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Piattaforma digitale nazionale dati (PDND): i servizi disponibili e come usarli



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Piattaforma Digitale Nazionale dei Dati (PDND) continua a crescere, con sempre più e-services pubblicati da Comuni e Amministrazioni centrali. Importanti le opportunità per la PA, ma servono anche e miglioramenti per ottimizzare l’uso dei servizi. Ecco come funziona, i dati disponibili e le fasi per l’accesso

Pubblicato il 31 lug 2024

Patrizia Saggini

avvocata, esperta di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione



archiviazione digitale, documenti, scrittura, dati

La Piattaforma Digitale Nazionale dei Dati – PDND fa passi in avanti e sono sempre più gli e-services pubblicati, sia da parte dei Comuni e sia da parte delle Amministrazioni centrali.

Dopo aver dato le prime indicazioni per aderire alla Piattaforma ed individuare i vari ruoli, ora è importante ritornare a fare il punto su come funziona la Piattaforma, ma soprattutto su quali sono i dati a disposizione per l’utilizzo da parte delle Pubbliche Amministrazioni.

Come funziona la Piattaforma digitale nazionale dei dati – Pdnd

In sintesi, queste sono le fasi per l’utilizzo della piattaforma:

  • L’aderente richiede l’accesso a un servizio del catalogo, verifica di avere i requisiti minimi di accesso necessari e invia una richiesta di fruizione.
    In alcuni casi, l’accesso al dato è automatico, in quanto collegato al possesso dei requisiti previsti dall’erogatore
    (ES: per i dati ANPR, è sufficiente essere un Comune o altra PA).
  • L’erogatore riceve la richiesta del fruitore e verifica i requisiti di accesso. Infine, abilita l’ente alla fruizione.
  • Il fruitore dichiara per quale motivo intende accedere alle informazioni e la ragione per cui ne ha diritto (creando una finalità di utilizzo, e collegando la finalità al dato richiesto).
  • Il fruitore implementa un meccanismo di accesso sicuro e accede al servizio dell’erogatore e ottiene le informazioni di cui ha bisogno.

Il funzionamento della piattaforma è descritto nel sito dedicato; un aspetto importante è che la Piattaforma non sa quanti e quali dati vengono scambiati tra fruitore ed erogatore, perchè si limita ad erogare dei TOKEN che permettono l’accesso richiesto; quindi, in questo modo, è garantita anche la sicurezza e la tutela dei dati personali.

Quali sono i dati disponibili

I dati presenti nella Piattaforma sono visibili nel Catalogo pubblico. I dataset corrispondono a quelli per i quali si può presentare richiesta di fruizione, mediante accesso autenticato al Portale, necessario anche per consultare le specifiche tecniche.

La ricerca va fatta in base all’Ente erogatore, Per esempio, per Anpr va ricercato con Ministero dell’Interno, per Isee cercando INPS.

I dati che si possono usare subito

Ecco qualche esempio di dati già disponibili e di cui si può richiedere subito l’utilizzo.

Anpr

Ad oggi l’accesso ai dati dell’Anagrafe Nazionale è automatico per i Comuni, mentre per altri soggetti (Regioni, Province, ecc.) la richiesta deve essere esplicitamente autorizzata.

L’utilizzo dei di Anpr è soggetto a quanto stabilito dalla circolare del Ministero dell’Interno n.73 del 31 maggio 2023.

I dati di Anpr sono disponibili in due versioni:

  • Accertamento (restituisce i dati anagrafici richiesti riferiti ad un CF di una persona).
  • Verifica (conferma con OK i dati inviati).

Quindi al momento della richiesta di fruizione occorre avere presente la finalità e la modalità di utilizzo dei dati, in relazione al servizio finale (ES: Tributi, Ambiente, servizi sociali e scolastici, ecc. elencati nell’all. 3).

Le linee guida Agid

Su questo tema, le linee guida Agid prevedono che spetti al fruitore effettuare un’analisi del rischio per ogni finalità di fruizione dell’e-service, individuando la base giuridica del trattamento dei dati personali oggetto della fruizione, le finalità dell’utilizzo, il rispetto della normativa sulla privacy (artt. 5 e 26) e il periodo di conservazione dei dati.

Visto che le casistiche di utilizzo dei servizi di consultazione dei dati sono facilmente tipizzabili per ciascuna categoria di ente fruitore – e nel caso di Anpr la Circolare DAIT sopra citata prevede già nel dettaglio finalità e casi d’uso – sarebbe auspicabile la possibilità di utilizzare dei “template precompilati”, che contengono le finalità previste dalla Circolare; inoltre, si auspica altresì che vengano fatte analisi per macro aree anche per altri servizi, che possano rendere snello e veloce il processo di fruizione ed utilizzo dei dati.

