servizi pubblici digitali

Piattaforma digitale nazionale dati, a che punto siamo? I servizi già disponibili e i prossimi step

La Piattaforma Digitale Nazionale Dati sta muovendo i primi passi: nuovi enti erogatori, nuove proposte (5 per l’erogazione di servizi dei comuni), molta volontà di comunicarne le potenzialità. Lo stato dell’arte, i punti che restano da sciogliere, i prossimi step

Pubblicato il 16 Feb 2023

Andrea Tironi

Project Manager - Digital Transformation

shutterstock_1310310871.jpg

Appena uscito l’avviso relativo alla Piattaforma Digitale Nazionale Dati nel mese di ottobre 2022, ci eravamo occupati della valutazione dell’interfaccia di onboarding resa disponibile per gli enti, realizzando un piccolo vademecum per l’onboarding. Ora vogliamo soffermarci sui servizi che la piattaforma rende disponibili ad oggi e cogliere i cambiamenti avvenuti da allora.

Piattaforma Digitale Nazionale Dati, una nuova era per la PA: come funziona e i vantaggi

I servizi resi disponibili

La piattaforma rende disponibili per la fruizione 31 servizi (al momento risulta un doppione: C029-servizioAccertamentoDatiAnagrafici, v. 1, presente 2 volte). Ecco l’elenco con una piccola spiegazione presa dal sito stesso laddove necessario (per maggiori dettagli è possibile fare riferimento al link, previo onboarding). In tale modo anche chi non ha fatto l’onboarding può darsi un’idea dei servizi oggi erogati.

Gli erogatori sono passati da 2 (INPS e Ministero Interno) a 4, visto che si sono aggiunti Agid e Agenzia delle Entrate.

  • Ministero dell’Interno
    • ANPR API INTEGRAZIONE INAD, v. 1
      • API esposte da ANPR ad INAD per la sincronizzazione dei domicili digitali
    • C001–servizioNotifica, v. 1
      • C001 servizio di Notifica
    • C002-servizioComunicazione, v. 1
      • C002-servizio di Comunicazione
    • C003-servizioVerificaDichGeneralita, v. 1
      • C003-servizio di Verifica Dichiarazione Generalita
    • C004-servizioVerificaDichDecesso, v. 1
      • C004-servizio di Verifica Dichiarazione Decesso
    • C005-servizioVerificaDichStatoMatrimonio, v. 1
      • C005-servizio di Verifica Dichiarazione Stato Matrimonio
    • C006-servizioVerificaDichCittadinanza, v. 1
      • C006-servizio di Verifica Dichiarazione Cittadinanza
    • C007–ServizioVerificaDichEsistenzaVita, v. 1
      • C007–Servizio di Verifica Dichiarazione Esistenza in Vita
    • C008-servizioVerificaDichResidenza, v. 1
      • C008-servizio di Verifica Dichiarazione Residenza
    • C009-servizioVerificaDichStatoFamiglia, v. 1
      • C009-servizio di Verifica Dichiarazione Stato di Famiglia
    • C010-servizioVerificaDichStatoLibero, v. 1
      • C010-servizio di Verifica Dichiarazione di Stato Libero
    • C011-servizioVerificaDichVedovanza, v. 1
      • C011-servizio di Verifica Dichiarazione Vedovanza
    • C012-servizioVerificaDichPaternita, v. 1
      • C012-servizio di Verifica Dichiarazione Paternita
    • C013-servizioVerificaDichMaternita, v. 1
      • C013-servizio di Verifica Dichiarazione Maternita
    • C014-servizioVerificaDichUnioneCivile, v. 1
      • C014-servizio di Verifica Dichiarazione Unione Civile
    • C015-servizioAccertamentoGeneralita, v. 1
      • C015-servizio di Accertamento Generalita
    • C016-servizioAccertamentoDichDecesso, v. 2
      • C016-servizio di Accertamento Dichiarazione Decesso
    • C017-servizioAccertamentoMatrimonio, v. 1
      • C017-servizio di Accertamento Matrimonio
    • C018-servizioAccertamentoCittadinanza, v. 1
      • Servizio di accertamento cittadinanza
    • C019-servizioAccertamentoEsistenzaVita, v. 1
      • C019-servizio di Accertamento Esistenza in Vita
    • C020-servizioAccertamentoResidenza, v. 1
      • C020-servizio di Accertamento Residenza
    • C021-servizioAccertamentoStatoFamiglia, v. 1
      • C021-servizio Accertamento Stato Famiglia
    • C022-servizioAccertamentoStatoLibero, v. 1
      • C022-servizio di Accertamento Stato Libero
    • C023-servizioAccertamentoVedovanza, v. 2
      • C023-servizio Accertamento Vedovanza
    • C024-servizioAccertamentoPaternita, v. 1
      • C024-servizio Accertamento Paternita
    • C025-servizioAccertamentoMaternita, v. 1
      • C025-servizioAccertamentoMaternita, v. 1
    • C029-servizioAccertamentoDatiAnagrafici, v. 1
      • C029 servizio di Accertamento Dati Anagrafici
  • Istituto Nazionale Previdenza Sociale – INPS
    • Consultazione ISEE – v1, v. 1
      • Servizio rivolto ad Enti pubblici erogatori di prestazioni sociali che permette la consultazione degli Indicatori ISEE di un determinato soggetto ad una data richiesta.
    • SIUSS-CasellarioAssistenza, v. 1
      • Il servizio consente la trasmissione e la consultazione dei dati a tutti gli enti erogatori di prestazioni sociali su territorio nazionale come previsto per il Sistema Informativo Unitario dei Servizi Sociali
  • Agenzia per l’Italia Digitale
    • INAD API INTEGRAZIONE ANPR, v. 1
      • Servizi di integrazione tra ANPR e INAD
  • Agenzia delle Entrate
    • VCF1 – Verifica Booleana Codice Fiscale , v. 1
      • Questo servizio ritorna la validità di un dato codice fiscale con un campo di ritorno booleano nell’ oggetto json della risposta. Per avviare la fruizione è necessario contattare PDND-serviziAE@sogei.it come indicato nella nota allegata al servizio

