Inquadrato nella discussione sul tema della sostenibilità a livello nazionale e internazionale, obiettivo di questo lavoro è descrivere metodi e risultati sulla valutazione degli indicatori di Benessere Equo e Sostenibile (BES) per Roma Capitale, prima città in Italia ad aver prodotto un rapporto così strutturato a livello locale.
Dal 2010, l’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) ha elaborato un insieme di indicatori sul Benessere Equo e Sostenibile (BES) per misurare il progresso della società italiana non solo dal punto di vista economico, ma anche da quello sociale e ambientale. Nel 2018, per la prima volta, Roma Capitale ha valorizzato 75 indicatori relativi alle condizioni di benessere dei romani.
Questo lavoro è inquadrato nella discussione sulla sostenibilità a livello globale. Fin dal 2000 sono stati introdotti i Millennium Development Goals (MDGs), obiettivi misurabili e universalmente condivisi, per mettere in campo azioni, tra le altre, contro la povertà estrema, la fame, di prevenzione verso malattie mortali e per estendere l’educazione primaria a tutti i bambini. Nel 2012 alla Conferenza delle Nazioni Unite a Rio de Janeiro, sullo Sviluppo Sostenibile gli originali MDGs sono stati sostituiti dagli attuali 17 Sustainable Development Goals (SDGs).
Dalla visione globale a quella locale
Il BES è valutato rispetto a 12 dimensioni (o domini): Salute, Istruzione e formazione, Lavoro e conciliazione dei tempi di vita, Benessere economico, Relazioni sociali, Politica e istituzioni, Sicurezza, Benessere soggettivo, Paesaggio e patrimonio culturale, Ambiente, Innovazione, ricerca e creatività, Qualità dei servizi e 129 indicatori che hanno impatto diretto sul benessere (salute, lavoro, benessere economico) o indiretto (ovvero fenomeni che abilitano il benessere dei cittadini). Nell’ambito di questi 129 indicatori, e rispetto alle fonti disponibili, Roma è la prima realtà urbana italiana che ha calcolato 75 indicatori per esprimere queste condizioni a livello locale e compararle in alcuni casi a livello regionale, in altri a livello nazionale, in altri ancora con gli altri grandi Comuni.
Sono stati definiti tre gruppi di indicatori:
- “indicatori originali” ovvero identici a quelli definiti da Istat e che si basano sulla stessa fonte di dati;
- “indicatori modificati” ispirati agli originali indicatori ma trasformati rispetto alla fonte e disponibilità dei dati;
- “indicatori aggiunti”, cioè nuovi indicatori che rappresentano aspetti complementari utili a definire la realtà urbana.
I risultati
La speranza di vita, la mortalità infantile, la mortalità causata da incidenti stradali, il cancro, la mortalità per demenza sono i 5 indicatori del dominio salute. Confrontata con la Regione Lazio e con l’Italia, Roma presenta una situazione migliore con riferimento alla mortalità causata dagli incidenti stradali e alle demenze e una situazione peggiore sulla speranza di vita e sulla mortalità per tumori.
Con riferimento agli indicatori relativi alle persone laureate, alla partecipazione al long life learning e i NEET (Not engaged in Education, Employment or Training), il profilo di benessere di Roma sul dominio Istruzione e formazione appare molto migliore della media regionale e nazionale.
10 indicatori sono stati calcolati per il dominio Lavoro e conciliazione dei tempi di vita. Comparato con la Regione Lazio e con l’Italia, a Roma ci sono più persone occupate e al contempo più persone spaventate di perdere il lavoro.
Dal punto di vista del benessere economico, Roma presenta una media migliore di quelle regionali e nazionali. Il territorio della città è diviso in 15 Municipi e questo fattore è stato calcolato non solo sull’intera città, ma anche su ciascun Municipio, la cui situazione è riportata nella figura che segue (le aree più scure sono più ricche di quelle più chiare).
Il livello di soddisfazione delle relazioni sociali è una componente essenziale del benessere individuale.
In linea con la media nazionale, i romani sono soddisfatti delle proprie relazioni familiari e amicali (migliore della media nazionale).
3.9/10 rappresenta il livello di fiducia nelle Istituzioni. In relazione agli altri grandi Comuni, la città di Roma è più attenta al rispetto delle quote rosa nella Giunta.
Sfortunatamente Roma ha un alto livello di affollamento delle carceri (113.6 rispetto ai 100 posti disponibili), rispetto alla media nazionale (108.8 posti rispetto ai 100 disponibili).
Nell’ambito del dominio Sicurezza, il livello di criminalità riferito a omicidi, furti in abitazione, borseggi, rapine, violenze sessuali è più basso della media degli altri grandi Comuni italiani.
