Roma Capitale ha avviato il bilancio partecipativo: sul tema del Decoro urbano i city user romani potranno decidere come investire 20 milioni di euro. È la prima volta che accade in modo così ampio sul territorio romano e sulla base di un regolamento specifico promosso dal presidente della Commissione capitolina preposta.
Nelle linee programmatiche dell’area Roma Semplice abbiamo voluto “[..] porre l’Open government (trasparenza, supportata dai dati aperti, partecipazione e collaborazione, dar conto, in corso d’opera, delle proprie decisioni e dei risultati raggiunti -accountability) alla base del metodo di governo dell’Amministrazione, perché è questo che rende possibile mettere a sistema la partecipazione”.
Trasparenza e accessibilità a dati e informazioni
L’obiettivo primario è assicurare trasparenza e accessibilità a dati e informazioni, per garantire al cittadino la possibilità di conoscere, controllare e valutare l’operato della Giunta capitolina e della macchina comunale, perché questo è alla base del patto sociale e precondizione per la partecipazione e la collaborazione attiva della cittadinanza: la trasparenza e la partecipazione sono elementi costitutivi e identitari dell’Amministrazione capitolina.
Sul fronte della trasparenza e dei dati possiamo evidenziare alcuni risultati dell’Assessorato Roma Semplice:
- Open Agenda: l’agenda dell’Assessorato Roma Semplice è pubblica, aperta e condivisa;
- Open Bilanci: i Bilanci di Roma Capitale sono aperti, semplici da leggere e con dati aperti;
- Ristrutturazione del portale Open Data e creazione della rete dei referenti interni sugli Open data;
- Collaborazione con AgID e Team Digitale per la sperimentazione del DAF (Data Analytics Framework), piattaforma nazionale per i dati;
- Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza 2019-2021, dove, tra le missioni di Roma Capitale, si trova l’obbligo di assicurare, anche attraverso tecnologie informatiche, la più ampia partecipazione degli appartenenti alla comunità cittadina (singoli o associati) all’amministrazione locale e al procedimento amministrativo, e, tra le azioni prioritarie, si segnala la necessità di realizzare “una regolamentazione che mappi la partecipazione di portatori di interessi ai processi decisionali”.
Il bilancio partecipativo, è uno strumento fondamentale per promuovere la partecipazione attiva dei cittadini alle politiche pubbliche locali e in particolare al bilancio preventivo.
È uno strumento di ascolto per permettere ai cittadini “di presentare le loro necessità ed esporre le problematiche locali, di valutare le spese previste nel bilancio e l’operato dell’ente, di indirizzare le scelte dell’amministrazione sugli interventi pubblici da realizzare o i servizi da implementare o migliorare. Possono cioè partecipare alla previsione di investimento, influenzare le scelte e priorità politiche e quindi “decidere” attivamente le politiche future. Il bilancio partecipativo è anche uno strumento di rendicontazione sociale, perché prevede momenti e materiale di informazione rivolti alla cittadinanza, riguardanti l’operato dell’ente, gli investimenti fatti e gli interventi previsti. Questo percorso di partecipazione è supportato dalla comunicazione e dall’uso di strumenti per informare, coinvolgere e per raccogliere le idee e i suggerimenti della cittadinanza… Il bilancio partecipativo inizia ad essere conosciuto e a diffondersi dopo il primo Forum Sociale Mondiale tenutosi a Porto Alegre nel 2001; sul modello latinoamericano si sono sviluppate le prime sperimentazioni di bilancio partecipativo in Italia ed Europa…
In sintesi i principali obiettivi che il bilancio partecipativo persegue sono:
- facilitare il confronto con la cittadinanza e promuovere scelte e decisioni condivise, riducendo anche i conflitti
- rispondere in modo più efficace, alle necessità dei cittadini, e assicura una maggiore corrispondenza tra bisogni da soddisfare e risorse disponibili
- coinvolgere i cittadini nel processo nella gestione pubblica attraverso forme di democrazia diretta
- ricostruire un rapporto di fiducia tra istituzioni e cittadini” (fonte: Pubblica Amministrazione di qualità http://qualitapa.gov.it/)
Le tappe del bilancio partecipativo a Roma Capitale
Ad aprile 2017 si è avviato l’iter che il 30 gennaio 2018 ha portato l’Assemblea capitolina all’approvazione del Nuovo Statuto di Roma Capitale che all’articolo 8bis recita “Roma Capitale al fine di assicurare il più ampio coinvolgimento popolare e il maggior livello di democrazia diretta e trasparenza, promuove la partecipazione degli appartenenti alla comunità cittadina nelle questioni riguardanti l’utilizzo e la destinazione delle risorse economiche dell’ente attraverso il bilancio partecipativo”.
