Il digitale cresce ad un tasso sette volte superiore a quello del resto dell’economia e questa crescita è stata alimentata in gran parte dai servizi Internet a banda larga. Lo sviluppo di reti ad altissima velocità ha lo stesso impatto che ha avuto un secolo fa lo sviluppo delle reti dell’elettricità e dei trasporti.
L’aspetto più interessante dell’economia digitale è che rappresenta un acceleratore di sviluppo con un incredibile potenziale di trasformazione sociale, economica e culturale. Per questo motivo una strategia per il digitale deve costituire la priorità anche delle politiche regionali cosi come già accade nell’Agenda Digitale Europea e nella Strategia italiana per la Crescita Digitale.
La sfida è spianare la strada a servizi innovativi quali la sanità digitale, le città intelligenti e la produzione di servizi basati sui dati. La Pubblica Amministrazione è parte integrante di questa sfida, anzi per molti versi ne è protagonista.
Il ruolo del sistema pubblico nella digital transformation
La Digital Transformation sta rivoluzionando l’economia, l’industria, i trasporti, perfino le forme sociali dell’interazione tra le persone; il sistema pubblico non può pensare di restare indietro ma deve svolgere un ruolo essenziale nel favorire la crescita e lo sviluppo, garantendo l’aderenza di questo percorso ai valori della sostenibilità e dell’equità. In questo spazio, che è di competenza operativa ma anche di programmazione strategica, sta il ruolo imprescindibile della governance pubblica e l’esercizio delle sue funzioni politiche, nel senso più alto del termine.
La posizione della Campania nella crescita digitale europea e italiana
La Regione Campania arriva a questo appuntamento con alcuni asset importanti che la mettono in condizione di cogliere gli obiettivi: è tra le prime regioni italiane per diffusione della banda ultra larga; possiede un robusto ecosistema dell’innovazione composto da università, centri di ricerca e facilitatori; può contare su un importante tessuto di piccole e medie imprese e startup, oltre che di un elevato fermento imprenditoriale, e infine si è dotata di una strategia in materia d’innovazione ambiziosa.
Per quanto riguarda la dotazione infrastrutturale, sul territorio regionale è stato raggiunto un ottimo posizionamento grazie agli interventi effettuati per la diffusione della connettività in banda larga. Gli indicatori di realizzazione e risultato di Infratel (soggetto realizzatore per conto del Ministero dello Sviluppo Economico – MiSE) la collocano tra i territori in cui sono state portate a compimento le opere progettate e il 72% della popolazione è raggiunto dalla connessione a 30Mbps contro una media nazionale del 26%.
Accesso a internet, eGov e WiFi gratuito
In riferimento all’accesso a Internet di popolazione e imprese, i dati Istat (anno 2017) fotografano una situazione di allineamento con la media nazionale. In particolare, i dati sulla popolazione evidenziano che il 70,5% delle famiglie campane accede a Internet (media nazionale 71,7%); il 33,3% delle famiglie campane accede a Internet in banda larga (media nazionale 36%).
Per quanto riguarda le imprese, il 93,8% delle imprese con almeno 10 addetti accede a Internet in banda larga (media nazionale 93,8%).
Emerge, invece, una situazione di ritardo rispetto alla media nazionale per quanto riguarda i servizi di e-government e l’accesso al Wi-Fi gratuito:
- i Comuni con servizi pienamente interattivi sono il 21,8% a fronte di una media nazionale del 33,9% (Fonte Istat – Rilevazione sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nelle pubbliche amministrazioni locali – Anno 2015);
- le imprese che utilizzano servizi di e-government sono il 65,2% a fronte di una media nazionale del 71,5% (Fonte Istat – dati 2016);
- i Comuni che forniscono punti di accesso Wi-Fi gratuiti sul proprio territorio sono il 37,1% a fronte di una media nazionale del 52,5% (Fonte Istat – Rilevazione sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nelle pubbliche amministrazioni locali – Anno 2015).
