti e del credito nelle imprese.

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