Richiedere un “ritorno digitale” ai vincitori di bandi pubblici (soprattutto riguardanti tematiche non tecnologiche) può essere un’importante leva che la pubblica amministrazione può adottare per stimolare la condivisione regolata di asset digitali e, di conseguenza, aumentare la competitività del territorio.
Come dimostrato dall’esperienza concreta dell’Ecosistema Digitale della Lombardia E015, sviluppato con il coordinamento tecnico-scientifico di Cefriel, la disponibilità di accesso a dati e funzionalità aggiornati rende infatti, un territorio fertile all’innovazione dei servizi per i cittadini.
Il valore del “ritorno digitale”: gli esempi
Il principio che sta alla base di questa opportunità può essere descritto con la metafora di un “onere di urbanizzazione nel digitale”: come un soggetto che trae un beneficio da una attività di urbanizzazione è tenuto a restituire alla collettività un contributo per migliorare a livello urbanistico tale territorio, allo stesso modo un soggetto che trae un beneficio dalla vittoria di un bando potrebbe restituire alla collettività l’accesso ai dati generati dall’oggetto del bando stesso.
Il valore della proposta appare immediatamente con alcuni esempi concreti:
- il concessionario per la realizzazione di un parcheggio pubblico potrebbe essere tenuto a garantire l’accesso al dato in tempo reale sul numero di posti disponibili all’interno del parcheggio;
- l’assegnatario di un contributo per l’ammordenamento di un teatro e l’organizzazione di spettacoli potrebbe essere tenuto a condividere le informazioni aggiornate sul palinsesto eventi;
- il gestore di un servizio di ricarica per veicoli elettrici potrebbe essere tenuto a garantire l’accesso al dato in tempo reale sulla posizione e lo stato di disponibilità delle colonnine.
Tali asset, condivisi sotto forma di API all’interno di un Ecosistema Digitale regolamentato, potrebbero così diventare gli “ingredienti” per promuovere lo sviluppo da parte di enti, aziende, startup e associazioni di nuove soluzioni per i cittadini.
Un caso di successo: Regione Lombardia
La proposta appena descritta è già realtà. La Regione Lombardia ha infatti messo in pratica questo scenario attraverso la legge Ecosistemi digitali della Lombardia (Art. 52 quater della Legge Regionale 18 aprile 2012 , n. 7 “Misure per la crescita, lo sviluppo e l’occupazione”). Con tale legge, Regione Lombardia “promuove l’Ecosistema Digitale E015 come strumento per lo scambio di dati e l’integrazione fra sistemi informativi di soggetti pubblici e privati anche attraverso l’introduzione di oneri e premialità per gli operatori economici che partecipano a bandi regionali per l’erogazione di finanziamenti, qualora ricorrano le condizioni, anche in via alternativa, della condivisione di informazioni con la pubblica amministrazione e dell’accessibilità al pubblico di informazioni di interesse generale”. In altre parole, all’interno di un bando, Regione Lombardia può obbligare, o valutare positivamente in termini di punteggio, la condivisione di API E015 che danno accesso alle informazioni inerenti all’oggetto del bando stesso.
L’approccio adottato da Regione Lombardia presenta importanti vantaggi:
- Nessun costo aggiuntivo per l’ente pubblico. La richiesta di condivisione di API E015 potrebbe essere inserita come clausola aggiuntiva all’interno di bandi già in programma nei diversi ambiti, senza che l’ente pubblico preveda l’assegnazione di nuove risorse in modo specifico. Il costo per lo sviluppo della API risulta quindi solamente a carico del vincitore del bando, come onere marginale da sostenere rispetto al maggior beneficio ottenuto con il bando stesso.
- Promozione dell’interoperabilità e del “Digital First”. L’inserimento della richiesta di un “ritorno digitale” come API E015, soprattutto all’interno di bandi di natura non strettamente tecnologica, diventa un importante volano per promuovere la digitalizzazione e l’evoluzione dei sistemi informativi dei soggetti potenzialmente interessati. Inoltre, poiché il ritorno richiesto prevede lo sviluppo di una API in accordo agli standard di interoperabilità di E015, si garantisce in questo modo la condivisione dell’informazione sempre aggiornata, poiché ottenuta alla fonte direttamente a partire dal sistema informativo che la gestisce.
- Utilizzo dell’Ecosistema Digitale E015. L’adozione di un ecosistema esistente semplifica in modo operativo la gestione per Regione Lombardia da diversi punti di vista:
- Regione Lombardia non deve preoccuparsi di definire gli standard tecnologici e il processo di condivisione, inserendo semplicemente nel bando un rimando alle Linee guida E015;
- Regione Lombardia può controllare facilmente il rispetto della richiesta verificando la presenza a catalogo della API E015 pubblicata dal soggetto beneficiario del bando e validata dal Technical Management Board di E015;
- L’Ecosistema Digitale E015 diventa lo strumento abilitante per rendere l’asset digitale condiviso richiedibile da altri attori del territorio, senza che il proprietario (beneficiario del bando) ne perda il controllo.
Inoltre, il fatto che si riconduca la richiesta di un “ritorno digitale” alla condivisione all’interno di E015 permette di agevolare le attività che il soggetto beneficiario sarà tenuto a svolgere. L’Ecosistema Digitale E015, infatti, mette a disposizione:
- linee guida di interoperabilità e glossari tematici che guidano le attività tecniche di sviluppo software delle API;
- un framework legale (contratto di adesione) e di processo per regolamentare l’accesso da parte di terze parti alle informazioni condivise;
- un team di supporto (Technical Management Board di E015) a cui richiedere chiarimenti o procedere in modo iterativo con la validazione delle API.
Infine, l’inserimento della API E015 all’interno del catalogo dell’Ecosistema Digitale offre un ritorno in termini di visibilità per il brand del soggetto che la condivide, favorendo, con il riuso dell’asset da parte dei soggetti del territorio, la costruzione di nuove relazioni di business win-win.
In conclusione, l’esperienza della Lombardia dimostra che la condivisione di “ritorni digitali” diventa una importante leva, governata dalle istituzioni, affinché i soggetti del territorio facciano rete e collaborino nell’innovazione della loro value proposition di servizi per gli utenti finali.