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Servizi digitali e piccoli enti: l’esempio del Consorzio BIM Piave

Il digitale è una leva di rinnovamento per la PA, ma non tutti gli Enti hanno capacità, risorse e competenze per portare avanti i processi di semplificazione, trasparenza, efficienza e buon governo a beneficio di cittadini e imprese. L’esempio virtuoso del Consorzio dei Comuni del Bacino Imbrifero Montano del Piave (BL)

Pubblicato il 22 Giu 2017

Stefano Savaris

segretario-Direttore generale del Consorzio BIM Piave Belluno

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Lo sviluppo tecnologico e sociale, le normative vigenti e quelle in corso di definizione (cosiddetta riforma della Pubblica Amministrazione), impongono un profondo ripensamento dell’assetto territoriale e organizzativo della PA.

Su questo percorso si innestano con grande forza i processi di cambiamento della società in gran parte prodotti dallo sviluppo tecnologico e in maniera particolare dai processi di digitalizzazione.

In questo contesto il rinnovamento della macchina amministrativa della PA e in particolare l’informatizzazione dei processi di produzione dei servizi, sono stati individuati a livello europeo, italiano e regionale come una priorità strategica per la crescita e lo sviluppo della nostra società.

Una delle maggiori difficoltà che emerge sempre con più forza dall’attuale organizzazione dei sistemi informativi della PA nella Provincia di Belluno riguarda la dimensione spesso piccola o piccolissima delle infrastrutture sistemistiche presenti presso gli Enti.

La maggior parte dei medi, piccoli o piccolissimi Comuni del nostro territorio non è più in grado di sostenere i costi per la gestione degli apparati tecnologici e per lo sviluppo delle soluzioni applicativi necessarie ad affrontare i vincoli normativi che emergono con sempre maggiore intensità e invasività.

L’Agenda Digitale europea, nazionale e regionale sono una sfida di crescita per una Pubblica Amministrazione che deve cambiare pelle in termini di efficacia ed efficienza, con una rivoluzione copernicana che metta al centro dell’azione i cittadini e le imprese per fornire loro i migliori servizi possibili.

Dal momento che le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione stanno diventando sempre più pervasive nella vita delle persone, ad esempio in termini di diffusione non solo di PC ma anche di smartphone, tablet, ecc., il primo obiettivo strategico che l’Agenda Digitale si pone è quello di rendere possibile che tali tecnologie abbiano un reale impatto in termini di miglioramento della qualità della vita delle persone.

In questo peculiare momento storico in cui nella Pubblica Amministrazione vi è una reale presa di coscienza della necessità di un cambiamento profondo delle proprie logiche di gestione interna, di relazione tra Enti e con i cittadini e le imprese, trainato da un lato da una situazione di risorse scarse e, dall’altro lato, da spinte di semplificazione, trasparenza, efficienza e buon governo, l’obiettivo che ci si pone è quello di agire affinché le tecnologie digitali accompagnino e sostengano il cambiamento in atto all’interno della PA.

Bisogna dunque lavorare per il completamento dei processi di informatizzazione degli Enti, per la digitalizzazione degli atti e dei documenti amministrativi, per l’integrazione tra dati pubblici e la loro messa a disposizione all’esterno e, in generale, lavorare affinché la Pubblica Amministrazione non rappresenti un ostacolo al miglioramento della qualità della vita delle persone e alla competitività delle imprese ma costituisca invece, grazie all’adozione delle tecnologie digitali, un fattore di ulteriore sviluppo del Bellunese.

L’innovazione tecnologica, i servizi informativi ed informatici a beneficio degli Enti locali, in particolare con riguardo alla gestione del territorio, sono stati individuati dai Sindaci dei Comuni consorziati come una delle mission principali del Consorzio dei Comuni del Bacino Imbrifero Montano del Piave appartenenti alla provincia di Belluno (Consorzio BIM Piave), che ormai dal 2003 è stato riconosciuto quale CST (Centro Servizi Territoriale) per la provincia di Belluno. Si pensi al nostro Sistema Informativo Territoriale caratterizzato da una impressionante mole di dati di natura eterogenea ma che compongono una fotografia assai precisa del territorio provinciale. Oppure si guardi alla moderna infrastruttura informatica posta al servizio dei Comuni, i quali accedono a distanza ai loro applicativi e ai loro dati custoditi in server sicuri e replicati anche in altra sede per far fronte ai potenziali rischi informatici in una aggiornata architettura di disaster recovery.

Nel corso degli anni, in ragione del ruolo assunto e delle competenze acquisite nell’ambito specifico, il Consorzio si è occupato del coordinamento delle esigenze espresse dai Comuni bellunesi e dai diversi tavoli di consultazione avviati a vari livelli istituzionali sul tema del digital divide e della diffusione della connettività a banda larga nelle zone montane, rapportandosi con il Governo, con la Regione Veneto e con gli operatori del settore al fine di indirizzare la programmazione dei relativi interventi infrastrutturali.

Il Consorzio BIM Piave inoltre ha gestito e gestisce progetti finanziati con fondi europei e statali nell’ambito dell’innovazione tecnologica, dei sistemi informativi territoriali, della diffusione della connettività a banda larga nelle aree svantaggiate, delle energie rinnovabili, del risparmio energetico, dell’informazione turistica.

In quest’ottica si pone anche la collaborazione con il Consorzio dei Comuni Trentini, finalizzata al reciproco riuso di soluzioni informatiche destinate ai rispettivi Enti consorziati, con riguardo, da un lato, ai portali istituzionali e, dall’altro, ai sistemi informativi territoriali.

Grazie a questa azione i nostri piccoli Comuni possono fruire dei migliori servizi, altrimenti appannaggio solo degli enti più grandi e strutturati, ed i nostri cittadini e le nostre imprese possono rapportarsi in maniera più efficace con le pubbliche amministrazioni locali.

Il Consorzio dei Comuni del Bacino Imbrifero Montano del Piave appartenenti alla provincia di Belluno (Consorzio BIM Piave) è un ente di secondo grado che raggruppa 62 dei 64 Comuni della provincia di Belluno ed è stato costituito nel 1955 in applicazione della Legge 959/53 con lo scopo di perseguire il progresso economico e sociale delle popolazioni attraverso l’impiego di proventi (sovracanoni) legati all’esercizio dell’attività di produzione di energia idroelettrica nel territorio di competenza. Su espresso mandato dei Sindaci, dunque, il Consorzio provvede a mettere a disposizione dei territori e delle Amministrazioni stesse i proventi di tali sovracanoni (circa 8 milioni di euro all’anno) al fine di favorire un equilibrato sviluppo economico e sociale del Bellunese, come previsto dallo Statuto e dalla legge istitutiva. Nella sua qualità di incubatore di iniziative, il Consorzio risulta essere un luogo di coordinamento per la realizzazione di progetti che spaziano su più ambiti: sociale, infrastrutture, innovazione tecnologica, energia e valorizzazione del territorio e della sua cultura.

L’Ente ha negli anni coordinato e supportato molte iniziative pubbliche nel campo dell’efficienza energetica e della produzione di energia da fonti rinnovabili, partecipando in alcuni casi direttamente alla realizzazione di impianti eolici, geotermici, solari termici e fotovoltaici, idroelettrici. La sfida oggi è soprattutto quella dell’innovazione tecnologica, del passaggio da un mondo analogico ad uno digitale.

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