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Piattaforma digitale nazionale dei dati (PDND) un anno dopo: a che punto siamo



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Lo stato di attuazione della Piattaforma Digitale Nazionale dei Dati (PDND) a poco più di un anno dall’attivazione: a che punto è la pubblicazione delle API e quante sono le PA che hanno aderito, le ipotesi di utilizzo

Pubblicato il 9 gen 2024

Patrizia Saggini

avvocata, esperta di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione



dati trasferimento

A metà ottobre 2022 è stato pubblicato il portale di accesso della PDND – Piattaforma Nazionale dei Dati, con l’obiettivo di rendere concreto il principio europeo del “once-only, cioè l’inserimento di informazioni una sola volta, permettendo così a cittadini e imprese di non dover più fornire i dati che la PA già possiede per accedere a un servizio.

Vediamo allora qual è lo stato di attuazione della PDND un anno dopo, a che punto è la pubblicazione delle API e quante sono le PA che hanno aderito.

A cosa serve la Piattaforma digitale nazionale dei dati (PDND)

Le amministrazioni, infatti, dopo essere state autenticate e autorizzate dalla Piattaforma, sono in grado di scambiare dati tra loro, ed erogare così servizi in maniera più rapida ed efficace.

Con l’interoperabilità delle banche dati è possibile creare un ecosistema che abilita lo scambio semplice e sicuro di informazioni tra le PA attraverso una piattaforma unica, un catalogo di servizi software (API) in costante crescita e un insieme di regole condivise, al fine di incrementare l’efficienza dell’azione amministrativa, ridurre la richiesta di dati al cittadino e creare nuove opportunità di sviluppo per le imprese.

Cosa dice la normativa

È l’articolo 50-ter del CAD che disciplina lo sviluppo e la realizzazione della Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND), finalizzata alla “condivisione dei dati tra i soggetti che hanno diritto ad accedervi […] e la semplificazione degli adempimenti amministrativi dei cittadini e delle imprese”.

Il Decreto 22 settembre 2022 contiene gli obblighi e termini di accreditamento alla Piattaforma digitale nazionale dati (PDND) e individua i termini entro i quali i soggetti di cui all’art. 2, comma 2, del CAD (Pubbliche Amministrazioni, Gestori di pubblico servizio e Società a controllo pubblico) sono tenuti ad accreditarsi alla PDND, a sviluppare le interfacce di programmazione (API) di cui all’art. 50-ter, comma 2, del CAD ed a rendere disponibili le proprie basi dati sulla PDND, in attuazione degli obblighi di cui agli articoli 18-bis, 50 e 50-ter del CAD.

Le scadenze

Le scadenze temporali previste sono:

1. Pubbliche Amministrazioni: entro il 30 settembre 2023.

2. Gestori di Pubblico Servizio: entro il 31 marzo 2024.

3. Società a controllo pubblico: entro il 30 settembre 2024.

Il Gestore della PDND (cioè PagoPA S.p.A.) trasmette trimestralmente all’AgID l’elenco dei soggetti aderenti alla PDND, anche ai fini dell’esercizio dei poteri di cui all’art. 18-bis del CAD nei confronti dei soggetti che violano gli obblighi di cui all’art. 3.

Quali sono gli obiettivi della Piattaforma nazionale dei dati

Vediamo ora gli obiettivi della Piattaforma Nazionale dei Dati.

Attuare il principio “once only”

Le PA non dovranno più chiedere ai cittadini le informazioni che altri enti conoscono già: con l’utilizzo di Interoperabilità potranno, con l’autorizzazione della persona interessata, condividerle tra loro in modo agevole.

Garantire la sicurezza delle informazioni

La Piattaforma garantisce l’autenticazione di entrambe le parti in causa: erogatore e fruitore, stabilendo tra i due un canale sicuro per la trasmissione delle informazioni.

Fornire un catalogo unico di servizi

Nella Piattaforma è presente un catalogo unico, nel quale gli Erogatori (es. PA) pubblicano i loro E-Service e i fruitori si iscrivono per utilizzarli.

Facilitare le istruttorie

La Piattaforma semplifica i processi di istruttoria e verifica per l’accesso alle informazioni, riducendo oneri e procedure amministrative.

Come aderire alla Piattaforma nazionale dei dati

Il processo di adesione prevede diverse fasi:
Si accede con le credenziali SPID o CIE, e il log in non deve essere fatto necessariamente dal Legale Rappresentante dell’ente per il quale si inizia il processo di adesione, basta essere un referente (amministrativo o tecnico).

È comunque garantita la legalità della procedura, visto che l’Accordo di Adesione da firmare sarà inviato al domicilio digitale dell’ente come è indicato sul Catalogo IPA, che funge da fonte autoritativa.

Dopo occorre scegliere il tipo e ragione sociale dell’Ente (PA, gestore di pubblico servizio o società pubblica), e compilare i dati richiesti.

È obbligatorio indicare almeno una persona, che avrà la qualifica di Delegato all’interno della Piattaforma, con pieni poteri di amministrazione; si possono inserire fino a 3 amministratori; questo può essere utile per inserire nominativi di persone che svolgono la stessa funzione su più enti, come nel caso delle Unioni, che gestiscono i sistemi informativi per più Comuni.

Sono previste anche delle figure operative (Operatore API e Operatore di Sicurezza), che potranno essere aggiunte, rimosse e gestite in un secondo momento, una volta completata l’adesione a Interoperabilità.

Per aggiungere altre utenze con poteri da amministratore sarà necessaria una nuova firma del Legale Rappresentante.

Dopo che la bozza di accordo è stata ricevuta dall’Ente aderente per PEC, dovrà essere apposta la firma digitale del Legale Rappresentante e poi eseguito l’upload del documento firmato nella piattaforma.

