Entro il 31 dicembre 2015 tutte le pubbliche amministrazioni dovranno fornire ai cittadini strumenti e applicazioni per pagarle in modo elettronico. A questo scopo, avanzano i lavori dell’Agenzia per l’Italia digitale per portare a bordo della propria “piattaforma incassi” le pubbliche amministrazioni, le quali la useranno per poter accettare i pagamenti degli utenti.
Il sistema è inoltre aperto a tutti gli operatori privati interessati (banche e istituti di pagamento e moneta elettronica) che possono aderire in condizioni paritetiche, senza necessità di attivare accordi bilaterali con le Pubbliche Amministrazioni.
Da una parte, vi si collegheranno le singole pubbliche amministrazioni tramite il Sistema pubblico di connettività (Spc). Dall’altra, faranno lo stesso gli “enti incassatori” dei pagamenti fatti dai cittadini. Tra questi, hanno già aderito tutte le principali banche, le Poste; sono in procinto di farlo Lottomatica, Sisal, la Banca dei Tabaccai e altri.
Il cittadino quindi si collega al sito della Pa dove deve pagare qualcosa (multe, tributi, iscrizioni scolastiche, ticket sanitario o altro) e trova l’elenco delle opzioni disponibili. Con un clic viene portato sul sito della propria banca dove può scegliere come pagare: con carta di credito o bonifico.
In alternativa, può andare in uno sportello dell’ente incassatore (la sua banca, un tabaccaio…) e pagare con bancomat o carta di credito.
In un modo o nell’altro, il pagamento arriva alla Pa tramite l’ente incassatore, che lo rende immediatamente tracciabile grazie a un’etichetta digitale (“l’identificativo univoco di pagamento”). Così la Pa potrà evitare gli errori e gli oneri delle attività di controllo che ora sono fatte manualmente dai dipendenti pubblici.
Vediamo in questa tabella lo stato di avanzamento delle adesioni. Ne risultano 24, da Pa e da enti incassatori.