Trasporto pubblico

Primi standard per il mobile ticketing

Crescita 2.0 spinge verso un obiettivo europeo, biglietti unici nazionali interoperabili, mobili, integrati con il nuovo documento d’identità. Ma ci attende un lungo lavoro per definire gli standard e ripartire gli introiti tra tutti gli attori. Superando l’attuale enorme frammentarietà

Pubblicato il 12 Dic 2012

Carlo Maria Medaglia

ProRettore alla Ricerca della Link Campus University

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Quella che per lungo tempo è stata oggetto di discussione e di grande interesse, cioè la bigliettazione elettronica interoperabile, potrebbe finalmente diventare realtà. Gli interventi e le nuove norme del Decreto Crescita 2.0, puntano infatti a fare del nostro Paese un luogo nel quale l’innovazione tecnologica e la sperimentazione, seppur con un piccolo ritardo rispetto a confinanti paese europei, rappresentino fattori strutturali di crescita e di rafforzamento della competitività.

Il recepimento dell’Agenda Digitale Europea intende favorire un sistema economico-sociale dove la circolazione del sapere, la condivisione delle informazioni di pubblica utilità, gli standard aperti e interoperabili, e soprattutto, la connettività e i servizi digitali al cittadino, costituiscono le basi per recuperare il gap tecnologico del Paese e aprire una nuova fase di sviluppo sostenuto e sostenibile.

Le misure varate di recente toccano alcuni aspetti molto importanti per la vita dei cittadini, ma anche per le imprese e per il sistema istituzionale e burocratico. Si passa, infatti, dal tema dell’identità digitale, fino all’adozione delle nuove tecnologie nel campo dell’istruzione, della salute, dell’inclusione sociale, dei pagamenti elettronici. Tutte queste azioni strategiche mirano ad aprire la strada ad un percorso di modernizzazione dell’intero sistema con l’obiettivo prioritario di rispondere alle esigenze del cittadino migliorandone la qualità della vita.

Nei mesi scorsi si è discusso molto su quello che riguarda i sistemi di bigliettazione elettronica ed in generale sul mobile ticketing. In questo contesto, l’art.8 del cosiddetto Decreto Sviluppo 2.0, sostiene l’utilizzo degli strumenti elettronici per favorire il miglioramento dei servizi ai cittadini nel settore del trasporto pubblico locale e promuove l’adozione di sistemi di bigliettazione elettronica interoperabili a livello nazionale. L’iniziativa del Governo e del Ministero è finalizzata a colmare quel gap socio-economico che non rende ancora possibile una reale utilizzazione dello stesso titolo di viaggio all’interno dei diversi mezzi pubblici disponibili.

Tuttavia le principali criticità che devono essere superate, affinché uno scenario di questo tipo possa trasformarsi in realtà sono: l’impostazione tecnologica, la carenza di guida progettuale da parte delle Amministrazioni locali, la mancanza di uno standard tecnologico comune.

All’interno di questa cornice la priorità appare, dunque, quella di disegnare delle linee guida in grado di indirizzare le tecnologie, raggiungere importanti economie di scala, lasciando comunque libere le Amministrazioni locali di deliberare su tariffe ed integrazioni e garantire in questo modo l’interoperabilità.

Proprio rispetto a quest’ultima, sono stati condotti a livello europeo studi e progetti di notevole importanza di cui, il più prestigioso risulta essere IFM (Interoperable Fare Management). Questo progetto mira a rendere l’accesso alle reti di trasporto pubblico più user-friendly, agevolando la loro accessibilità. Entro il 2015 i sistemi intelligenti di bigliettazione saranno resi compatibili per facilitare l’accesso a tutti gli utenti del trasporto pubblico. L’obiettivo del progetto IFM è quello di consentire ai viaggiatori di utilizzare strumenti contactless condivisi in tutta Europa. Le sperimentazioni in atto mirano a fornire risultati che possono essere trasferiti in aree al di fuori del settore dei trasporti in tutto il mondo.

La diffusione di sistemi analoghi in Italia appare difficile perché esistono ancora una enorme varietà d’uso delle carte basate su sistemi proprietari e regole di sicurezza complesse, malgrado la tecnologia contacless abbia ampiamente dimostrato di poter garantire il giusto compromesso tra funzionalità e sicurezza.

Appare evidente, a fronte di quanto discusso, che le linee guida che il Governo dovrà sostenere, dovranno dunque disciplinare:

  • gli standard tecnologici delle Smart Card o di altre piattaforme tecnologiche innovative, in maniera che possano contenere i servizi e le politiche tariffarie di più aziende di Trasporto Pubblico Locale o nazionali, unitamente ad altri servizi da erogare al cittadino. Gli standard sulle Smart Card o ad esempio su tecnologie come l’NFC avrebbero il vantaggio di integrarsi con altre iniziative a vantaggio dell’utenza quali la Carta di Identità Elettronica (CIE) e le carte di pagamento bancarie (EMV);
  • le soluzioni di pagamento standard, così da semplificare la fruizione del servizio e la vendita e la ricarica dei titoli di viaggio e la realizzazione di reti di vendita sicure, disponibili h24 e in modo capillare;
  • centri di clearing, che consentano di gestire, in maniera sicura e affidabile, la ripartizione degli introiti fra tutti gli attori, in funzione delle politiche decise dalle aziende TPL e dei servizi erogati. Questi centri dovranno inoltre rendere efficienti tutte le fasi di riscontro e di contabilità tra le varie aziende.

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