Regione ER

Sanità digitale in Emilia-Romagna, come procede il piano triennale

I progetti avviati dalla Regione Emilia nell’ambito del piano triennale ICT della sanità e per l’efficientamento dei servizi offerti ai cittadini e un focus sul fascicolo sanitario elettronico, con il punto sullo stato dell’arte dell’Infrastruttura nazionale necessaria a garantirne l’interoperabilità

Pubblicato il 23 Gen 2019

Gandolfo Miserendino

Responsabile servizio ICT, tecnologie e strutture Sanitarie Regione Emilia Romagna

blockchain in sanità

Utilizzato in modo corretto, il piano triennale ICT della sanità è uno strumento essenziale non solo per la programmazione ma può essere utilizzato anche come strumento base di monitoraggio e verifica delle macro-attività in corso. Partendo dalla convinzione che l’ICT in Sanità è un processo continuo di rinnovamento, la Regione Emilia Romagna ha avviato, nell’ambito del piano triennale della sanità, una serie di progetti che investono dimensioni differenti ma strettamente correlate del sistema sanitario.

Di seguito, una panoramica sui principali progetti avviati, anche in termini efficientamento dei servizi offerti ai cittadini, con un focus specifico sul Fascicolo Sanitario Elettronico.

Le sfide del sistema sanitario

Il bisogno di cura, la gestione dell’episodio acuto, le situazioni di cronicità, l’approccio multidisciplinare, il generale progressivo invecchiamento della popolazione e la crisi economica sono elementi che hanno investito in modo particolare i paesi dell’eurozona e hanno imposto e impongono in modo sempre più pressante la razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse a disposizione, soprattutto in ambito sanitario. Da tempo il sistema ha reagito a queste sollecitazioni, da un lato identificando settori e metodi per ridurre o contenere la spesa e dall’altro pensando a nuovi modelli organizzativi e tecnologici finalizzati al miglioramento dei processi di cura.

Negli ultimi anni l’assetto dell’Agenzia per l’Italia Digitale si è consolidato e sono andate a regime alcune infrastrutture “abilitanti” quali a titolo di esempio PagoPA, Spid e la fatturazione elettronica. Prosegue il percorso di razionalizzazione, come il progetto di riduzione e concentrazione dei datacenter distribuiti nel territorio, favorendo inoltre progetti di integrazione e interoperabilità nello scambio di documentazione a livello nazionale, regionale e locale. In definitiva, dall’analisi del contesto di riferimento, si delinea un perimetro ben preciso in cui concentrare le risorse per lo sviluppo del sistema ICT del Sistema Sanitario Regionale (SSR), che può essere sintetizzato attraverso la definizione di modelli in grado di fornire una risposta adeguata alle sollecitazioni raccolte.

Quanto sopra descritto porta ogni realtà regionale a prevedere un piano triennale che, specifico per il proprio dominio (nel nostro caso la sanità digitale) definisca obbiettivi strategici sempre più mirati, efficaci ed efficienti. Ogni anno con una delibera di giunta con oggetto “Linee di programmazione e finanziamento delle Aziende e degli enti del Servizio Sanitario Regionale”, si va ad aggiornare il piano predisposto inserendo gli stati di avanzamento e le novità. In particolare, uno degli interventi più diffusi oggi prevede il finanziamento delle Aziende Sanitarie promuovendo soluzioni di centralizzazione. Il piano diventa così strumento essenziale anche per misurare gli stati di avanzamento e valutare il rispetto della programmazione data.

I principali progetti del piano triennale della sanità ER

Nel caso di Regione Emilia-Romagna i progetti principali presenti nel piano triennale ICT della sanità con impatti sulle Aziende Sanitarie sono i seguenti (elenco non esaustivo):

  • Unificazione del sistema software unico di gestione delle risorse umane (Progetto GRU). In produzione su tutte le Aziende Sanitarie della Regione Emilia Romagna;
  • Unificazione del sistema software unico di gestione dell’area amministrativo contabile (Progetto GAAC). Avvio del primo lotto che vede le Aziende Sanitarie di Bologna, di Ferrara e Imola al 1° gennaio 2019;
  • Unificazione del sistema software per la gestione del sistema informativo del Servizio Trasfusionale delle Aziende Sanitarie (Progetto STA). Consegna e approvazione del piano esecutivo entro fine anno;
  • Anagrafe Regionale Assistiti (Progetto ARA). In produzione su tutte le Aziende Sanitarie;
  • Sistema di monitoraggio delle liste di attesa dei ricoveri programmati (Progetto SIGLA). In produzione su tutte le Aziende Sanitarie;