Al contrario, i cittadini campani risultano ben predisposti all’uso dei canali digitali e sono attivi sul web per quanto riguarda attività politiche e sociali (19,6%) a fronte di una media nazionale del 17,5% (Fonte Istat anno 2015).
Appare, inoltre, interessante da evidenziare, che tra il 2011 e il 2017 la crescita maggiore di imprese digitali si è avuta in Campania con un incremento del 26,3% (fonte: studio Censis-Confcooperative). Le PMI che hanno introdotto nuove tecnologie abilitanti, hanno privilegiato soluzioni per connettività (62,5%), sicurezza informatica e Internet of Things (entrambi al 43,8%), produzione additiva (37,5%) e robotica collaborativa (31,3%) (fonte: Osservatorio Mecspe).
Campania FELICS
Per aumentare l’impatto della sua implementazione, l’Agenda Digitale Campania 2020 è parte integrante della Strategia di Specializzazione Intelligente – RIS3 per il ruolo cruciale che riveste nello sviluppo intelligente, sostenibile e inclusivo.
La strategia trova traduzione nel documento “Agenda Digitale Campania 2020 – Campania FELICS”:
- FRUIBILE – tramite lo sviluppo di servizi innovativi aperti per cittadini, professionisti e imprese;
- EFFICIENTE – affrontando la spending review della pubblica amministrazione digitale;
- LIBERA – promuovendo una PA trasparente e partecipata;
- INTEGRATA – realizzando luoghi innovativi di sviluppo, apprendimento e collaborazione;
- CONNESSA – portando internet ad altissima velocita e Wi-Fi pubblico;
- SMART – favorendo lo sviluppo di tecnologie per il miglioramento della vivibilità del territorio.
Le iniziali di ogni attributo sottendono uno specifico ambito di intervento, all’interno del quale sono classificate le macro-azioni che e gli interventi pianificati nell’ambito della programmazione FESR Campania 2014-2020.
Con l’Asse II del POR-FESR Campania 2014-2020 si intende, infatti, promuovere lo sviluppo attraverso un miglioramento della produttività delle imprese e dell’efficienza della pubblica amministrazione ponendo particolare attenzione ai profili di domanda, favorendo un approccio integrato tra offerta di infrastrutture e servizi e il miglioramento delle capacita di utilizzo da parte di cittadini, imprese e PA.
L’offerta infrastrutturale prevista dall’Asse II
- la realizzazione degli interventi programmati per la banda larga e il Piano Strategico per la Banda Ultra Larga, accelerandone l’attuazione nelle aree produttive, nelle aree rurali e interne;
- la predisposizione di servizi qualificati ed integrati che garantiscano la piena interoperabilità delle soluzioni e consentano una più efficiente gestione dei processi amministrativi e più efficaci interventi rispetto alle emergenze sociali regionali;
- la razionalizzazione del patrimonio ICT, il consolidamento e la virtualizzazione del Data Center e l’offerta di servizi di cloud computing;
- l’implementazione di servizi trasversali abilitanti, come ad esempio il Servizio Pubblico d’Identità Digitale (SPID) e i pagamenti elettronici verso la Pubblica Amministrazione (PagoPA).
Il Piano Operativo per la Campania Digitale 2020
Il Piano per la Campania Digitale 2020 rappresenta la base per lo sviluppo e l’attuazione dell’Agenda Digitale e si propone quattro macro-obiettivi che costituiscono importanti discontinuità in termini di vantaggi immediatamente percepibili dalla comunità campana:
- miglioramento della qualità della vita per cittadini e imprese campane;
- semplificazione dei rapporti tra cittadini, imprese e amministrazioni, e conseguente abbattimento degli oneri burocratici;
- inclusione attraverso la partecipazione con l’introduzione di adeguati strumenti digitali che consentirà alla comunità campana di prendere parte al processo di trasformazione digitale, monitorarne l’andamento e contribuire al suo sviluppo;
- creazione di nuove opportunità – l’economia digitale rappresenta una sfida e un banco di prova capace di valorizzare le energie del territorio e catalizzare processi virtuosi di cambiamento sia a livello produttivo che sociale.
