Sono diverse le novità in ambito pagamenti digitali PA che stanno caratterizzando questo autunno.
Su tutte se ne riportano due, l’iniziativa di Regione Lombardia per agevolare l’adesione a pagoPA da parte dei Comuni del suo territorio e il test appena realizzato da parte del Comune di Milano, con il pagamento della TARI.
Prima di tutto, però, qualche numero sull’andamento a livello nazionale di questo progetto strategico. Il monitoraggio predisposto da AgID a settembre 2017 indica che circa il 35% dei Comuni italiani è attivo su pagoPA. Comparando gli Enti attivi con la loro distribuzione a livello nazionale possiamo notare che gli Enti al di sopra dei 15000 abitanti, quindi di più grandi dimensioni, stanno aderendo maggiormente. Questo dato può essere considerato positivo poiché, pur essendo i volumi di transazioni tuttora bassi e lontani dall’obiettivo dichiarato nel Piano Triennale che prevede 50 milioni di transazioni entro fine 2018, il fatto che i grandi Comuni abbiano aderito può contribuire ad aumentare massivamente il numero di transazioni e può trascinare anche i piccoli Comuni nel processo di adesione. Nonostante siano poco meno di 4 milioni le transazioni effettuate fino al 30 settembre, il target di AgID, seppur sfidante, potrebbe non essere così inarrivabile.
L’elaborazione del database messo a disposizione da AgID consente di verificare chi siano gli intermediari tecnologici scelti da questi Enti Locali. Diverse le Regioni che si stanno adoperando per il loro territorio come ad esempio il Veneto, la Toscana, la Puglia e la Lombardia. Proprio Regione Lombardia ha in questi giorni predisposto un servizio completamente gratuito di intermediazione verso pagoPA, attraverso la soluzione MyPay (presa in riuso da Regione Veneto), rivolto ai Comuni del proprio territorio che ancora devono aderire o non hanno attivato servizi. Questa iniziativa è interessante perché la Regione, al di là del supporto tecnologico, si adopera per erogare un contributo finanziario a sostegno dell’adesione a pagoPA. In particolare, Regione Lombardia mette a disposizione un portale per i cittadini e per gli Enti e il sistema di interconnessione a pagoPA che consentiranno di effettuare i pagamenti secondo i modelli di AgID 1 e 3. La misura predisposta prevede tre modalità di adesione: base (abilitato il “pagamento su iniziativa del cittadino” da parte dei cittadini, sia anonimi sia autenticati, tramite il portale), per flussi (oltre al pagamento su iniziativa del cittadino, abilita anche la possibilità di invio dei flussi dei dovuti), o iniziato presso l’Ente (le applicazioni dell’Ente interagiscono con MyPay per mezzo di web service e, in questo caso, il servizio regionale svolge il ruolo di gateway). La novità principale è la previsione di un contributo regionale per quegli Enti che optano per l’attivazione di modalità di pagamento elettronico “per flussi” e/o “iniziato presso l’Ente”.
La Regione ha messo infatti a disposizione, per contribuire alle spese di adeguamento, un fondo di circa 683.000 euro per il periodo 2017-2018. Il co-finanziamento destinato ad ogni Ente varia in basa alla sua grandezza e caratteristiche: 80% per i Comuni fino a 3.000 abitanti, i Comuni montani fino a 5.000 abitanti, gli Enti gestori delle aree protette, gli Enti gestori dei siti di Rete Natura 2000 e le comunità montane e 50 % per tutti gli altri Enti pubblici.
Sempre in Lombardia, interessante per i numeri in gioco, il caso del Comune di Milano, che a settembre 2017 ha attivato su pagoPA il servizio di pagamento per la TARI, l’entrata più voluminosa dell’Ente. Questa iniziativa è stata possibile grazie a un intenso lavoro di preparazione svolto in stretto raccordo tra la Direzione Entrate del Comune, l’AgID e il Team Digitale. Obiettivo, per il Comune di Milano, facilitare i cittadini nel passaggio a questa innovazione, mentre per AgID, “testare” la solidità del sistema pagoPA su grandi volumi.
Per facilitare l’esperienza ai cittadini, sono state compiute diverse azioni dal Comune. Prima di tutto è stato rivisto e reso più user-friendly il modello di avviso pagamenti pagoPA predisposto, facendolo divenire più simile al modello MAV che i cittadini erano abituati ad utilizzare. Ma soprattutto i cittadini hanno avuto a disposizione una vasta offerta multicanale e il supporto di operatori fisici tramite il sito ContattaMI o il numero telefonico 02 02.
Per coloro che hanno preferito utilizzare il modello 1, il pagamento poteva essere effettuato inserendo il codice IUV sul sito web del Comune, senza necessità di previa autenticazione, oppure, profilandosi, tramite fascicolo del cittadino e avendo così a disposizione la propria posizione debitoria. I cittadini hanno potuto usufruire di canali off line quali banche, tabaccai, SISAL e la tesoreria dell’Ente. Per quanto riguarda quest’ultima è stata erogata un’apposita formazione agli sportellisti per agevolarli nella comunicazione con i cittadini. I dati dei pagamenti di Tari hanno evidenziato come siano stati utilizzati dai cittadini una moltitudine di Prestatori di Servizi di Pagamento differenti, con l’emersione di nuovi player di mercato, come ad esempio, PayTipper.
Le prime analisi dei pagamenti ricevuti da parte del Comune indicano come l’esperienza sia stata positiva, il gettito è infatti aumentato rispetto all’anno precedente e il numero delle segnalazioni negative ricevute dal Comune è stato davvero esiguo. La multicanalità, i numerosi luoghi disponibili, gli orari flessibili e la presenza di assistenza sono state le variabili vincenti di questa prima fase di un processo che vedrà progressivamente passare su pagoPa tutti i pagamenti.
L’Osservatorio eGovernment nella nuova edizione 2017-2018 continuerà a seguire il processo in atto a Milano da un lato, e dall’altro a verificare l’effetto che la misura introdotta da Regione Lombardia porterà sul territorio. A livello nazionale, nel mese di novembre verrà indirizzata un’indagine ai Comuni italiani per verificare il trend rispetto al 2017 nell’attivazione di pagoPA, provare a quantificare i benefici in termini di efficienza amministrativa per gli Enti, e approfondire le dinamiche tra Comuni e Regioni in termini non solo di supporto tecnologico, ma soprattutto di tipo gestionale.