Inps

Tra i tanti dati, INPS ha messo a disposizione i servizi relativi a:

  • ISEE

Gli e-services disponibili sono due:

Entrambi questi servizi sarebbero molto utili – in particolare ai Comuni – perché permetterebbero di verificare in modo “automatico” il dato dichiarato dall’utente in fase di richiesta delle agevolazioni (tributarie o scolastiche), evitando la consultazione manuale della banca dati INPS:

  • Consultazione pensioni

È un servizio erogato da INPS ed è rivolto a tutti gli enti pubblici che hanno necessità di ricevere informazioni di dettaglio circa le pensioni per un soggetto.

  • Consultazione indebiti pensioni

È un servizio – sempre erogato da INPS – ed è rivolto a tutti gli enti pubblici che hanno necessità di ricevere informazioni di dettaglio circa la presenza di indebiti attivi per un soggetto.

Entrambi questi servizi possono essere utile per gli adempimenti collegati alla riscossione coattiva delle entrate tributarie degli enti.

I servizi messi a disposizione da INPS prevedono un’approvazione da parte dell’ente titolare, quindi è possibile che tra la richiesta e l’utilizzo effettivo passi un po’ di tempo.

Inad (Indice dei Domicili Digitali)

Il servizio permette di consultare il domicilio digitale di persone fisiche e altri enti (associazioni, fondazioni, ecc.) non compresi in INI PEC (che riguarda Imprese e Professionisti iscritti ad Albi)

L’utilizzo di questo servizio è prescritto dall’art. art. 3 bis comma 4 del CAD, in cui si prevede che l’utilizzo di INAD sia obbligatorio da parte delle Pubbliche Amministrazioni:

“4. A decorrere dal 1° gennaio 2013, salvo i casi in cui è prevista dalla normativa vigente una diversa modalità di comunicazione o pubblicazione in via telematica, le amministrazioni pubbliche e i gestori o esercenti di pubblici servizi comunicano con il cittadino esclusivamente tramite il domicilio digitale dallo stesso dichiarato.

Per la violazione della presente disposizione si applica l’articolo 18-bis.”

È prevista l’approvazione espressa da parte del titolare dei dati – AGID (ma di solito i tempi sono molto brevi).

Registro Imprese

Il servizio permette di ricercare un’impresa tramite le seguenti modalità:

  • Sigla provincia della Camera e numero REA
  • Codice Fiscale
  • Ragione sociale o denominazione dell’impresa e Sigla provincia della Camera (opzionale)

La funzione restituisce, per l’impresa richiesta, un insieme di dati predefiniti:

  • Denominazione
  • Forma Giuridica
  • Indirizzo Sede Legale e PEC (comune, provincia, toponimo, via, numero civico, stato, cap, frazione, indirizzo PEC)
  • Codice Fiscale
  • CCIAA/Numero Rea
  • Stato Impresa (in fase di iscrizione, registrata, cancellata)

L’accesso richiede un attributo verificato, che corrisponde alla presenza nell’elenco delle Pubbliche Amministrazioni pubblicato da ISTAT (in cui sono presenti tutti i Comuni e le Unioni)

Manca ancora il servizio che permette la consultazione ed estrazione dei dati di INI-PEC, che è il registro ufficiale che contiene i domicili digitali di Imprese e Professionisti iscritti agli Albi; attualmente, la consultazione può essere manuale per singolo indirizzo, oppure attraverso un web service, il cui utilizzo è però a pagamento.

Catalogo Suap – Unioncamere

È necessario richiedere l’accesso ai servizi di UNIONCAMERE – previsti dalle nuove Regole Tecniche SUAP – al fine di adeguare i propri sistemi (portali e back office) ai nuovi standard (entro 1 anno dalla pubblicazione del Decreto di ammissione al finanziamento del Bando PNRR dedicato).

I servizi disponibili sono:

  • Catalogo – metadati
  • Catalogo – gestione istanza – front office
  • Catalogo – gestione istanza – back office
  • Catalogo – gestione istanza – enti terzi
  • Catalogo – gestione istanza – comunica
  • Catalogo – gestione istanza – registro imprese

La richiesta per la fruizione dell’e-service Catalogo – Metadati deve essere effettuata da parte di ogni ente che adegua la propria piattaforma; le altre richieste di e-service devo essere effettuate unicamente per le componenti di competenza che devono essere adeguate alle specifiche tecniche (Front Office, Back Office o Back Office Ente terzo).