Un piano così ambizioso necessita di una adeguata governance basata su un efficace coordinamento e una visione unitaria che si sviluppa attraverso l’implementazione di un nuovo modello organizzativo, che ha individuato nella Direzione Generale per l’Università, la Ricerca e l’Innovazione la struttura del “Responsabile del Coordinamento dei Sistemi Informativi”, perché possa essere effettivamente di supporto a tutti gli ambiti programmatori, pianificatori e di intervento per la Regione Campania.
Tre azioni per tre direttrici strategiche
Tra le numerose azioni previste, si presentano di seguito le più significative in relazione alle tre principali direzioni strategiche: infrastrutture fisiche, competenze digitali e acquisizione di servizi innovativi.
Banda ultra larga e Wi-Fi nelle aree pubbliche
Si sta portando a completamento l’intervento che assicura la disponibilità di una rete a banda ultra larga ad almeno 30 Mbps per tutta la popolazione e di massimizzare la rete a banda ultra larga ad almeno 100 Mbps, con priorità per le aziende, le zone di insediamento industriale, le PPAA, gli ospedali e le strutture sanitarie (andando ad interessare circa 6.000 sedi della PA e circa 69.000 sedi di imprese). Particolare attenzione è stata posta nell’individuazione dei settori di interesse prioritario da far raggiungere dalla connessione di rete diretta, quali sedi della PA, sanità, beni culturali, centri di ricerca e scuole, oltre che imprese operanti nei settori strategici dell’economica campana. L’azione è su vasta scala territoriale (coinvolge tutti i 546 comuni campani) ed impegna un significativo ammontare di risorse pubbliche regionali, mentre la durata dell’intervento è compresa tra i tre ed i quattro anni. I lavori sono svolti in quattro fasi sequenziali che coinvolgeranno un numero di Comuni secondo una sequenza progressiva che, dalla prima alla quarta fase, prevede 33, 54, 117, 342 Comuni.
Con lo scopo di aumentare il livello di accesso alla rete, la Strategia prevede il Wi-Fi per tutti gli edifici pubblici, con priorità per le scuole, gli ospedali e i luoghi ad alta frequentazione, prevedendo anche la possibilità di un’erogazione gratuita e integrando il Sistema Pubblico di Identità Digitale – SPID – quale strumento di autenticazione.
L’implementazione di questa azione rappresenta un fattore abilitante per aumentare il livello di accesso alla rete internet, favorendo l’utilizzo di servizi innovativi, lo sviluppo di iniziative imprenditoriali in settori innovativi e la crescita di attività collaborative collegate alla social economy. Quest’ultimo punto, in particolare, sottolinea la forte connessione nella strategia digitale regionale tra la disponibilità di infrastrutture di accesso ad Internet e la capacità di incentivare la creazione di imprese innovative.
Competenze digitali e supporto all’innovazione
Si stima che nel 2020 ci sarà una forte mancanza di competenze specifiche per supportare i nuovi processi. Risulta quindi di strategica importanza cercare di creare diffusione di conoscenza in termini teorici e pratici, ma anche fornire strumenti innovativi che consentano lo sviluppo e il radicamento di nuove modalità di collaborazione e lavoro.
In maniera coerente con tale visione, la Regione Campania ha siglato un accordo di collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca che la realizzazione di un ampio programma di innovazione che comprende, tra le altre, l’Agenda digitale della Campania, la Legge sulla Manifattura 4.0 e i programmi di supporto alle startup. L’accordo dimostra la scelta strategica di investire nelle competenze digitali, nel ruolo centrale della scuola e del collegamento scuola-lavoro. E’ da sottolineare come tale protocollo preveda interventi su tutta la filiera della formazione, ed include anche il finanziamento di dottorati di ricerca industriali sui temi specifici della Strategia di Sviluppo Intelligente e della Manifattura 4.0 .