Il 20 marzo 2018 si è avviata una prima sperimentazione di Bilancio Partecipativo che ha permesso ai city user del Municipio VIII di decidere come investire 17 milioni di euro, con circa 150 proposte dai cittadini, oltre duemila partecipanti alle attività online e oltre un centinaio a quelle in presenza.
Tra novembre 2018 e marzo 2019 si sono tenute diverse audizioni di Commissione e il 4 aprile 2019 l’Assemblea Capitolina ha approvato il nuovo Regolamento del Bilancio Partecipativo di Roma Capitale (Delibera di Assemblea Capitolina n.31).
Infine, il 31 maggio 2019, con una Delibera di Giunta Capitolina, si sono definiti ambito tematico e modalità operative di svolgimento del Bilancio Partecipativo 2019-2020 di Roma Capitale.
Il Bilancio Partecipativo 2019-2020 di Roma Capitale
Il bilancio partecipativo è uno strumento che rende i cittadini coprotagonisti delle scelte che riguardano la loro città, consente la pianificazione condivisa delle risorse dell’ente ed è propedeutico al bilancio di previsione.
Roma Capitale ha messo a disposizione un budget di 20 milioni di euro che verranno così allocati:
- 18 milioni di euro suddivisi in 16 quote (15 Municipi + Aree Intermunicipali), tenendo in considerazione anche la popolazione e l’estensione territoriale di ciascun municipio
- 2 milioni di euro come premialità legate alla partecipazione
Il processo partecipativo si rivolge sia ai singoli cittadini (residenti, domiciliati o city user) che possono partecipare online attraverso il portale istituzionale, sia ai 15 Municipi che hanno la possibilità di presentare e sostenere progetti e organizzare incontri sul territorio con la cittadinanza.
La partecipazione alle fasi online avviene mediante identificazione al portale di Roma Capitale tramite SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) o con le altre modalità di autenticazione previste.
L’ambito tematico scelto per questa fase di bilancio partecipativo è il decoro urbano. Si possono presentare e votare proposte che valorizzino l’identità, la bellezza e la fruibilità degli spazi urbani e delle aree verdi con interventi di riqualificazione e riprogettazione integrati su più ambiti (verde, arredi urbani, illuminazione etc.). Queste azioni, nel rispetto della destinazione delle aree interessate, possono mirare quindi tanto al recupero e alla manutenzione dell’esistente, quanto all’aggiunta di funzioni e elementi innovativi che facilitino la vivibilità e la socialità nelle zone prescelte.
Fino al 15 luglio si possono pubblicare sul sito di Roma Capitale le proposte di intervento (max. 5 progetti) e fino al 21 luglio ciascun cittadino potrà sostenere qualunque proposta di proprio gradimento, con il limite di un sostegno per ogni proposta.
Le proposte con oltre il 5% di sostegni/preferenze passeranno alla fase successiva e andranno all’esame del Tavolo tecnico per la valutazione tecnico-finanziaria; le proposte giudicate ammissibili saranno sottoposte a voto e consultazione online sul portale istituzionale dal 12 ottobre al 21 ottobre.
