Rapari: “Il nuovo governo costruisca sistema di governance dell’innovazione”

Il presidente di Assintel, l’associazione delle imprese Ict di Confcommercio, auspica la messa a punto di un’agenda delle priorità: “Trovare subito finanziamenti e detassare le Pmi e le micro-imprese che investono in innovazione digitale”. Determinante il ruolo dell’Agenzia per l’innovazione: “Deve essere in grado di esprimere una visione strategica e favorire il rapporto Stato-Regioni”

Pubblicato il 15 Gen 2013

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“La priorità è trovare finanziamenti o detassazioni per tutto ciò che è investimento in Innovazione digitale, specialmente legato alle micro, piccole e medie imprese ancora marginali ai nuovi processi digitali”. Ne è convinto Giorgio Rapari, presidente di Assintel, l’associazione nazionale di riferimento delle imprese Ict di Confcommercio.

Il 2013 dovrà essere un anno per attuare i provvedimenti approvati nell’ambito del decreto Sviluppo bis che “per la prima volta ha messo nero su bianco un piano strategico di sviluppo in cui l’Innovazione è considerata dallo Stato una delle priorità”. Ma, puntualizza il presidente “per avviare un cambiamento di paradigma occorrono risorse” e “scelte coraggiose e di rottura”. La crisi permane ma non deve essere in alibi: “Va evitato l’effetto circolare del cane che si morde la coda, per cui la crisi non permette di investire in quei cambiamenti che potrebbero aiutare a uscire dalla crisi stessa”.

Secondo l’associazione di Confcommercio alcune delle modifiche apportate all’originale impianto dell’Agenda digitale avranno un impatto importante, in particolare i criteri per l’acquisizione del software da parte della Pubblica amministrazione, la destinazione del 25% dei fondi per grandi progetti strategici alle Pmi e l’allargamento del Comitato tecnico delle comunità intelligenti, che ora dovrà includere tre rappresentanti provenienti dalle Associazioni di imprese e cittadini. Ma bisognerà colmare alcune importanti lacune: “La spinta alla diffusione dell’e-commerce è stata stralciata dal testo. Ora bisogna lavorare in armonia con l’Unione Europea, mettendo in campo misure che promuovano e rendano economicamente competitivo l’uso dei canali digitali parallelamente a quelli tradizionali, sciogliendo le vischiosità normative e burocratiche (leggi privacy, ad esempio) che oggi sono ostacoli ai processi di innovazione digitale”, auspica Rapari.

È sul ruolo e sulle azioni dell’Agenzia per l’Innovazione che sono puntati i riflettori dell’associazione: “Auspichiamo che l’Agenzia lavori in modo concreto e trasparente, coinvolgendo le Associazioni di categoria più importanti in modo mirato sui tanti vari temi di interesse”.

E al governo che verrà Assintel chiede che “si provveda con la massima celerità alla definizione dei decreti attuativi, senza i quali gli effetti del Decreto sviluppo potrebbero restare congelati, senza possibilità di influire realmente sul processo avviato di Innovazione.” A seguire, “si dovrà costruire un sistema di governance dell’innovazione in cui compiti, strumenti di intervento e risorse economiche dell’Agenzia Digitale vanno esplicitati in modo chiaro e puntuale”.

L’Agenzia deve dunque essere posta al centro dei processi normativi e dei regolamenti sull’innovazione digitale, “deve essere capace di esprimere una visione strategica, da declinare, a sua volta, con la capacità progettuale in tema di innovazione digitale. A cascata, essa dovrà saper costruire un nuovo rapporto collaborativo fra Stato, Regioni ed Enti locali che eviti la sovrapposizione di competenze, e scongiuri la paralisi e la lentezza”.

Da parte sua l’associazione Ict di Confcommercio ha individuato tre macro ambiti di azione da portare avanti: “Presidieremo con spirito collaborativo e concreto tutti i Tavoli di concertazione legati allo sviluppo dell’Innovazione, per rendere l’Agenda operativa e aderente alle reali esigenze del Paese. A livello associativo cavalcheremo la rivoluzione digitale, favorendo le condizioni necessarie affinché la ‘Nuova IT’ divenga il volano per un cambiamento dei modelli di business. Ed infine, a livello culturale, Assinteldigitale, la nostra ‘costola’ legata al mondo digital, ha già in programma eventi e iniziative formative che supportino il cambiamento di paradigma soprattutto in quella parte di tessuto produttivo ancora sprofondata nel divario digitale”.

In gioco – evidenzia Rapari – c’è la crescita e la modernizzazione di un intero Sistema-Paese. “Proprio per questo tutto il sistema imprenditoriale deve muoversi – al di là dei singoli interessi – in modo concreto e unito per sostenere e indirizzare concretamente le riforme”.

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