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Monete alternative per il commercio locale: la blockchain le salverà



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Le monete locali digitali come Sardex e Titex incentivano i cittadini a spendere e commerciare il più possibile all’interno della comunità locale. Non godono di otikma salute, ma la blockchain e l’identità digitale possono cambiare le regole del gioco

Pubblicato il 17 mag 2024

Vincenzo Iovino

Chief Cryptographer presso AZKR Research



sardex

Negli ultimi anni abbiamo assistito alla nascita sul panorama mondiale, e in particolare italiano, di molteplici monete cosiddette complementari o alternative. Esempi illustri sono il Sardex in Sardegna che trae ispirazione dal Wir Svizzero e da pochi anni emulato anche a Roma dal Titex, il Beki in alcune regioni del Lussemburgo, il Bristol pound.

Alcuni di questi sistemi come il Sardex sono molto dinamici ed hanno riscosso un notevole successo, altri come il Beki soffrono a causa di una utenza ristretta, e altri esperimenti come il Bristol pound e suoi simili nel Regno Unito sono miseramente falliti.

Il ruolo del digitale nel successo del Sardex

Una ragione per la loro spinta può essere ricercata nella recessione economica che ha reso più difficile l’accesso al credito ma, a mio avviso, è stata la tecnologia digitale a rendere popolari alcune di queste monete complementari.

Infatti, il Sardex si basa su un circuito di pagamento completamente digitale in cui chi entra riceve un credito in Sardex a mezzo di cui potrà acquistare beni e servizi all’interno dello stesso gruppo da altri utenti Sardex. Un idraulico, per esempio, può acquistare del materiale da un ferramenta pagando 50 Sardex. Successivamente il ferramenta può pagare 50 Sardex per una cena a un ristoratore che a sua volta può servirsi di nuovo dell’idraulico per un servizio e a questo punto il circolo virtuoso del Sardex si chiude. Questo sistema infatti incentiva i propri utenti a non accumulare e a spendere all’interno del gruppo a “somma zero” e il risvolto positivo è una velocità di circolazione di questa moneta notevolmente superiore all’Euro.

Il Sardex è completamente digitale e per funzionare è necessario che tutte le transazioni siano tracciabili e pubbliche, ossia ogni lo storico dei pagamenti di ogni utente è visibile a tutto il gruppo.

È qui che la tecnologia blockchain potrebbe giocare un ruolo fondamentale.

Dai sistemi digitali centralizzati alle blockchain

Esperimenti come il Sardex si ripropongono in altre regioni. A Roma è nato il Titex che funziona in maniera identica al Sardex ma è basato su una infrastruttura separata.

Proporre una unica blockchain a cui diversi circuiti simili Sardex si possono “unire” permetterebbe di abbattere i costi infrastrutturali e al contempo di poter implementare meccanismi di scambio inter-valute.

Ad AZKR Research stiamo studiando come integrare soluzioni blockchain per questi sistemi di valute complementari, e in questa direzione, con un tool in grado di gestire ogni tipo di asset crypto (Bitcoin, Ethereum, token fungibili e non, etc.) e al contempo monete complementari con determinate caratteristiche.

Monete locali per lo sviluppo del commercio locale

Esistono sistemi di monete cosiddette locali che funzionano in maniera sostanzialmente differente dal Sardex.

Mentre nel circuito SardexPay possono accedere sostanzialmente solo commercianti e medie imprese, le monete locali invece si propongono come monete alternative per uso dai cittadini di una determinate regione o città.

Il principio sociale ed etico su cui si fondano molte monete locali è incentivare i cittadini della regione in cui la moneta è in uso a spendere e commerciare il più possibile all’interno della regione stessa. Un ristoratore dovrebbe essere incentivato a comprare pomodori da un produttore locale e non esterno, favorendo lo sviluppo locale e riducendo l’impatto ambientale.

Come nel caso del sistema Beki, i cittadini di un piccolo comune come Beckerich dovrebbero essere incentivati a non recarsi a Lussemburgo città per i propri acquisti ma far circolare i Beki nel proprio paese con gli stessi vantaggi già menzionati. Nel caso del Beki, una unità di questa valuta vale un euro ma il cosiddetto “cash out”, ossia la riconversione di Beki in euro, causa una piccola perdita al cittadino così da penalizzare questa riconversione e promuovere il commercio all’interno della regione.

I problemi delle monete locali e come la blockchain può mitigarli

Molte di queste valute locali sono fallite (vedasi il celebre Bristol pound) o altre come il Beki stesso non versano in buone condizioni a causa di una bassa utenza che non permette di fronteggiare le, comunque, significative spese infrastrutturali necessarie per mantenere il sistema.

Sembra un problema irrisolvibile. Da una parte le monete locali hanno senso solo in piccole regioni e località, dall’altra una bassa utenza non permette di ripagare i costi di base del sistema.

È qui che entra in gioco di nuovo il ruolo della tecnologia blockchain. Ad AZKR Research stiamo studiando sistemi innovativi che potrebbero coniugare la località con l’universalità.

L’idea è di proporre una moneta digitale che sia locale ed universale allo stesso tempo.

In concreto, diciamo che Pasquale è un cittadino di Roccapiemonte che possiede nel proprio portafoglio digitale 100 unità di questa moneta. Giovanni è un cittadino di Roccapiemonte o di una località limitrofa come Nocera Superiore che mette in vendita fragole al costo di 20 unità di questa valuta mentre Tito è un cittadino di Formia che mette in vendita lo stesso prodotto anch’egli a 20 unità.

Pasquale può comprare le fragole da Giovanni pagando 20 unità, mentre può comprarle da Tito pagando 20 unità a Tito e versando 1 unità al sistema. Tito riceve 20 unità come si aspetta mentre Pasquale ha dovuto versare 1 unità in più al sistema e quindi in totale ha speso 21 unità.

Quindi Pasquale è incentivato a spendere localmente, come nell’idea delle monete locali. Comunque, il sistema è universale dal momento che la moneta è unica come anche il sistema sottostante che la gestisce.

La differenza versata nel tasso di conversione al sistema può essere usata per pagare i costi del sistema ma altresì virtuosamente reinvestita offrendo credito in forma di lotteria ai nuovi utenti o essere donata ad associazioni con fini sociali locali.

Astrattamente, il sistema può essere pensato come avere una moneta locale in ogni comune o regione con tassi di cambio tra le varie monete locali proporzionali alla distanza.

La metrica della distanza si riflette in una maggiore sostenibilità ambientale. Altre metriche sono possibili con diversi effetti. Per esempio, la perdita nei tassi di conversione potrebbe essere proporzionale alla circolazione di moneta in una determinata area così da incentivare il commercio verso regioni più depresse economicamente.

Conclusioni

Ad AZKR Research stiamo lavorando a una rete che può provvedere a un sistema siffatto il layer basato sull’identità così da permettere in maniera user-friendly agli utenti di un sistema di monete locali digitali di essere associati al proprio comune di residenza o, nel caso dei commercianti, al proprio luogo di lavoro, e crediamo che il recente sviluppo dei sistemi blockchain può offrire un’ ulteriore spinta a rendere sistemi di monete complementari e credito sociali più fruibili e meno costosi per i cittadini.

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