Per agevolare concretamente le PA nel percorso di trasformazione digitale, AgID ha ripensato i modelli organizzativi con l’obiettivo di favorire una migliore gestione delle attività e degli interventi.
Vediamo quali sono gli strumenti operativi, le attività e le competenze che l’Agenzia per l’Italia digitale mette in campo per affiancare le amministrazioni in questo processo, la cui realizzazione concreta richiede necessariamente una strategia generale con un corretto setting delle priorità.
L’importanza delle competenze organizzative
Fondamentali sono le competenze, che non si devono limitare all’ambito puramente tecnico, ma includere anche doti come l’attitudine alla gestione di progetti, la disponibilità a lavorare secondo criteri collaborativi e uno spirito imprenditoriale di gestione del rischio.
Spesso, infatti, si affronta il percorso di trasformazione digitale concentrandosi sulle tecnologie, dimenticando di investire nelle competenze organizzative, che rappresentano invece le chiavi di volta per garantire dei risultati effettivi.
L’Italia si è rivelata spesso particolarmente incline a cadere in questa trappola.
E’, però, un dato di fatto che se non preceduti da un’analisi dei processi e non accompagnati da una corretta alfabetizzazione culturale e da un cambio organizzativo, gli sforzi di introdurre il digitale nella PA spesso rischiano di non determinare un reale miglioramento nell’offerta dei servizi a cittadini ed imprese.
Questa lettura, per altro, è da tempo suffragata da numerose indagini nazionali ed europee e ha condotto al concetto di “maturità digitale”, che indica la misura in cui le tecnologie digitali hanno trasformato i processi di un’organizzazione, coinvolgendo talenti e innovando i modelli di servizio per i cittadini.
Gli asset AgID e il ruolo delle Regioni nella trasformazione digitale
Se l’obiettivo specifico del Piano triennale per l’informatica nella Pubblica amministrazione è quello di offrire una chiara visione strategica, quello generale dell’Agenzia per l’Italia Digitale (Agid) è di fornire strumenti e competenze per affiancare le pubbliche amministrazioni in una logica di sussidiarietà, incentivando e supportando quelle con una più forte vocazione al committment a svolgere un ruolo di catalizzatori nei confronti delle altre pubbliche amministrazioni.
Con l’accordo siglato tra l’AgID e la Conferenza per le Regioni e le Province Autonome del 2018 si è avviata un’azione congiunta per coordinare le attività di trasformazione digitale dei territori a partire proprio da questa logica. Tramite appositi accordi territoriali, l’Agenzia infatti ha messo a disposizione delle Regioni che intendono svolgere un ruolo di coordinamento le proprie competenze e i propri asset.
Il progetto RADAR
Con il progetto R.A.D.A.R. (Risorse ed Asset Digitali per l’Affiancamento alle Regioni), finanziato nell’ambito della scheda “Italia Login” del PON Governance, vengono forniti molteplici strumenti operativi suddivisi per ambiti tematici. Tra questi ne ricordiamo alcuni indicati nell’ambito dell’Accordo di collaborazione con la Conferenza per le Regioni e le Province Autonome:
- Accesso ai servizi: insieme di tool e strumenti per sviluppare siti web e applicazioni e servizi web e mobile;
- Ecosistemi verticali e modello di interoperabilità: linee guida per la costruzione dell’ecosistema (supporto per la descrizione dei processi e della struttura di governance), supporto alla standardizzazione degli schemi dati e dei processi, modello di interoperabilità;
- Infrastrutture immateriali: ambiente di test e simulazione per accesso e successive integrazioni con le piattaforme nazionali abilitanti;
- Infrastrutture fisiche: criteri per progetti infrastrutturali e assistenza alla progettualità (es. framework metodologico, azioni di razionalizzazione, dimensionamento dell’iniziativa, metriche per la misurazione dei risultati);
- Sicurezza: linee guida per la gestione del ciclo di vita del software sicuro, tool Risk Assessment, Piano di Risk management, per la valutazione e gestione del rischio e per le attività di gestione delle emergenze;
- Gestione del cambiamento: strumenti per la governance del percorso di trasformazione e per il monitoraggio;
- Comunicazione: linee guida e Tool Kit per la promozione dei principali progetti di trasformazione digitale e delle piattaforme abilitanti.