Cosa si potrebbe migliorare

Al crescere dei servizi, vengono immediatamente in mente alcune considerazioni:

  • necessità di una ricerca, meglio se per ente o per parola chiave
  • nel momento che si approfondisce un e-service, semplificherebbe avere solo 2 documenti: specifica api (le specifiche tecniche) e un documento di specifiche di procedura di attivazione. In tale modo si tiene uno standard cross ente erogatore. Un esempio è la pagina di IO che segue https://developers.italia.it/it/io/#resourcecontent-1 dove è possibile vedere nella sezione “risorse”, la parte “documentazione” e la parte” codice sorgente”
  • una sezione “preferiti” in modo dasalvare gli e-service che si usano, senza doverli cercare continuamente in un elenco che ci auguriamo sia sempre più numeroso
  • uniformare le procedure di onboarding per enti terzi (INPS, Ministero Interno, comuni visto che per gli avvisi sono erogatori …) in modo che i fruitori non debbano imparare ogni volta un linguaggio burocratico/tecnico diverso, e gli erogati abbiamo dei template condivisi di informazioni da preparare
  • lo stesso vale per la presentazione degli aspetti tecnici: utilizzare uno standard condiviso (es. strumenti come quelli utilizzati per IO ovvero github e una visualizzazione per IO come quella di openapi)

Le enormi potenzialità della piataforma

Sono ovviamente migliorie: la piattaforma è appena nata e di spazio per migliorare ce n’è molto.Il fatto che esista è già un successo per tutti. Si stima che l’implementazione del principio #onceonly possa fare risparmiare alla collettività 5 miliardi di euro all’anno in tutta Europa. A nostro avviso si tratta di una sottostimata di almeno un ordine di grandezza. Questo lo spieghiamo con un paragone attuale. Come per l’Intelligenza Artificiale si intuiscono mano a mano che si utilizza le potenzialità perché siamo agli albori dell’adozione massiva, così ad oggi si può solo intuire il potenziale dell’#onceonly nella PA ovvero del poter avere dati sempre freschi, corretti e puntuali rispetto a far girare fogli di carta, email o pec o in futuro SERQ.

Le novità emerse da novembre

Dall’avviso sono passati circa 3 mesi, ma 3 mesi in epoca post-pandemica e in periodo PNRR sono tantissimi. Vediamo le più importanti novità emerse sulla piattaforma PDND.

