È di questi giorni la notizia che la lettera spedita dal Presidente della Repubblica alla Corte d’Assise di Palermo in cui Napolitano manifestava la propria disponibilità a deporre in aula nell’ambito del processo sulla trattativa Stato-mafia. La lettera era partita dal Quirinale giovedì 31 ottobre intorno alle 18.30 e dopo una settimana non era ancora giunta a destinazione.
Allora il sottoscritto rivolge una timida domanda: Signor Presidente ma la sua segreteria non utilizza la PEC? Come possiamo pensare che il nostro Paese compia finalmente un salto di qualità se la segreteria della massima carica dello Stato è la prima a non utilizzare gli strumenti innovativi?
Strumento potente (come una raccomandata con ricevuta di ritorno), immediato (nell’arco di secondi è consegnata e tracciata) ed economico, la PEC rimane poco utilizzata. Troppo poco. Soprattutto da chi dovrebbe dare il buon esempio.
Ogni azienda crea e riceve una quantità di dati in formato digitale che aumenta ogni giorno in modo esponenziale. Oggi più che mai, la capacità di gestire al meglio questa valanga di informazioni rappresenta un fattore chiave per operare sul mercato in modo sicuro e vincente. Infatti, una corretta gestione del patrimonio digitale aziendale consente un’ottimizzazione di tempi, costi e risorse (un fattore sempre più sentito a tutti i livelli) e rende i processi di business più leggeri ed efficienti.
Basti pensare alla rivoluzione portata in tempi recenti dal fenomeno cloud e dalla diffusione dei dispositivi mobili, che hanno abbattuto i tradizionali confini dell’ufficio fisico dando il LA a una nuova generazione di manager “always connected”. Una vera e propria rivoluzione digitale, che impatta sempre più sulle modalità con cui le aziende dialogano tra loro, con i propri clienti e stakeholder e – soprattutto – con la pubblica amministrazione.
Proprio la P.A., infatti, da alcuni anni si sta dimostrando particolarmente attenta all’impiego delle tecnologie digitali, introducendo una serie di provvedimenti che, non senza una certa dose di difficoltà, hanno imposto l’utilizzo di tecnologie e strumenti innovativi nei rapporti con le organizzazioni e i cittadini.
Si pensi ad esempio all’obbligo di fatturazione elettronica nei confronti delle amministrazioni e appunto all’introduzione della Posta Elettronica Certificata (PEC) come strumento di dialogo privilegiato. Ma a che punto di adozione sono arrivati questi strumenti?
Questi e molti altri quesiti verranno affrontati nel corso di OMAT (Roma, 13 e 14 novembre), grazie all’intervento dei massimi esperti del settore e agli esponenti coinvolti nel processo di digitalizzazione del Paese. E’ la mostra convegno che, organizzata da Iter, dal 1990 approfondisce i temi legati alla gestione delle informazioni digitali e dei processi aziendali. Un appuntamento che regolarmente raduna istituzioni, operatori del settore, accademici e utenti finali per discutere delle ultime novità in campo normativo e applicativo, creare nuove occasioni di business e anticipare gli scenari futuri
Un processo che non può prescindere dal contesto europeo; al contrario, la conformità della normativa italiana con quella comunitaria è uno dei temi caldi di questa edizione, come testimoniano l’intervento del notaio Riccardo Genghini, Chairman ESI-European Telecom Standard Institute, intitolato “Identità Digitale e servizi qualificati di trust in bilico tra normativa italiana ed europea” e del Direttore Comunicazione della Commissione Europea Anguel Beremliysky.
Non solo: a OMAT verranno approfonditi i temi legati alla firma grafometrica, strumento che apre nuovi scenari nel rapporto cittadino – amministrazione, consentendo un dialogo più efficiente, sicuro e senza carta.
Inoltre, verranno discussi gli aggiornamenti del Manifesto per l’Italia Digitale, un’iniziativa nata da un’idea del professor Santacroce con l’obiettivo di favorire lo sviluppo di un quadro normativo bloccato da troppo tempo in una situazione di stallo e aggregare tutti coloro che considerano l’innovazione un fattore chiave per un Paese più efficiente e competitivo, in Europa e nel mondo.
Completa l’offerta di OMAT la mostra specializzata, dove alcuni operatori del settore presentano le proprie soluzioni per la gestione delle informazioni, dall’acquisizione (scanner intelligenti di ogni dimensione) alla condivisione, senza trascurare applicazioni complete per l’utilizzo della firma grafometrica.
La partecipazione a OMAT è gratuita per gli utenti finali previa registrazione su www.omat360.it/iscrizione.