E’ disponibile anche un ulteriore e-service relativo alla Suite di Black Box Test, grazie al quale sarà possibile verificare la conformità delle componenti informatiche in corso di adeguamento, quindi per completare l’asseverazione del Bando PNRR di recente pubblicazione.

Anche nel caso dei servizi messi a disposizione dall’unione delle camere di commercio è prevista un’approvazione espressa.

Verifica Partita Iva

Il servizio è messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate e ritorna la validità di una partita iva e in caso di riscontro positivo fornisce alcune informazioni di tipo anagrafico. Per avviare la fruizione è necessario contattare PDND-serviziAE@sogei.it, come indicato nella nota allegata al servizio.

Al momento è previsto l’accesso solo per:

  • Regioni e Province Autonome
  • Presidenza del Consiglio, Ministeri e Avvocatura di Stato
  • Città Metropolitane

Sarebbe utile che fosse disponibile per tutte le PA, attendiamo sviluppi.

DURC (Documento Unico Regolarità Contributiva)

Il servizio è esposto da INPS, ed è disponibile sia nel portale di collaudo e sia nel portale di produzione; purtroppo, nella guida del servizio si specifica che: “il Servizio effettua la sola consultazione, pertanto la risposta negativa (Durc non presente) non implica una richiesta di DURC e nemmeno la conclusione che l’azienda non sia regolare. La non esistenza di un DURC regolare in corso di validità può dipendere da numerosi fattori come ad esempio una richiesta ancora in istruttoria, un DURC mai richiesto oppure un DURC regolare già scaduto. Nel caso di risposta negativa l’ente deve richiedere un DURC tramite portale DurcOnLine oppure tramite la App Mobile INPS oppure tramite i servizi esposti in Cooperazione Applicativa dall’Istituto, previa stipula di una convenzione.”

Quindi sembra che al momento rimanga attivo il servizio precedente – da utilizzare mediante cooperazione applicativa – la cui tecnologia è però ormai deprecata, e quindi a breve non potrà più essere utilizzata.

Esiste anche un altro servizio simile, messo a disposizione da INAIL.

La consultazione ed estrazione del DURC in tempo reale è importante sia in fase di affidamento di un servizio e sia in fase di liquidazione della fattura, perchè permette di accelerare sensibilmente le operazioni amministrative, eliminando azioni manuali degli operatori.

Api Cig

Il servizio è ad uso delle istituzioni pubbliche e restituisce i dati anagrafici di CIG e smartCIG.

Prima di richiedere l’utilizzo del servizio in produzione, è necessario aver terminato con successo la fase del collaudo.

Invece il servizio Smart Cig, ad uso delle stazioni appaltanti, consente la fruizione delle seguenti funzionalità fornite dal sistema SmartCIG:

  • richiesta SmartCIG,
  • modifica,
  • annullamento
  • e lettura di uno SmartCIG

è attualmente sospeso.

Questi servizi sono indispensabili per la digitalizzazione del ciclo dell’e-procurement (attivo da gennaio 2024) e previsto dal nuovo codice degli appalti, e possono anche consentire uno snellimento in fase di recupero dei dati per formalizzare l’impegno di spesa e la successiva liquidazione delle fatture.

Verifica targa Cude

La funzione è messa a disposizione dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, e consente agli operatori comunali di verificare se un veicolo, eventualmente transitato nelle ZTL o fermo in un parcheggio per disabili, possiede i privilegi definiti dall’art. 188 del CdS (contrassegno disabili) in un determinato momento.

Lista veicoli e unità da diporto persona fisica

Anche questo servizio è messo a disposizione dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, e recupera le informazioni dei veicoli associati ad una persona fisica.

Se il proprietario del mezzo è una società, l’API non individua le informazioni.

Tra i dati restituiti, c’è il tipo di veicolo e anche la targa.

Il servizio può essere utile per procedere con la riscossione coattiva di debiti tributari, anche nella fase esecutiva del pignoramento.

Non risulta ancora essere disponibile il servizio – attualmente offerto dal PRA, a pagamento – che consente di associare ad una determinata targa i dati anagrafici del proprietario, ed è indispensabile per individuare il soggetto a cui elevare le sanzioni previste dal Codice della Strada.

Prossimamente dovrebbero essere disponibili altri dati, relativi a:

  • Casellario Giudiziario (in fase di collaudo)
  • Indice PA

Mancano del tutto i dati e documenti del Catasto – gestiti dall’Agenzia delle Entrate – che al momento sono disponibili solo attraverso il portale SISTER (per professionisti e Pubbliche Amministrazioni), che però non permette estrazioni di dati massive tramite API.