Oltre a quelli identificati nell’accordo, AgID intende realizzare e proporre l’adozione di ulteriori asset relativi ad altri ambiti di competenza, quali ad esempio: Open data, Tecnologie emergenti, Pre-Commercial Procurement, Semplificazione amministrativa, Riuso, eProcurement, Conservazione Digitale.
AgID svolge un ruolo strategico in quanto coordina il complessivo processo di attuazione delle Agende Digitali, collabora fattivamente con le PA nella realizzazione degli interventi e svolge compiti di proposta e verifica tecnica dei risultati per assicurarne l’aderenza e la compatibilità con gli indirizzi strategici nazionali.
Coerentemente con la sua mission istituzionale, attraverso il progetto R.A.D.A.R AgID intende proseguire con ulteriori attività finalizzate a:
- integrare le agende digitali territoriali con le scadenze imposte dal Piano triennale e del documento Strategia per la Crescita digitale 2014-2020;
- supportare le progettualità locali attraverso l’utilizzo di asset sviluppati per le amministrazioni;
- integrare e potenziare le capacità locali con affiancamento, ove necessario, di team specialistici a supporto dei tecnici locali;
- verificare eventuali nuove progettualità che possano nascere nel periodo di riferimento.
Il Progetto R.A.D.A.R è dunque finalizzato, nel suo complesso, a rafforzare la capacità istituzionale delle pubbliche amministrazioni in una logica “win win” di condivisione e co-sviluppo di conoscenza.
Nuovi modelli organizzativi per agevolare la trasformazione digitale
Per favorire una migliore gestione delle attività e degli interventi di trasformazione digitale, AgID ha ripensato i modelli organizzativi, individuando più efficaci strutture di coordinamento, tra cui:
- Program Management Office (PMO) direzionale che verifica l’andamento complessivo del progetto, valida processi e standard definiti dal PMO centrale, si allinea sui progressi della pianificazione e sui principali problemi/rischi, gestisce i fabbisogni di risorse, indirizza le soluzioni alle criticità sollevate dal PMO centrale;
- Program Management Office (PMO) centrale che supporta AgID e i suoi Centri di competenza tematici (CDCT) definendo approcci metodologici e strumenti da adottare, predisponendo e attivando a regime il modello di coinvolgimento e funzionamento dei CDCT coordinando i PMO degli Enti affiancati;
- Program Management Office (PMO) territoriale dedicato alle attività di ciascun ente affiancato, con il compito principale di definire e seguire i singoli Master Plan e di attivare i centri di competenza tematici (CDCT) per attingere a risorse specialistiche e agli asset necessari alla realizzazione delle progettualità;
- Centri di Competenza Tematici (CDCT) che, oltre a fornire il supporto specialistico richiesto dai PMO, hanno anche il compito di sviluppare metodologie e di rendere disponibili gli asset.
I Centri di Competenza Tematici: stato dell’arte e sviluppi futuri
Tra gli ultimi Centri di Competenza Tematici attivati spiccano quelli su Appalti di innovazione e Riuso.
- Appalti di Innovazione (Pre-Commercial Procurement): è il centro di competenza dedicato a fornire supporto alle amministrazioni nelle fasi di programmazione, promozione e attuazione di appalti di innovazione in coerenza con le raccomandazioni del Piano Triennale per l’ICT. Supporta le amministrazioni nella programmazione delle azioni per la “promozione di nuovi mercati per l’innovazione” e di “rafforzamento e qualificazione della domanda di innovazione della PA” previste dall’Accordo di Partenariato 2014-20;
- Riuso: è il centro di competenza dedicato a fornire supporto nel processo di sensibilizzazione e di informazione delle amministrazioni in ambito di “riuso” del software inteso come complesso di attività svolte per poterlo utilizzare in un contesto diverso da quello per il quale è stato originariamente realizzato, con l’obiettivo di soddisfare esigenze similari a quelle che hanno portato al suo primo sviluppo (in coerenza con quanto previsto dagli artt. 68 e 69 del CAD).
Oltre a questi potranno nascere ulteriori centri di competenza, coerentemente con gli obiettivi del Progetto PON Governance, “Italia Login – la casa del cittadino” e in base ai fabbisogni espressi dalle pubbliche amministrazioni affiancate.