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PagoPA, il sistema evolve ma molti comuni lo snobbano

L’interfaccia di PagoPa è migliorata molto ormai, tanto che ora è valida quanto quella dei comuni servizi digitali e-commerce. Ma sono ancora i piccoli Comuni e quelli del Sud e Isole a rallentare il processo. Vediamo le ultime novità tecnologiche e i problemi dell’adozione

Pubblicato il 28 Feb 2018

Irene De Piccoli

responsabile della ricerca sui pagamenti dell’Osservatorio eGovernment, Politecnico di Milano

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Il 2018, partito con due importanti novità normative (recepimento della direttiva europea 2015/2366 – nota come PSD2 – e la pubblicazione del correttivo al Codice dell’Amministrazione Digitale), si prospetta carico di novità per il mondo dei pagamenti digitali alla Pubblica Amministrazione, ossia per pagoPA (vedi quadro PagoPA, pagamenti digitali alla PA nel 2018).

Le novità del sistema PagoPA

Accanto al lavoro del legislatore, si è affiancato anche il lavoro del Team per la Trasformazione Digitale di AgID che, non solo ha reso disponibili nuove funzionalità, strumenti e perfezionato quelli esistenti (SDK – Software Development Kit per app mobile; avvisi di pagamento cartacei e digitali; nuova logica del WISP  – Wizard Interattivo di scelta del PSP che esegue la transazione, scelto in base alla logica on-us, ovvero gestisce la transazione chi ha emesso la carta), ma ha anche aperto il sistema a player di mercato che offrono ulteriori canali innovativi di pagamento (PayPal, Satispay, Masterpass e Jiffy).

PagoPA, Team Digital: “Ecco come innoviamo i pagamenti dei cittadini”

Il risultato è che la user experience del cittadino è migliorata tanto da renderla oggi analoga a quella a cui è abituato ogni giorno nel più ampio mondo del digital payment, sia esso web che mobile.

A che punto sono gli enti pubblici con PagoPA

Il sistema dunque è pronto. E gli Enti pubblici, a che punto sono?

Secondo i dati di monitoraggio forniti da AgID, a febbraio 2018 il 77,5% dei Comuni è aderente, di cui circa il 50% ha attivato uno o più servizi, per un totale di 3.012 Comuni attivi.

Il numero di transazioni mensili dell’ultimo triennio presenta un evidente trend di crescita, a testimonianza che il servizio, ove presente, viene effettivamente utilizzato dai cittadini:

Fonte: teamdigitale.governo.it

Il dato che oggi guardiamo con maggiore attenzione è il numero di Comuni che hanno attivato almeno un servizio; tra settembre 2017 e febbraio 2018, questo dato evidenzia un tasso di crescita pari al 5,4%, per l’esattezza. Una spinta all’attivazione è presente, ma non è eclatante.

Guardando ancora più in profondità i dati, possiamo notare che sono i piccoli Comuni e quelli del Sud e Isole a rallentare il processo: solo il 68% dei Comuni sotto i 1000 abitanti ha aderito e solo il 21% è attivo, contro rispettivamente il 92% e il 75% dei Comuni al di sopra dei 250.000 abitanti; al Sud solo il 59% dei Comuni è aderente e nelle Isole solo il 23% dei Comuni ha attivato almeno un servizio. Sappiamo bene che questo non avviene per negligenza ma, nella maggior parte dei casi, per carenza di risorse e competenze. A questo riguardo si segnala un interessante articolo, dove ANCI evidenzia la necessità di accompagnamento e formazione di competenze digitali. Soprattutto negli Enti di minori dimensioni.

La ricerca dell’Osservatorio eGovernment sui pagamenti digitali, nella sua edizione 2017-2018, vuole contribuire alla comprensione del fenomeno su vari fronti. Il 9 gennaio è stata inviata a tutti i Comuni Italiani una survey, strutturata in sinergia con il Team per la Trasformazione Digitale, con lo scopo di indagare come gli Enti Locali stiano rispondendo al progetto nazionale pagoPA: quali sono le criticità che il Comune ha dovuto affrontare nell’implementazione del progetto, dall’adesione all’attivazione dei servizi? Sulla base di quali criteri sono stati scelti questi servizi e con quali modalità sono stati attivati (algoritmo di generazione dello IUV, modelli di pagamento, dettagli della soluzione tecnologica adottata)? Come si è evoluto il supporto offerto da Regioni/Province Autonome agli EELL? Come avviene il processo di riconciliazione del pagamento e, di conseguenza, quanto è automatizzato? Visto che il progetto pagoPA è attivo da ormai 5 anni, si è deciso di indagare anche le intenzioni degli Enti riguardo alle più recenti novità del sistema (ad esempio: avvisatura digitale, modello 4 e micro-pagamenti tramite credito telefonico) e le azioni di comunicazione previste per far conoscere o stimolare i cittadini all’uso di pagoPA. Nondimeno, la ricerca presenta una sezione “Enti non aderenti a pagoPA”, strutturata per comprendere quali siano le motivazioni e le difficoltà che portano un Comune a scegliere di non aderire al progetto nazionale pagoPA, o l’eventuale presenza di altre forme di pagamento che possano influenzare la decisione in merito all’adesione.

Il prossimo 16 marzo, durante la Milano Digital Week, presenteremo e discuteremo insieme agli EELL e agli operatori del settore i risultati della survey, in un evento ad eccesso libero e gratuito. Invitiamo i lettori a rimanere informati per conoscere i dettagli dell’evento.

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