Fino al 15 settembre i Municipi potranno presentare o sostenere proposte scegliendo una sola delle tre modalità previste:
- i Municipi coinvolgono i cittadini attraverso incontri pubblici o altre forme ritenute opportune e presentano al max 5 proposte entro il 15 settembre;
- i Municipi non presentano direttamente proposte ma assegnano coefficienti di premialità a categorie di interventi o singole proposte presentate online dai cittadini;
- i Municipi coinvolgono la cittadinanza tramite focus group composti da cittadini autocandidati, estratti a sorte e statisticamente rappresentativi della comunità locale di riferimento. Presentano al max 5 proposte entro il 15 settembre.
Il tavolo di valutazione
Il Tavolo di valutazione è presieduto dalla Direzione Generale e costituito da referenti delle strutture centrali e municipali competenti, degli Assessorati capitolini e municipali competenti; dal 21 Luglio all’11 Ottobre il Tavolo Tecnico attuerà una valutazione tecnico-finanziaria sia delle proposte inviate online dai cittadini che abbiano ottenuto più del 5% dei sostegni al 21 luglio, sia delle proposte presentate dai Municipi entro il 15 settembre. Il Tavolo dovrà armonizzare le proposte simili per oggetto e definire la lista delle proposte idonee da sottoporre alla consultazione online finale.
Dal 12 al 21 ottobre si terrà la votazione sul portale istituzionale: il cittadino autenticato potrà consultare i progetti ed esprimere al massimo tre preferenze su tre proposte diverse, nell’ambito di un’unica sessione di voto.
All’esito della consultazione online finale verranno pubblicate sul portale istituzionale le 15 graduatorie relative ai territori municipali e quella relativa ai territori intermunicipali, per un totale di 16 graduatorie.
È prevista l’applicazione di due tipi di premialità per un totale di 2 milioni euro per:
- i territori in cui è stata registrata una più alta partecipazione in base alla quantità di voti ricevuti dai progetti:
- i territori municipali in cui la partecipazione dei cittadini superi la soglia minima dell’1% degli aventi diritto al voto.
Infine le opere finanziate verranno inserite nel bilancio.
Il cambio culturale necessario
Gradualmente stiamo così mettendo a sistema la partecipazione, agendo sui regolamenti (in iter di approvazione è anche il nuovo regolamento sugli istituti di partecipazione), sulla struttura amministrativa (abbiamo adesso un dipartimento che ha questa missione), con un approccio che si applica in modo sempre più esteso e sistematico, dai servizi digitali al PUMS (Piano Urbano Mobilità Sostenibile), dal Piano Sociale alle iniziative di riqualificazione urbana, tanto per citare alcune aree di corrente attuazione dei processi partecipativi.
Il successo delle iniziative di partecipazione è legato a un cambio culturale diffuso, che deve riguardare anche la cittadinanza, alla quale sempre più si chiede un ruolo attivo e collettivo per partecipare alle decisioni e alle iniziative dell’Amministrazione. In quest’ambito abbiamo istituito i Punti Roma Facile e nei prossimi mesi faremo estenderemo l’iniziativa anche ad altre amministrazioni pubbliche, ad associazioni e imprese, che coinvolgeremo nella “Scuola Diffusa per la partecipazione e la cultura digitale”, rete capillare di azioni formative e di sensibilizzazione sul territorio romano, dove ciascuno può dare un contributo e allo stesso tempo essere supportato in questo percorso di cambiamento.
“Internet si configura come uno spazio sempre più importante per l’auto-organizzazione delle persone e dei gruppi e come uno strumento essenziale per promuovere la partecipazione individuale e collettiva ai processi democratici e l’eguaglianza sostanziale.” E ancora “Le regole riguardanti la Rete devono tenere conto dei diversi livelli territoriali (sovranazionale, nazionale, regionale), delle opportunità offerte da forme di autoregolamentazione conformi ai principi indicati, della necessità di salvaguardare la capacità di innovazione anche attraverso la concorrenza, della molteplicità di soggetti che operano in Rete, promuovendone il coinvolgimento in forme che garantiscano la partecipazione diffusa di tutti gli interessati. Le istituzioni pubbliche adottano strumenti adeguati per garantire questa forma di partecipazione.” Fonte: Dichiarazione dei Diritti di internet (Camera Deputati, 14 Luglio 2015).