I numeri della PDND

Recentemente, nel portale della Piattaforma è stata messa a disposizione una pagina in cui sono riepilogati tutti i dati di accesso, e comprendono:

  • i numeri delle Amministrazioni che hanno già sottoscritto l’accordo di adesione
  • i servizi pubblicati
  • i servizi di cui le Amministrazioni hanno richiesto l’utilizzo
  • il numero delle richieste di utilizzo per servizio.

Ad oggi hanno aderito:

  • 6.191 Comuni
  • 20 Regioni e Province Autonome
  • 75 Università e AFAM
  • 452 Altri enti pubblici

oltre anche a 115 soggetti privati

Sono stati pubblicati 7.859 E-services, e il grande incremento è dovuto soprattutto ai dati pubblicati dai Comuni e altre PA in attuazione del bando PNRR 1.3.1.

Quanto vengono utilizzati gli e Services

Il dato sicuramente più interessante è quali sono gli eService con più enti abilitati, cioè il numero di richieste di abilitazione (richieste di fruizione) accettate per ogni e-service.

Altrettanto interessante è il grafico che mostra gli e-service ordinati per numero di enti che hanno attivato almeno una sessione di scambio nel periodo selezionato (nell’immagine che segue, 12 mesi); quindi il dato dimostra l’utilizzo reale di ciascun servizio.

Cliccando sul singolo dati, si può visualizzare il dettaglio degli enti che stanno utilizzando il servizio; ad esempio, INAD risulta che sia utilizzato “solo” da:

272 Comuni, 4 PA centrali, 4 Regioni e Province Autonome, 4 ASL e 20 Province e Città Metropolitane; il dato pone qualche interrogativo, visto la previsione del CAD – sopra citato – rispetto all’obbligatorietà dell’utilizzo di INAD per le comunicazioni tra PA e cittadini.

Altro caso sono i dati di ANPR: prendendo ad esempio il servizio di Accertamento Residenza, vediamo che ad oggi viene utilizzato da 190 Comuni, da 1 altra PA Locale e da 1 Stazione appaltante/Gestore di pubblico servizio.

Cosa manca e come si può migliorare

Alla luce dei dati appena riportati, è del tutto lecito chiedersi se c’è qualcosa che non funziona, e quali possono essere i rimedi.

Di fronte ai numeri di adesione alla Piattaforma – che è previsto come obbligo da un Decreto del 2022 – vediamo che mancano all’appello circa 2.000 Comuni e – sul totale della PA e gestori di pubblico servizio accreditati nell’Indice PA – mancano ancora molte tipologie di enti.

Rispetto a questo, occorrerebbe una campagna di comunicazione e sensibilizzazione sull’adesione alla Piattaforma.

Altrettanto importante è capire come mai sono così bassi i numeri della fruizione ed utilizzo dei dati; proviamo a fare qualche ipotesi:

  • I servizi con “approvazione automatica” da parte dell’ente erogatore agevolano sicuramente la conclusione breve della fase di richiesta (come ad esempio i servizi di ANPR per i Comuni); ove questa approvazione non fosse possibile – nonostante che sarebbe comunque da incentivare come “buona pratica”, si dovrebbe prevedere un tempo certo per la risposta. Per ANPR, occorrerebbe tipizzare dei casi d’uso anche per altre pubbliche Amministrazioni, prevedendo anche un trattamento specifico per le Unioni di Comuni, che al momento sembrerebbero essere escluse dall’accesso.
  • Ciascun servizio prevede un recapito mail dell’ente erogatore da contattare per informazioni, ma risulta che – di fronte a richieste tecniche o di chiarimenti da parte degli sviluppatori delle software house o degli enti fruitori – sovente non c’è alcuna risposta.
  • Probabilmente gli enti non sono a conoscenza dei servizi pubblicati o che lo saranno a breve, quindi sarebbe opportuno anche in questo caso prevedere una modalità di comunicazione dedicata.
  • L’utilizzo degli eServices è anche collegato alla riprogettazione dei servizi degli enti, per cui sarebbe utile ragionare in termini di casi d’uso reali o possibili, evidenziando i vantaggi che possono portare in termini di processo.

È di tutta evidenza che l’interoperabilità è uno dei pilastri su cui si fonda la PA digitale del prossimo futuro, nell’ottica del principio “once only” e del prossimo IT-Wallet; proprio per questo, la PDND ha in sé grandi potenzialità, tanto da poter essere paragonata all’ “Amazon dei dati”; pertanto, è necessario ottimizzare l’adesione alla Piattaforma e l’utilizzo dei servizi, anche in un’ottica di “customer care”, in cui non ci si ferma alla pubblicazione del dato, ma si garantisce in qualche modo il suo reale utilizzo.

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