E i progetti di efficientamento dei servizi offerti ai cittadini sono:

  • Portale Tempi di attesa per il cittadino (progetto TdA-ER). In produzione su tutte le Aziende Sanitarie;
  • APP ER Salute per la gestione delle prenotazioni, disdette e pagamenti del ticket di visite specialistiche (progetto App ER SALUTE). In produzione su tutte le Aziende Sanitarie;
  • Fascicolo Sanitario Elettronico (progetto FSE).

Rispetto al FSE ritengo importante fare un focus specifico considerato l’interesse nazionale.

I sei gruppi tematici del tavolo tecnico sul FSE

Il Tavolo Tecnico di monitoraggio e indirizzo per l’attuazione del FSE (art. 26 DPCM n.178/2015), coordinato dal Ministero della Salute, ha costituito a settembre 2016 sei gruppi tematici cosi composti:

  • Consenso;
  • Codifiche;
  • Comunicazione;
  • Accesso;
  • Firma xml e fogli di stile;
  • Interoperabilità;

I gruppi tecnici sono stati coordinati dal Ministero della salute ed AGID a seconda della tematica. Le regioni hanno partecipato ai gruppi tematici al fine di fornire contributi derivanti da esperienze cliniche, tecniche ed organizzative.

Interoperabilità dei fascicoli sanitari elettronici

La legge di stabilità 2017 del 11 dicembre 2016 n. 232 l’articolo 58, commi 1-3 definisce l’Infrastruttura nazionale necessaria a garantire l’interoperabilità dei Fascicoli Sanitari Elettronici (FSE), indicando che l’Agenzia per l’Italia digitale (AgID) cura la progettazione dell’infrastruttura nazionale necessaria a garantire l’interoperabilità dei FSE in accordo con il Ministero della Salute e il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con le Regioni e le Province autonome.

La realizzazione dell’infrastruttura nazionale per l’interoperabilità dei FSE (INI – Infrastruttura Nazionali Interoperabilità) è in capo al Ministero dell’Economia e delle Finanze attraverso l’utilizzo del sistema tessera sanitaria.

Successivamente con l’istituzione dell’INI, il Tavolo Tecnico di monitoraggio e indirizzo per l’attuazione del FSE ha attivato una seconda fase di lavoro con Gruppi di lavoro focalizzati sulla definizione e strutturazione dei documenti clinici da inviare al FSE. I documenti/contenuti prioritari da inviare al FSE sono stati individuati in quanto:

  • appartenenti al nucleo minimo (referti, verbali pronto soccorso, lettere di dimissione, dossier farmaceutico, consenso o diniego alla donazione degli organi e tessuti),
  • indicati dalle disposizioni dell’art. 12, comma 15-septies L. 221/2012, come introdotto dalla legge di stabilità 2017 (prescrizioni, prestazioni di assistenza specialistica, certificati medici, esenzioni, prestazioni di assistenza protesica),
  • emersi nell’ambito dei lavori del Tavolo (bilanci di salute, vaccinazioni e promemoria della ricetta).

Il Ministero della Salute partecipa a tutti i Gruppi di lavoro. Ai gruppi di questa seconda fase partecipano il Ministero della Salute, Il Ministero dell’Economia e Finanza, l’Agenzia per l’Italia digitale e le regioni a seconda dello stato di avanzamento nell’implementazione dei singoli documenti clinici.

Nel corso del 2017 è stato inoltre pubblicato in data 4 agosto 2017 il decreto INI con oggetto: ‘Modalità tecniche e servizi telematici resi disponibili dall’infrastruttura nazionale per l’interoperabilità del Fascicolo sanitario elettronico (FSE) di cui all’art. 12, comma 15-ter del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221.’ con pubblicazione in gazzetta n.195 del 22-8-2017.

In particolare, il decreto esplicita che l’INI rende disponibile ai sistemi FSE le funzioni ed i servizi relativi a:

  • identificazione dell’assistito attraverso l’allineamento con l’ANA e verifica consenso;
  • archiviazione e gestione dei consensi o revoche espressi dall’assistito;
  • interoperabilità dei FSE regionali;
  • gestione delle codifiche nazionali e regionali stabilite dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 178/2015.

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