La prima novità riguarda Regioni e Province Autonome. Infatti, dopo il primo Avviso dedicato ai Comuni, su PA digitale 2026 anche Regioni e Province Autonome hanno ora l’opportunità di contribuire alla Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND).

Sono stati messi a disposizione dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri, cinquanta milioni di euro grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza (misura 1.3.1 della Missione 1 Componente 1).

L’adesione è consentita entro giugno 2023, anche in questo caso come enti erogatori.

I casi d’uso a disposizione dei Comuni

Per i comuni, il cui dubbio non era tanto la partecipazione quanto “che cosa erogare come api” sono state rese disponibili delle linee di riferimento con 5 casi d’uso possibili.

Welfare e servizi sociali

Il primo esempio di casi d’uso riguarda il Welfare e i servizi sociali. In Italia esistono numerosi strumenti assistenziali, erogati da una pluralità di attori a livello locale e nazionale. Per migliorare la gestione coordinata di questi interventi, INPS raccoglie tutti i dati utili nel Sistema informativo unitario dei servizi sociali (SIUSS). Il trasferimento dei flussi dati per il SIUSS avverrà tramite la fruizione da parte di INPS di un’API erogata dai Comuni su PDND, di cui sono già definite le specifiche tecniche. Le amministrazioni comunali potranno poi beneficiare, sempre attraverso PDND, dell’accesso ai dati del SIUSS.

Considerazioni: forse sarebbe meglio questo servizio derivasse da un allineamento tra gestione del comune e INPS e non “per chiamata di API”.

Scambio di documenti protocollati

Oltre ad essere una prassi consolidata per le comunicazioni tra gli enti, la protocollazione è obbligatoria per i documenti ricevuti o spediti. Inviare atti protocollati tramite interfacce interoperabili permettere di scambiare file anche di grandi dimensioni, inserirli all’interno dei sistemi di gestione documentale dell’ente, restituire numeri di protocollo e confermare la presa in carico dei documenti. In questo caso, la specifica delle API da pubblicare in Piattaforma è prevista nell’Allegato 6 delle Linee guida AdID su formazione, gestione e conservazione dei documenti informatici (PDF), di cui AgID sta pubblicando una versione in modalità REST.

Considerazioni: molto interessante, da tenere monitorato.

API per dati geografici

Le API per dati geografici permettono di consultare archivi di elementi (feature) che hanno una componente geografica e che abilitano, ad esempio, la condivisione in tempo reale di informazioni utili alla programmazione territoriale, alla protezione civile, all’ottimizzazione dei trasporti, dei percorsi dei mezzi di servizio e degli accessi alle ZTL. Le API geografiche hanno avuto una standardizzazione in seguito alle direttive europee INSPIRE e al lavoro dell’Open geospatial consortium.

Considerazioni: interessante, da tenere monitorato.

Albo pretorio

Tutti gli enti pubblici sono obbligati per legge a dare pubblicità dei propri atti, passaggio necessario perché diventino efficaci. La pubblicazione degli atti all’Albo Pretorio attraverso API supporta sia la trasparenza sia la possibilità di aggregazione dati da parte di soggetti che, ad esempio, si interessano a particolari eventi, come concorsi e bandi, o che vogliono verificare l’avvenuta pubblicazione di un affidamento. Per queste API è già presente un’ontologia (un modello di rappresentazione formale) che può essere usata come base, includendola nel Catalogo Nazionale Dati.

Considerazioni: forse non troppo utile visto che l’albo pretorio teoricamente “dura 15 giorni”.

Dati della trasparenza

Struttura e contenuti della sezione Amministrazione Trasparente, obbligatoria per i siti di tutti i Comuni, sono definiti dal decreto legislativo 33/2013. Le informazioni già oggetto di pubblicazione verso banche dati centrali, come i dati di bilancio (BDAP) e quelli sui pagamenti (SIOPE), possono essere pubblicate anche tramite API. Esiste un’ontologia di primo livello per questa tipologia di informazioni, da estendere sul Catalogo Nazionale Dati.

Considerazioni: interessante se aggiunto ad un obbligo di compilazione uniforme e completa della trasparenza, ad oggi compilata a macchia di leopardo.