Formazione al lavoro e alle professioni digitali
Da un punto di vista della formazione al lavoro e alle professioni digitali la Regione Campania si è inoltre attivata con due programmi di particolare interesse.
Il primo è il supporto attraverso borse di studio dei 1000 studenti che frequenteranno nel triennio 2016-2019 la Apple Developer Academy, l’iniziativa di formazione per sviluppatori di app nata nel Campus universitario di San Giovanni a Teduccio della Università di Napoli Federico II. Attraverso un programma di formazione innovativo nei contenuti e nelle metodologie adottati, si sta formando una generazione di “creatori” di servizi digitali con risultati eccellenti in termini di placement e di creazione di startup.
L’altra iniziativa è il programma Java Campania – Innovazione e Formazione Digitale, che consiste nella realizzazione di corsi di formazione per l’ottenimento della qualifica di Programmatore Java. Il valore dell’iniziativa consiste non solo nella diffusione di competenze di natura tecnica e digitale, ma anche nella possibilità di colmare il divario, esistente in Campania, tra la richiesta del mercato del lavoro e la disponibilità di competenze appositamente formate. Il programma, la cui partecipazione è gratuita, mira a coinvolgere 240 giovani e adulti non occupati, prevede una dote destinata ai primi classificati e l’acquisizione finale della certificazione Oracle Java.
Allo stesso tempo però, per favorire l’adozione di modelli formativi flessibili la Regione Campania punta anche su l’e-learning a partire da un modello già sviluppato nella precedente programmazione con Federica web-learning, valorizzandolo come luogo innovativo di apprendimento e collaborazione al fine di creare sinergie tra il sistema dell’innovazione campano, quello istituzionale ed economico-produttivo.
La PA come motore di innovazione
In Italia la spesa pubblica per beni e servizi si attesta attorno ai 140 miliardi di euro e rappresenta oltre l’8% del PIL.
La Campania è stata pioniera nell’individuazione della domanda di innovazione pubblica come leva di sviluppo industriale. Con la consapevolezza che l’innovazione proviene non solo dai luoghi tradizionalmente deputati, si è puntato sul modello Open Innovation per promuovere il potenziale di innovazione insito nelle startup e PMI innovative regionali che, opportunamente innestato può generare sviluppo e competitività.
Con la piattaforma di Open Innovation – grazie al lavoro congiunto con la Regione Lombardia – l’amministrazione regionale ha fatto da apripista per la diffusione di un modello che può diventare lo standard per piattaforme interoperabili a livello di sistema Paese.
Partendo dalla convinzione che il contributo della Pubblica Amministrazione come propulsore d’innovazione debba essere sempre più rafforzato, la Campania è la prima regione a sottoscrivere un accordo con l’Agenzia per l’Italia Digitale e Soresa – centrale acquisti in sanità – per il rafforzamento e la qualificazione della domanda di innovazione proveniente dalla PA. L’accordo punta all’utilizzo strategico degli appalti d’innovazione e pre-commerciali, in particolare nel settore Ict e della sanità digitale e al potenziamento dei percorsi di open innovation.
Si garantisce così all’amministrazione la possibilità di acquisire soluzioni innovative attraverso un dialogo aperto con il mercato e la ricerca, permettendo procedure di acquisto agili e tagliate sulle esigenze del committente, nonché risparmi di spesa.
Infine, l’impegno profuso in ambito e-health ha trovato una prima conferma con il conferimento del Premio PA sostenibile agli Interventi in Sanità Digitale rivolti ai cittadini della Campania, tra i 100 progetti per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030 individuati da FORUM PA 2018.