Guidare il presente per connettere il futuro. È questo l’obiettivo del nuovo Piano Triennale per l’informatica, il documento di programmazione strategica dell’Agenzia per l’Italia Digitale che indirizza la trasformazione digitale di tutte le pubbliche amministrazioni italiane, coinvolgendo anche cittadini e imprese.
Le novità del Piano triennale 2024-2026
Rispetto alle precedenti versioni, il Piano relativo al triennio 2024-2026 è il risultato di un’attività di scambio e collaborazione tra amministrazioni e soggetti istituzionali che hanno preso parte a un Tavolo di concertazione e di confronto allargato con le università, il mondo della ricerca e quello delle imprese, che hanno collaborato attivamente alla sua stesura fornendo osservazioni e suggerimenti. Sono presenti, inoltre, i due importanti novità: la prima è la presenza di una nuova sezione che raccoglie diversi strumenti operativi pronti da replicare, utili soprattutto agli enti locali più piccoli che spesso non hanno a disposizione risorse adeguate per progettare e realizzare autonomamente servizi digitali; la seconda riguarda l’Intelligenza Artificiale, che per la prima volta entra nel piano fornendo indicazioni e mettendo a fattor comune le esperienze fatte da alcune amministrazioni pioniere.
Il Piano Triennale nel contesto del Decennio Digitale 2030
Il Piano Triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione è lo strumento che declina la strategia nazionale in materia di digitalizzazione in indicazioni operative: costituisce il “piano industriale” per le oltre 23mila amministrazioni con l’obiettivo di razionalizzare e standardizzare alcuni strumenti trasversali, come infrastrutture e piattaforme digitali.
Il Piano si inserisce nel più ampio contesto di riferimento definito dal programma strategico “Decennio Digitale 2030”, istituito dalla Decisione (UE) 2022/2481 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 14 dicembre 2022, i cui obiettivi sono articolati in quattro dimensioni: competenze digitali, servizi pubblici digitali, digitalizzazione delle imprese e infrastrutture digitali sicure e sostenibili.
Le sfide organizzative e tecnologiche affrontate dal Piano
La nuova edizione del Piano si caratterizza per una maggiore attenzione agli aspetti di governance e per un approccio fortemente orientato ai servizi digitali, che devono essere interoperabili, più facili da usare per i cittadini e le imprese e più accessibili.
Il modello strategico classifica le sfide organizzative e tecnologiche che le amministrazioni devono affrontare, in tre macroaree:
- processi
- applicazioni
- tecnologie
Tale modello ha l’obiettivo di indirizzare da un lato le sfide legate al funzionamento del sistema informativo di un singolo organismo pubblico, dall’altro quelle legate al funzionamento del sistema informativo pubblico complessivo dell’intero Paese, nell’ottica del principio cloud-first e di una architettura policentrica e federata.
I principi guida del Piano triennale
Vengono quindi allineati i contenuti agli obiettivi del PNRR, posta maggiore attenzione al tema del monitoraggio, con la revisione degli indicatori, per renderli sempre più significativi rispetto al loro impatto, e viene ampliata e attualizzata la strategia, tramite l’aggiornamento dei principi guida.
I principi guida del Piano diventano, dunque:
- digitale e mobile come prima opzione (digital & mobile first)
- cloud come prima opzione (cloud first)
- interoperabilità by design e by default (API-first)
- accesso esclusivo mediante identità digitale (digital identity only)
- servizi inclusivi, accessibili e centrati sull’utente (user-centric)
- dati pubblici un bene comune (open data by design e by default)
- concepito per la sicurezza e la protezione dei dati personali (data protection by design e by default)
- once only e concepito come transfrontaliero
- apertura come prima opzione (openness)
- sostenibilità digitale
- sussidiarietà, proporzionalità e appropriatezza della digitalizzazione.
La struttura del Piano triennale
Il Piano è strutturato in tre parti.
Componenti strategiche per la trasformazione digitale
La prima, dedicata alle componenti strategiche per la trasformazione digitale, descrive le leve su cui investire per accelerare il processo di trasformazione digitale delle PA, focalizzando l’attenzione su un approccio innovativo che affronti, in maniera sistematica, tutti gli aspetti legati a organizzazione, processi, regole, dati e tecnologie.
Componenti tecnologiche
La seconda parte – Componenti tecnologiche – è quella relativa ai capitoli che vanno da 3 a 7, relativi a Servizi, Piattaforme, Dati e intelligenza artificiale, Infrastrutture, Sicurezza.
Buone pratiche e check-list per pianificare i propri interventi
Infine, la terza parte è un’importante novità di questo Piano: una raccolta dedicata gli strumenti che le amministrazioni possono utilizzare come modelli di supporto, esempi di buone pratiche o check-list per pianificare i propri interventi.
Come supporto alla lettura del Piano è stato predisposto anche un glossario dei temini tecnici utilizzati.
L’IA entra nel Piano: prime indicazioni e best practice
Per la prima volta, il Piano affronta il tema dell’Intelligenza Artificiale, fornendo indicazioni e principi generali che dovranno essere adottati dalle amministrazioni e declinati in fase di applicazione, tenendo in considerazione lo scenario in rapida evoluzione.
Il tema viene trattato sia nel Capitolo 5 – Dati e intelligenza artificiale – sia nel Capitolo dedicato agli Strumenti (Strumento 5). In particolare, viene evidenziato come, per una corretta gestione dell’AI, la PA dovrà tenere conto dell’AI Act appena deliberato e di vari aspetti, per un utilizzo consapevole e a valore delle soluzioni progettate.
Sulle funzionalità ed esperienze di IA applicata alle PA, che possono spaziare dalla automatizzazione di attività di ricerca e analisi, supporto ai processi decisionali con l’ausilio dei dati, ecc., nel capitolo dedicato agli strumenti si trovano alcuni casi di esempio di implementazione realizzati da INAIL, INPS e ISTAT.
Una cassetta degli attrezzi per le PA
L’edizione 2024- 2026 si contraddistingue, inoltre, per un taglio molto più pratico rispetto al passato, per cui per ogni capitolo sono stati introdotti due paragrafi con elementi di supporto operativo:
- strumenti per l’attuazione del Piano, in cui sono elencati gli strumenti collegati ai contenuti del capitolo specifico, con i relativi link (si tratta di piattaforme web, tools, linee guida, documentazione di riferimento);
- risorse e fonti di finanziamento, in cui sono inseriti gli eventuali riferimenti alle risorse e fonti di finanziamento disponibili per supportare gli interventi da parte delle amministrazioni (per esempio, vengono segnalate le opportunità di ricorrere a gare strategiche ICT, di rispondere ad avvisi e bandi pubblici e di intercettare misure PNRR di interesse).
Un Piano in evoluzione
Come per le edizioni precedenti, il Piano 2024-2026 rappresenta un lavoro in progress: negli aggiornamenti previsti per gli anni 2025 e 2026 verranno ulteriormente dettagliate alcune tematiche e saranno introdotte nuove azioni, già attualmente in fase di definizione. Nel corso delle prossime settimane ripartiranno gli incontri e i lavori del tavolo di concertazione per mettere a disposizione delle amministrazioni ulteriori strumenti concreti per l’attuazione del Piano stesso.
Per illustrare le novità e fornire chiarimenti, il 27 febbraio AgID realizzerà anche un webinar di approfondimento aperto a tutti.