La loro spiegazione puntuale verrà effettuata tramite un evento il 20 Febbraio 2023. Infatti, AssoSoftware in collaborazione con il Dipartimento di trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e con la partecipazione di ANCI ha organizzato per il giorno 20 febbraio 2023, alle ore 16.00, un webinar per illustrare ai fornitori, partner tecnici dei Comuni, il funzionamento della Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND). Durata prevista 60-90 minuti.Per l’iscrizione all’evento accedere al seguente link

Il nuovo Piano Triennale dell’Informatica 2022-2024

Nel frattempo è uscito anche il nuovo Piano Triennale dell’Informatica 2022-2024 che ha ben due meriti: andare in continuità con i precedenti e creare un allineamento con il PNRR e gli avvisi digitali. In particolare si parla di PDND nelle azioni:

CAP2.PA.LA15

OB.2.2 – Aumentare la qualità dei dati e dei metadati: Marzo 2023 – Le PA pubblicano i loro dati aperti tramite API nel catalogo PDND e le documentano anche secondo i riferimenti contenuti nel National Data Catalog per l’interoperabilità semantica – CAP2.PA.LA15

CAP5.PA.LA10

OB.5.2 – Adottare API conformi al Modello di Interoperabilità: Da luglio 2023 – Le PA Centrali siglano accordi per l’erogazione di API su PDND – CAP5.PA.LA10 (con una sovrapposizione pare con la CAP5.PA.LA12)

CAP2.PA.LA19

OB.2.2 – Aumentare la qualità dei dati e dei metadati: Da gennaio 2024 – Le PA pubblicano i loro dati aperti ad elevato valore tramite API utilizzando la piattaforma PDND come da Linee Guida sui dati aperti e il riutilizzo dell’informazione del settore pubblico – CAP2.PA.LA19

Conclusioni

La PDND sta muovendo i primi passi: nuovi enti erogatori, nuove proposte (5 per l’erogazione di servizi dei comuni), molta volontà di comunicare le sue potenzialità (eventi di condivisione informazioni come quello del 20.02.2023).

I punti successivi da sciogliere, o perlomeno un paio tra i più rilevanti, sono a nostro avviso:

  • l’onboarding alla piattaforma (nel nostro caso effettuato già con 45 comuni) è un primo passo. Va quindi capito l’interfacciamento con PDND e successivamente per ogni servizio l’interfacciamento sia tecnico che burocratico con l’ente specifico che eroga il servizio (Ministero, INPS …). Questo perchè salire su PDND è un passo, ma poi serve comunque un interfacciamento con l’ente erogatore, quindi un secondo passo.
  • l’erogazione come può essere realizzata da un ente di meno di 5.000 abitanti?
    • es. se la richiesta alle api la fa una volta al mese INPS il carico dei sistemi informatici è sostenibile, ma se “tutti cominciamo a chiamare tutti” come gestire questa cosa a livello tecnologico? La risposta è semplice: tramite i fornitori/in house/altro. Il singolo ente non è in grado né per competenze, né per gestione del carico, né per gestione della sicurezza informatica, di farlo (e abbiamo elencato solo 3 dimensioni delle N da valutare).
    • es. specifiche api e documentazione da caricare sullo specifico servizio come ente erogatore come possono essere realizzati?. La risposta è semplice: tramite un fornitore/in house/altro. Il singolo ente non è in grado

Inoltre, serve un chiarimento: nel piano triennale si parla di dati aperti resi disponibili tramite la PDND. Teoricamente i dati resi disponibili tra PA nella PDND non sono “open data” (altrimenti sarebbero sulle piattaforme di opendat regionali o nazionali e quindi non sarebbe utile metterli in PDND), ma sono dati non anonimi resi disponibili proprio per verifiche puntuali. Sicuramente dei chiarimenti sul tema arrivanno nelle prossime settimane, per definire meglio la differenziazione tra opendata e dati PDND e capire meglio quali dati vanno messi su una o l’altra piattaforma.

Abbiamo un grande bisogno della PDND perché a regime aiuterà a migliorare:

  • l’utilizzo dei dati nella PA
  • la cultura del dato nella PA
  • l’uso del tempo e l’efficacia del tempo utilizzato nella PA
  • la qualità dei dati nella PA e la loro fruibilità cross PA

facendo diventare i dati della PA motore di sviluppo e opportunità per PA, cittadini e imprese e per il Paese.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 3