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Pagamenti digitali: i vantaggi dell’embedded finance per le aziende



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L’integrazione di servizi finanziari all’interno di piattaforme non bancarie, permette di estendere il valore dell’offerta al cliente, generando nuove opportunità di business. L’Embedded Finance ha dunque il potenziale di ridefinire i confini dell’industria finanziaria, creando nuovi ecosistemi economici

Pubblicato il 11 dic 2023

Donato Vadruccio

CEO e Founder di PayDo



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Nell’organizzazione aziendale diventa sempre più centrale per le società integrare determinati servizi non solo nel processo di vendita e pagamento in senso stretto, ma anche all’interno dei sistemi gestionali; in questo caso si parla di Embedded Finance, un universo in cui i servizi finanziari sono integrati perfettamente all’interno di piattaforme e servizi non bancari.

Nel complesso panorama della digitalizzazione, la Direttiva PSD2 ha aperto nuovi orizzonti, offrendo a terze parti l’accesso ai dati delle banche e ridefinendo il concetto di pagamento. Se da un lato i modelli di richiesta di pagamento presentano nuove opportunità, dall’altro introducono anche nuovi rischi.

Ma è proprio in questo equilibrio tra sfide e opportunità che l’Embedded Finance sta riscrivendo le regole del gioco nel settore finanziario. E in questa rivoluzione, anche il concetto stesso di sostenibilità viene rivisitato. Ma qual è il ruolo delle banche in questo scenario? E come si posiziona l’Europa nell’ambito dell’Embedded Finance?

L’impatto della Direttiva PSD2 sull’embedded finance

La Direttiva sui servizi di pagamento, cosiddetta PSD2, grazie all’Open Banking ha definitivamente aperto la strada verso nuovi modelli non realizzabili in passato, e allo stesso tempo favorito la creazione di nuovi standard tra gli “Schemi SEPA – Single Euro Payments Area”. Un esempio in tal senso è quello della Request to Pay – RTP – che ha definito uno standard digitale nelle richieste di pagamento. Questi servizi si possono contaminare e possono imprimere un’accelerazione alla digitalizzazione e al governo dei processi aziendali in maniera sempre più integrata, facendo comunicare efficacemente le sfere gestionali con i processi commerciali e finanziari che spesso sono rigorosamente separati.

I vantaggi dei processi di pagamento integrati nei sistemi aziendali

L’Embedded Finance consente alle aziende di rispondere ai bisogni del cliente in modo contestuale all’esperienza d’acquisto, determinando un avanzamento non solo nel numero delle transazioni e nelle nuove tipologie di servizi, ma anche nella necessità di far convergere il momento del pagamento all’interno del servizio stesso. Questa accelerazione è stata avviata concretamente dalla direttiva europea PSD2 che regolamenta i servizi di pagamento e i gestori dei servizi di pagamento all’interno dell’Unione Europea. Tale tendenza è destinata a consolidarsi anche dal punto di vista regolamentare grazie all’Open Finance, concetto ulteriormente supportato dalla terza direttiva sui servizi di pagamento PSD3. In questo contesto, dopo i primi anni di assestamento tecnologico, si osserva una crescita dei volumi che va sempre più ad integrarsi con lo sviluppo di nuovi servizi non più solo business-to-consumer ma anche business-to-business, con l’obiettivo di portare efficienza all’intero processo aziendale, non solo a quello del pagamento.

In questo momento è possibile riconoscere casi di Embedded Finance integrata nei processi di pagamento legati, ad esempio, alla vendita di un bene sulle piattaforme e-commerce. Si stanno altresì consolidando sistemi di finanza integrata più complessi, che puntano a includere in questo concetto anche la possibilità estrema per le aziende commerciali o industriali di inserire uno o più servizi di banking-as-a service nei propri processi gestionali.

L’aspetto probabilmente più rilevante di questo nuovo paradigma riguarda proprio la possibilità di strutturare un pagamento pienamente integrato con i sistemi gestionali dell’azienda. L’obiettivo è avere tutti i servizi correlati e assimilati all’interno del processo di vendita, a partire dalla riconciliazione automatica che genera fasi di emissione, comunicazione, pagamento fino anche a sistemi di rateizzazione. Non solo, quindi, come semplificazione dei processi al servizio dell’utente finale, ma anche come facilitatore degli aspetti gestionali delle aziende che li utilizzano.

Rischi e opportunità dei modelli di richiesta di pagamento

Un’ulteriore e definitiva crescita in questo contesto è generata dal concetto di richiesta di pagamento, che determina per le aziende l’adozione diretta delle prospettive che stanno nascendo dagli schemi standardizzati, come lo Schema RTP a cui, per il pieno funzionamento, dovrebbero aderire tutte le banche che poi dovranno costruire concreti casi d’uso incrementando gli investimenti e adeguando le piattaforme gestionali e i sistemi di notifica. Si realizza pertanto la possibilità di offrire e ricevere nuovi servizi a valore aggiunto per il cliente finale, inteso sia come azienda che come privato.

