Quando i personaggi famosi prestano il volto alle campagne multilivello al sapore di blockchain (nft, nuove criptovalute), danno l’imprimatur di legalità a dubbi fenomeni finanziari. Se negli anni ‘80 i giocatori di calcio erano il volto di campagne pubblicitarie aggressive o porta a porta, che sfruttavano il sistema piramidale per moltiplicare i guadagni, oggi, nel 2022, iniziano ad essere l’immagine degli schemi multilivello 3.0.
Tom Brady e il famoso “are u in?”
Il primo ad inaugurare questo nuovo tipo di immagine è Tom Brady, quaterback dei Patriots e della meno famosa squadra di Tampa, che dopo aver raggiunto il record di nove superbowl disputati, ha iniziato a pubblicizzare lo scambio di criptovaluta FTX.US con il motto che in italiano suonerebbe come un “Ci Stai?” (R U IN).
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Ovviamente Mr. Brady ha una partecipazione in FTX.
Ma non è l’unico. Infatti, un’altra super star dal sapore anni ’90 come la super top model Gisele Bündchen (moglie di Tom Brady) nei suoi canali social ha di fatto pubblicizzato il servizio FTX nel medesimo modo.
“Siamo i nuovi arrivati sulla scena”, ha affermato il presidente di FTX.US Brett Harrison al Wall Street Journal, riferendosi al panorama dei servizi crittografici negli Stati Uniti.
La società ha avuto la necessità di rendersi più amichevole con i consumatori che non sempre conoscono questo tipo di trading: “Sappiamo che abbiamo dovuto intraprendere una sorta di lavoro di branding di massa, pubblicità, tipo di sponsorizzazione per poterlo fare”, ha detto il presidente.
Di qui la necessità di espandere il brand al mercato modaiolo e sportivo, più vicino al target di riferimento del mercato.
Quando il mercato cresce arrivano le truffe
La crescita esponenziale del mercato delle criptovalute e la voglia di rifugiarsi in un mercato sottratto ai poteri finanziari tradizionali, specie dopo l’inizio della guerra in Ucraina, ha comportato un aumento rilevante delle truffe. La Federal Trade Commission degli Stati Uniti ha affermato che le segnalazioni di truffe sugli investimenti sono salite alle stelle da ottobre 2020, con quasi 7.000 persone tra ottobre e marzo che hanno riportato perdite.
Il sistema è semplice: da una parte abbiamo la tecnologia Blockchain, sicura, accessibile, impossibile (o quasi) da indirizzare, che rappresenta il porto sicuro dove, dall’altra abbiamo la voglia di approdare alla terra promessa dei guadagni facili, l’illusione di diventare ricchi in poco tempo, e la quasi sicurezza di non vedere limitato l’investimento.
In mezzo a questo mare, troviamo gli squali del marketing multilevel.
Criptovalute e blockchain: serve accelerare la regolamentazione
Dagli elettrodomestici miracolosi, ai prodotti cosmetici che dissolvono gli anni che passano, dagli integratori dimagranti alle pillole miracolose della memoria, per atterrare sul mercato delle criptovalute il passo è breve: è sufficiente dare familiarità al mercato.
E per rendere familiare un mercato è necessario fare principalmente due cose: semplificare l’accesso e fare tanta, ma tanta, pubblicità.
Nft e Web3 alla base della nuova economia
Chiunque abbia iniziato a familiarizzare con le criptovalute, ha imparato a conoscere la tecnologia blockchain alla base e sapeva che la creazione delle monete virtuali, nel tempo, sarebbe divenuta faticosa, energivora e preziosa. Per l’esattezza è proprio la complessità di tale prodotto, unito alla scarsità della valuta, ad aver generato il boom delle crypto currencies negli anni.
Ebbene tale difficoltà sembra essere decisamente superata per gli altri mercati blockchain, come gli NFT.
Esistono guide su YouTube che permettono la creazione veloce di un token digitale, numerosissime sono le applicazioni che permettono la trasformazione di un’opera classica in un’opera digitale, e l’unico limite attuale appare essere la fantasia dell’uomo.
Il risultato è che nel breve periodo chiunque riuscirà a creare un suo token, chiunque riuscirà a creare un NFT e già ora il web3 pullula di spam trasformati in opera digitale, in falsi d’autore e in NFT di dubbio gusto.
Le barriere stanno cadendo e al di là del muro ci sono miliardi di persone pronte a sfruttare il momento.
Secondo Cristopher Mims del Wall Street Journal “in virtù della facilità di creare nuovi token e costruire nuove attività attorno ad essi, Web3 ha il potenziale per proteggere qualsiasi briciolo di dati o codice produciamo mai. Un altro modo per dirlo: Web3 rappresenta un modo per finanziarizzare ogni possibile interazione umana.”
Il sistema piramidale nel web3: esigenza oppure opportunità?
Un mercato di nuove opportunità che tende a creare valore e guadagno con il passaggio dei nodi attraverso la tecnologia Blockchain è di fatto un sistema basato sul multilevel: chi prima inizia, prima guadagnerà.
Chi prima decide di creare la sua sovrastruttura, prima inizierà ad implementarla e nel tempo, potenzialmente raggiungerà guadagni esponenziale, replicando il sistema delle criptovalute.
E non si tratta più di coinvolgere amici e parenti nella vendita di prodotti a base di erbe miracolose, affinché si guadagni un punteggio per scalare la classifica, bensì di creare la classifica affinché la rendita di posizione sia tale da cristallizzare gli auspicati guadagni.
Le organizzazioni e le società che si fondano sulla blockchain hanno una struttura economica a forma di piramide, poiché proprio tale struttura rappresenta l’essenza del sistema: il rischio iniziale è evidentemente bilanciato con il beneficio futuro e, se accompagnato ad un marketing aggressivo, effettuato da figure iconiche della società non può che portare ad un successo immediato.
Come i primi miners creavano moneta digitale con velocità e facilità, anche i primi detentori di Token possono sperare di moltiplicare il proprio valore attraverso l’utilizzo della medesima tecnologia.
Ipotizziamo che tale esempio possa essere seguito anche in Europa, per esempio dalle società calcistiche in cerca di nuovi modi per moltiplicare gli introiti.
Cosa succederebbe se si potesse acquistare l’NFT del proprio calciatore del cuore oppure l’immagine iconica del calciatore Carlo Parola in rovesciata in chiave moderna come opera d’arte digitale non fungibile? Il mercato è florido e le mode del momento dovrebbero essere sfruttate con maggiore attenzione, anche dalle società calcistiche o dagli stessi calciatori: se cristiano Ronaldo avesse venduto il proprio NFT del gol contro la Juventus il giorno dopo la semifinale di Champions League ci sarebbe stata una vera e propria asta milionaria per accaparrarsi l’esclusiva.
Conclusioni
Non tutto il male viene per nuocere e le truffe piramidali, per come le abbiamo conosciute, subiranno a breve una trasformazione digitale che necessiterà di una specifica regolamentazione. Fino ad allora sarà necessario prestare attenzione e non lasciarsi ingannare dai propri beniamini che, dietro il volto familiare, potrebbero nascondere un interesse finanziario.
Non sempre i consigli per gli acquisti sono buoni consigli.