Sanità

Sanità digitale, se i servizi funzionano i cittadini li usano: il caso trentino

TreC, FastTreC, ricetta senza promemoria cartaceo: solo alcuni degli esempi con i quali la Provincia Autonoma di Trento ha messo a segno i suoi investimenti nell’Information Technology

Pubblicato il 18 Feb 2016

Ettore Turra

Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari della Provincia Autonoma di Trento

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Per lungo tempo si è parlato di Information Technology in ambito sanitario focalizzando la discussione sulle tecnologie e i loro costi. Si è parlato di economicità, anziché di funzionalità. Sanità digitale non significa solo investimento – peraltro molto più esiguo rispetto al comune sentire –, ma anche risultati.

Nel caso dell’ Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento, il nostro, il budget dell’IT è inferiore all’1,5% del totale del bilancio. Per effettuare un cambio di approccio nella lettura complessiva del sistema si deve ragionare in termini di ritorni, di realizzabilità dei benefici e di interdipendenze organizzative. E, più probabilmente, raccontare ciò che già accade, in modo da rendere tangibili le opportunità che il digitale offre nel settore.

TreC, per esempio, è una piattaforma elettronica che funziona sia come Fascicolo Sanitario Elettronico, sia come “diario della salute”. Nato da un progetto di ricerca nel 2008, ha superato una fase di sperimentazione dopo la quale è stato aperto a tutti i cittadini. Nel corso del tempo sono stati rilasciati servizi aggiuntivi collegati alla piattaforma, accessibile anche da dispositivi mobili.

Ogni cittadino che abbia attivato la tessera sanitaria può consultare tramite TreC la propria documentazione sanitaria prodotta dalle strutture del servizio sanitario provinciale, compreso lo storico a partire da 2007; il diario della salute personale in cui poter registrare le informazioni ritenute importanti; le prescrizioni farmaceutiche, quelle specialistiche e conseguenti prenotazioni. L’utente ha la possibilità di condividere le informazioni sanitarie con persone di fiducia (genitori, figli, anziani) e pagare online dei referti tramite domiciliazione bancaria e/o Carta di credito. Sono state implementate applicazioni di monitoraggio remoto per la gestione di pazienti con malattie croniche (diabete, asma infantile, scompenso cardiaco, ipertensione).
La risposta del territorio è stata considerevole: secondo un’indagine condotta dalla Provincia Autonoma di Trento, il 94% dei cittadini ha dichiarato di aver semplificato le attività e aver trovato risposte alle proprie esigenze.

Tutto questo si traduce anche in riduzione delle spese. Il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale della Facoltà di Sociologia di Trento ha stimato che con una diffusione al 30% della popolazione, si otterrebbero per i cittadini risparmi pari a circa 2 milioni di euro annui, cifra che arriverebbe fino a 5 milioni di euro nel caso in cui l’adozione raggiungesse l’80%.

Qualche numero sull’utilizzo: nel 2015 i 55mila assistiti trentini iscritti alla piattaforma TreC hanno visualizzato circa 328mila referti, e sono stati effettuati 322 cambi di medico online.

L’APSS ha anche pensato una soluzione veloce, complementare a TreC: il servizio FastTreC per la visualizzazione web e stampa del referto di laboratorio o radiologia, ed è fruibile immediatamente con la sola tessera sanitaria e i dati della prestazione specifica, anche senza essere registrati a TreC.
Nel 2015, il numero dei referti via internet ha superato quelli stampati su carta nei front office aziendali.

E a proposito di dematerializzazione, il Trentino è l’unica regione italiana in cui è attiva da dicembre 2013 la ricetta farmaceutica senza promemoria cartaceo. Il livello di dematerializzazione, a dicembre 2015 è stato oltre il 90% (4 milioni di ricette non cartacee sull’intero anno).

Quando i servizi digitali esistono, i cittadini li sfruttano con piacere: le prenotazioni online (CUP) nel 2015 sono state 75mila, e 37mila le disdette via cellulare.

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