Come funziona la piattaforma

Ecco come si accede alla piattaforma:

  • L’aderente richiede l’accesso a un servizio del catalogo, verifica di avere i requisiti minimi di accesso necessari e invia una richiesta di fruizione.
  • L’erogatore riceve la richiesta del fruitore e verifica i requisiti di accesso. Infine, abilita l’ente alla fruizione.
    È interessante evidenziare che l’erogatore può decidere a monte quali requisiti deve possedere il fruitore ed eventualmente anche l’accesso automatico (come nel caso di ANPR per le Pubbliche Amministrazioni).
  • Il fruitore dichiara per quale motivo intende accedere alle informazioni e la ragione per cui ne ha diritto, compilando la relativa finalità.
  • Il fruitore implementa un meccanismo di accesso sicuro e accede al servizio dell’erogatore e ottiene le informazioni di cui ha bisogno.

Il funzionamento della piattaforma è descritto nel sito dedicato; un aspetto importante è che la Piattaforma non sa quanti e quali dati vengono scambiati tra fruitore ed erogatore, perchè si limita ad erogare dei TOKEN che permettono l’accesso richiesto; quindi, in questo modo, è garantita anche la sicurezza e la tutela dei dati personali.

Su questo tema, le Linee Guida AGID prevedono che spetta al Fruitore effettuare un’analisi del rischio per ogni finalità di fruizione dell’e-service, individuando la base giuridica del trattamento dei dati personali oggetto della fruizione, le finalità dell’utilizzo, il rispetto della normativa sulla privacy (artt. 5 e 26) e il periodo di conservazione dei dati.

Visto che le casistiche di utilizzo dei servizi di consultazione dei dati sono facilmente tipizzabili per ciascuna categoria di Ente Fruitore, si auspica che vengano fatte analisi per macro aree, che possano rendere snello e veloce anche il processo di fruizione ed utilizzo dei dati; nel caso di ANPR, ad esempio, sono state individuate le finalità di accesso e i casi d’uso (vedi la circolare DAIT n.73 del 31 maggio 2023)

Catalogo dei dati ed ipotesi di utilizzo

Il Catalogo degli e-services disponibili è online a questo indirizzo: https://www.interop.pagopa.it/catalogo

Dati disponibili

Di seguito l’elenco dei dati già disponibili (in grassetto) e quelli che dovrebbero esserlo a breve, indicati con (*)

  • Ministero dell’Interno – ANPR, BDNA (*)
  • Unioncamere – Registro Imprese
  • ANAC – Banca Dati Contratti Pubblici (*), SIMOG, SMART CIG
  • Giustizia – Casellario Giudiziale (*)
  • MIT (DG-Mot) – Veicoli, Patenti e CUDE
  • INPS – Casellario Assistenza, Casellario Lavoratori Attivi, Casellario Pensionati, ISEE, DURC (*)
  • MUR – ANIS
  • AdE – Anagrafe tributaria (*)
  • AgID – INAD, Indice PA (*)
  • Agenzia delle Entrate Riscossione – Situazione debitoria dell’imprenditore tramite la Piattaforma ex art. 13 del CCII
  • INAIL – DURC (*)
  • Ministero dell’Istruzione e del Merito – ANIST (*)
  • Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali / Regioni – Comunicazioni Obbligatorie

(*) di prossima pubblicazione

Altri Enti Pubblici a breve metteranno a disposizioni dei dati:

  • Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste
  • Istituto Poligrafico Zecca dello Stato
  • Istituto Superiore di Sanità
  • Ministero delle Imprese e del Made in Italy
  • Ministero della Cultura

Dati di accesso ed utilizzo

La Piattaforma mette a disposizione una dashoboard in cui sono pubblicati i dati di accesso ed utilizzo degli e-services:

  • 4.752 sono gli enti che hanno aderito alla piattaforma e contestualmente hanno fatto il primo accesso;
  • ci sono 3.003 versioni di e-service attive e 1.548 aderenti che erogano e-service; tra questi non ci sono solo le Amministrazioni centrali, ma anche gli enti locali, che stanno cominciando a pubblicare dati in esecuzione del Bando PNRR dedicato alla PDND (pubblicato per Comuni, Regioni e Province Autonome, Università e AFAM);
  • sono state 3.562 richieste di fruizione attive sulla piattaforma da 2.762 aderenti, quindi significa che un ente ha presentato almeno una richiesta, in alcuni casi anche 2; ricordiamo che da luglio 2023 INAD è stato reso disponibile sulla Piattaforma, e ai sensi dell’art. 3 bis del CAD ne è previsto l’utilizzo obbligatorio;
  • sono state pubblicate 3.877 finalità di fruizione sulla piattaforma da parte di 2.523 aderenti
  • da quando la piattaforma è operativa, sono 47.878.955 i voucher staccati e 1.519.697 i voucher emessi negli ultimi 3 giorni.

Considerato che le Pubbliche Amministrazioni e i Gestori di Pubblico Servizio registrati su Indice PA sono circa 22.000, siamo quindi a 1/5 delle registrazioni complessive; pur tenendo conto delle diverse scadenze temporali previste dal Decreto sopra citato, sarebbero comunque necessarie azioni di comunicazione sull’utilità della Piattaforma, soprattutto ai fini della semplificazione e ottimizzazione dei processi (interni ed esterni).

In questa fase di avvio della Piattaforma, potrebbe essere interessante pubblicare dei casi reali in cui sono stati utilizzati uno o più e-services per dimostrare come cambiano i processi, e l’impatto sia sui servizi a cittadini e imprese, e sia sul lavoro di back office degli operatori; gli esempi possono evidentemente servire da guida anche per altre Amministrazioni, ed essere replicati anche in contesti diversi.

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