Vieni improvvisamente a sapere che il Mibact ha un nuovo sito per la promozione di eventi culturali e l’ha chiamato verybello.it.
Prima pensi ad uno scherzo, poi ne ridi con gli amici, quindi ti viene voglia di darci un’occhiata In quel momento sei al ristorante e quindi ti colleghi con uno smartphone, come farebbe un qualsiasi turista straniero.
Scelta sbagliata, perché il sito non é ottimizzato per il mobile e quindi orientarsi diventa veramente difficile. A questo punto passa la voglia di scherzare e cominci a farti alcune domande sull’utilità di uno strumento che replica altri strumenti, come Italia.it, senza apportare alcun miglioramento significativo, ma esponendoci piuttosto all’ennesima brutta figura globale.
Dicono sia costato poco, se 35.000 euro sono pochi, ma non può essere questione di risparmio avviare un moltiplicatore del l’occasione turistica offerta da Expo 2015.
Dicono anche che migliorerà e intanto ha già recuperato Sicilia e Calabria, tagliate nella prima versione, e una bandierina britannica, che anticipa, si spera, la versione in lingua inglese.
Rimane allora la domanda. Perché uscire con una versione beta e bruciare credibilità e aspettative?
Roba da ministero dell’Antichità, più che dei Beni Culturali.
#verybello. Poi non lamentatevi per gli spaghetti bolognaise.