Valutando la percezione del benessere personale, i cittadini romani dichiarano maggiore soddisfazione per l’impiego del proprio tempo libero rispetto al resto dei cittadini italiani, ma anche maggiore preoccupazione per il futuro: il 21.5% dei romani sono preoccupati circa il proprio futuro, a fronte di una media regionale del 16.2% e italiana del 15.3%.
Ciò è in linea col dato emerso nel dominio Lavoro e conciliazione dei tempi di vita, rispetto alla paura di restare disoccupati.
Paesaggio e patrimonio culturale è un indicatore indiretto per la valutazione del benessere, che assume speciale rilevanza a Roma, dato lo sconfinato patrimonio archeologico, museale e paesaggistico. La città di Roma spende 18.2 euro pro capite per musei, biblioteche, gallerie a fronte della media nazionale di 10.2 euro. Roma ha 8 milioni di mq di verde storico, 1.6 mq di verde ogni 100 mq, contro la media nazionale di 1.9 mq per ogni 100.
L’elevato numero di persone che vivono a Roma, il consistente fenomeno di pendolarismo di studenti e lavoratori, nonché i flussi turistici che incidono sul suo territorio, causano una forte pressione sull’ambiente, che si riflette inevitabilmente su alcuni indicatori di questo dominio, più che in altre aree urbane, meno esposte alle sollecitazioni antropiche, cui Roma è soggetta. Il profilo di benessere di questa dimensione, quindi, presenta un quadro diversificato.
Ogni cittadino romano fruisce mediamente di 158.3 mq di verde, contro i 63.8 mq della media nazionale e i 145.8 mq della media di altri grandi Comuni (Roma è superata solo da Venezia).
La perdita di acqua dalla rete idrica è pari al 46.6% del volume totale di acqua presente al suo interno, contro il 39.1% del totale Italia e al 36.8% della media degli altri grandi Comuni.
La quota di rifiuti differenziati è pari al 42%, quindi inferiore al totale Italia (54.5%) e tuttavia superiore alla media degli altri grandi comuni (38.8%).
Le automobili meno inquinanti (elettriche e ibride, a gas e bi fuel) sono a Roma 7.6 ogni 100 vetture circolanti, salgono a 8.7 in Italia e a 9.5 nella media degli altri grandi Comuni.
Gli occupati in imprese creative (architetti, progettisti, artisti, giornalisti, fotografi, tecnici radiofonici e dell’audiovisivo, artigiani del legno, dei gioielli, del tessile) rappresentano a Roma il 4.3% del totale degli occupati e il 2.7% nella media nazionale.
Infine, è stato preso in esame il dominio qualità dei servizi. 10 indicatori fanno riferimento alla qualità dei servizi di trasporto. La media dei chilometri percorsi dai romani ogni anno usando il trasporto pubblico locale è di 6.823 contro i 4.503 della media nazionale e 4.060 della media degli altri grandi Comuni. A Roma le persone preferiscono viaggiare con la metropolitana invece che con autobus o tram. Il servizio di taxi è molto incentivato: a Roma vengono rilasciate 26.9 licenze ogni 10.000 residenti, contro le 14.8 della media degli altri grandi Comuni e 12.5 della media italiana. Le corsie preferenziali (8.7 chilometri ogni 100 mq di superficie) sono meno di quelle della media delle altre grandi città (32.6 chilometri ogni 100 mq di superficie).
La città di Roma offre servizi per l’infanzia migliori di quelli nazionali e della media delle altre grandi città: 28.7% dei bambini sotto i 2 anni frequentano gli asili comunali contro la media nazionale di 12.6% e la media delle altre grandi città del 18.6% (solo Firenze 34.7% e Bologna 38.5% hanno una media migliore di Roma).
Rispetto ai sistemi fotovoltaici, a Roma ce ne sono 78.5 ogni 10 kmq contro la media di 58.1 degli altri grandi Comuni. Peggiore rispetto alla media degli altri grandi Comuni sono invece i servizi relativi a: numero di colonne per la ricarica di macchine elettriche, densità di piste ciclabili, disponibilità di aree pedonali.
Conclusioni
Questo rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile vuole essere il primo di una serie. Stiamo lavorando per migliorare la qualità e la quantità di indicatori disponibili e per calcolare il loro valore anche a livello dei 15 Municipi che compongono l’intera città. Inoltre, in linea con quanto previsto dalla normativa nazionale, per cui dal 2016 il BES è entrato a pieno titolo a far parte del Documento di Economia e Finanza (DEF) del Paese, anche Roma Capitale vuole legare gli obiettivi dell’Ente descritti nel Documento Unico di Programmazione, a questi indicatori di benessere.
Questo rapporto deve essere considerato, a tutto tondo, uno strumento a servizio del decisore politico per prendere decisioni basate sui dati e le informazioni disponibili.