Il modello di richiesta di pagamento sta anche generando un mercato molto concreto e aperto a nuovi operatori del settore che, grazie all’Open Banking, possono gestire servizi di incasso per conto delle aziende in maniera semplice e modulare, anche da una notifica personalizzata e arricchita di dati gestionali, anche senza una banca aderente.

Servizi snelli che nascono da soggetti tecnologici e consentono di integrare i software gestionali in maniera molto semplice e concreta, collegando a questi sistemi d’incasso molteplici soluzioni di pagamento con esito immediato e irrevocabile. Tali strumenti possono consentire un’ottima gestione dei flussi finanziari, e allo stesso tempo anche apportare un graduale rinnovamento dei processi interni delle aziende. Queste ultime, a fronte dell’impegno e di una chiara visione, si trovano a generare efficienza gestionale, qualità dei dati, tempestività delle informazioni con impatto finale positivo sui costi e vantaggi nella relazione con i propri clienti.

Per quanto riguarda i possibili rischi, è importante ricordare la netta distinzione tra le infrastrutture operative o tecnologiche a supporto dei processi e il processo di pagamento che ricade sempre su transazioni standard, pienamente regolamentate; pertanto, si potrebbe ricadere nel medesimo rischio oggi in essere in caso di pagamento con carta o bonifico.

Certamente molto più alti sono invece i vantaggi in termini di innovazione: molte aziende hanno spesso processi interni che sono meno sviluppati e innovativi di quelli rivolti verso il cliente finale e, proprio in questo senso, l’Embedded Finance rappresenta una grande opportunità di accelerazione digitale, trasformandosi nel trait d’union tra i sistemi gestionali e i processi di vendita e incasso.

L’embedded finance e la sostenibilità

Un sistema di incasso che consente di operare una riconciliazione completamente automatica, allegando documenti ed evitando carta e spedizioni, evidenzia un beneficio estremamente concreto anche in termini di sostenibilità. Basti pensare a qualche esempio quotidiano come, ad esempio, il pagamento delle spese condominiali. Spesso si tratta di un bollettino MAV cartaceo, con relativi allegati. Se il MAV fosse un messaggio WhatsApp contenente una richiesta di pagamento digitale, corredata anche dal dettaglio della rata condominiale, sarebbe possibile pagare dove e quando si desidera, eventualmente anche a rate, con garanzia dell’esito immediato dall’altra parte. Su questi temi, che coinvolgono non solo la customer journey in senso stretto ma anche aspetti connessi alla sostenibilità, c’è ancora molto da lavorare.

Siamo in attesa di una direttiva PSD3 che dovrebbe favorire ulteriori cambiamenti in tal senso, ma è già sicuramente iniziato un processo di trasformazione, anche culturale, che seppur ancora in fase embrionale conferirà una grande spinta all’innovazione.

Il ruolo delle banche

La rapidità con cui certi nuovi approcci vengono adottati è spesso figlia delle esigenze e delle volontà manageriali. In tal senso le banche giocano ancora una debole parte, non ricoprendo a volte il ruolo di acceleratori del cambiamento che dovrebbero essere, lasciando sguarnito un terreno che è stato subito occupato dagli operatori più tecnologici. Certo, le banche hanno sicuramente delle complessità connesse a tempi, costi, e progettualità che altri operatori hanno in misura minore, e qui stiamo anche ipotizzando che si tratta di supportare non solo la propria innovazione, ma anche quella delle aziende clienti delle stesse banche. In questo scenario le banche potrebbero ritagliarsi un ruolo maggiormente orientato all’innovazione per i propri clienti/aziende, senza avviare progetti di lungo periodo, costosi e complessi che a volte giungono fuori tempo utile; potrebbero essere distributori di servizi terzi a valore aggiunto verso i propri clienti, accelerando di fatto un processo di digitalizzazione delle nostre PMI, e assumendo un ruolo di maggiore supporto, non solo finanziario, che vada a rafforzare la relazione con i clienti. Sarebbe peraltro un’interessante evoluzione del ruolo della banca senza stravolgerne la natura o la focalizzazione tradizionale.

Lo scenario europeo

Circa lo scenario europeo, anch’esso è in piena evoluzione ma, a mio avviso, riguardo l’Embedded Finance non si registrano particolari accelerazioni rispetto al nostro Paese. Ci sono sviluppi interessanti in Francia e in Germania e, a livello generale, i Paesi che in passato hanno registrato una maggiore crescita in ambito fintech oggi sono anche quelli più avanzati dal punto di vista dell’Embedded Finance.

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