Come sta andando il percorso per la completa adozione di PagoPa da parte degli enti?
Il Nuovo Piano Triennale Agid si è posto il generico obiettivo di incrementare il livello di utilizzo di pagoPA da parte delle PA, con i seguenti target:
- Target 2020 – Baseline: Numero di amministrazioni che utilizzano pagoPA.
- Target 2021 – Aumento del 20% rispetto alla baseline.
- Target 2022 – Aumento del 30% rispetto alla baseline.
E’ strano non si sia posto l’obiettivo del 100%, visto il divieto imposto ai PSP (enti pubblici) di svolgere pagamenti extra piattaforma a decorrere dal 28 febbraio 2021.
Roadmap verso l’obbligo PagoPa
In ogni caso è chiaro l’intento del Governo di far confluire nei prossimi mesi le diverse linee di azione afferenti agli strumenti per favorire la diffusione dei servizi digitali in generale, infatti:
- con la conversione in legge del decreto semplificazione (decreto-legge n. 76 del 2020), sempre dal 28 febbraio 2021 Spid e Cie diventeranno le credenziali uniche per accedere ai servizi digitali della PA (le vecchie credenziali potranno essere utilizzate fino alla data di naturale scadenza e comunque non oltre il 30 settembre 2021).
- il DL Semplificazioni ha poi introdotto la piattaforma digitale unica per le notifiche di atti e provvedimenti della PA a cittadini e imprese forniti di domicilio digitale: la raccomandata cartacea sarà sostituita da una comunicazione digitale. PagoPA S.p.A. svilupperà la piattaforma, che potrà essere affidata – in tutto o in parte – a Poste Italiane. L’accesso alla piattaforma avviene tramite SPID o CIE, oltre che con l’app IO.
- Entro dicembre 2020 (vedi PT), PagoPA SpA pubblicherà il portale di onboarding su IO dedicata a sviluppatori e PA e darà avvio ai servizi di notifica delle principali PAC (INPS, Agenzia Entrate..). L’App IO e i relativi servizi di notifica integrati potranno costituire un importantissimo booster all’utilizzo dei servizi di pagamento da parte dei cittadini.
- A fine settembre PagoPa S.p.A. ha poi pubblicato la tassonomia standard dei servizi di pagamento. A decorrere dalla data pubblicazione del documento monografico, gli Enti Creditori; Partner Tecnologici Pubblici e Privati avranno 5 mesi di tempo per adeguare i loro automatismi in fase di creazione della RPT al fine dell’inserimento dei codici della Tassonomia in modo da avere le informazioni dettagliate su ogni singolo pagamento, pena lo scarto della RPT.
Questa azione consentirà di svolgere un monitoraggio di maggior dettaglio sull’utilizzo di pagoPA, potendo monitorare non solo il numero e il volume delle transazioni, ma anche la tipologia di servizi di pagamento per cui viene utilizzato.
Antitrust su PagoPa
Il recente parere dell’Antitrust è corretto quando dice che pagoPA non è l’unica forma di pagamento digitale consentita dalla legge, posto che anche le linee guida AgID sanciscono che l’obbligo dell’uso della piattaforma vale per tutti i pagamenti ad eccezione dei seguenti servizi di pagamento:
– Il modello F24 (no MAV) e l’addebito diretto (SDD), sino alla loro integrazione con il sistema pagoPA;
– i pagamenti in contanti eseguiti presso la banca che svolge il servizio di tesoriera e cassa per l’Ente Creditore.
Anche pagoPA SpA ha reagito “bene” al parere dell’antitrust, dicendo quanto sopra in una nota.
Certamente, tuttavia, il parere può creare confusione negli enti e la stampa dovrebbe fare attenzione a non fuorviare il pubblico con titoli che mettono in dubbio l’obbligo di adesione ed utilizzo di pagoPA, che non è quanto ha detto l’Antitrust.