Sicurezza e salute

Digitale e lavoro, nuovi rischi: la campagna Inail EU-Osha



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La Direzione generale dell’Inail, Focal Point Italia dell’Eu-Osha, ha ospitato l’evento di lancio nazionale dell’iniziativa promossa dall’Agenzia di Bilbao per diffondere in tutti i Paesi dell’Ue la consapevolezza dell’impatto delle nuove tecnologie nei processi produttivi

Pubblicato il 9 gen 2024

Francesca Grosso

Responsabile Sezione Modelli organizzativi e sostenibilità Dipartimento Medicina, Epidemiologia e Igiene del Lavoro  e Ambiente Inail

Anna Palermo

Ufficio di Presidenza Inail e Giornalista



CISO, Cyber,Security,And,Network,Protection.,Cybersecurity,Expert,Working,With,Secure
CISO

L’evento di lancio nazionale della campagna “Ambienti di lavoro sani e sicuri” 2023-2025, promossa dall’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (Eu-Osha) con l’obiettivo di diffondere in tutti i Paesi membri la consapevolezza dell’impatto delle nuove tecnologie digitali, si è svolto lo scorso novembre a Roma, presso l’Auditorium della Direzione generale dell’Inail, l’istituzione che rappresenta il Focal Point Italia dell’Agenzia europea.

Sicurezza sul lavoro: i 5 obiettivi INAIL

Sin dal 2002, l’Agenzia promuove e realizza campagne di comunicazione che mirano ad entrare in contatto diretto con gli ambienti di lavoro ed i lavoratori, focalizzando tematiche prioritarie che necessitano di particolari interventi e di misure sistematiche. Ispirata ad un modello di rete ed a principi di decentralizzazione e di tripartitismo, la strategia comunicativa adottata dall’Agenzia durante la divulgazione delle campagne punta al raggiungimento di cinque obiettivi fondamentali: sensibilizzare l’opinione pubblica, fornire informazioni, creare risorse e favorirne l’accesso, incoraggiare attività a forte impatto sul luogo di lavoro, individuare e trasferire buone pratiche.

Soluzioni nuove per l’era digitale

Nel corso degli anni, le campagne europee, hanno permesso all’Europa ed agli Stati membri di puntare i riflettori su fattori di rischio specifici come il rumore, lo stress, le sostanze pericolose, su settori ad alta incidenza infortunistica come l’edilizia oppure, come nel 2006, su un gruppo vulnerabile di lavoratori rappresentato dai giovani.

Il momento storico che stiamo attraversando – che vede la presenza di un nuovo mondo digitale investire rapidamente tutti i settori lavorativi richiede soluzioni nuove, adeguate ed aggiornate anche in materia di salute e sicurezza sul lavoro; questa consapevolezza ha determinato la scelta della nuova campagna di comunicazione del 2023-2025 dell’Eu-Osha, che impatta appunto sulle nuove frontiere digitali divenute, sempre più, protagoniste dei processi produttivi. Una trasformazione in corso che non può essere ignorata se si considera che oltre l’80% delle imprese dell’Unione europea impiega nei processi lavorativi strumentazione informatica e digitale come computer, tablet, smartphone e altri dispositivi mobili, facendo registrare una percentuale molto alta di lavoratori che li utilizzano costantemente, registrando il 93% nelle grandi imprese e l’85% nelle microimprese.

Le opportunità di crescita e sviluppo offerte dalla digitalizzazione, dall’intelligenza artificiale e dalla robotica sono state sottolineate anche da Maurizio Curtarelli, senior research project manager della Prevention and Research Unit dell’Eu-Osha, nel corso della presentazione in Inail della nuova campagna 2023-2025. Partendo dai risultati di alcune indagini promosse dall’Agenzia, emerge che le tecnologie digitali sono sempre più usate dai lavoratori e sempre più presenti all’interno delle imprese. Secondo l’indagine OSH Pulse 2022, infatti, il 73% dei lavoratori europei utilizza computer portatili, tablet e smartphone, il 60% computer fissi, l’11% dispositivi indossabili, il 5% macchine o robot dotati di intelligenza artificiale, il 3% robot che interagiscono con l’operatore umano.

L’eliminazione del digital gap al centro della strategia europea

La digitalizzazione sta influenzando la nostra vita quotidiana, la società e il mondo del lavoro. Essa dà origine a nuovi modelli di business e contribuisce a una proliferazione di diverse tipologie di lavori.

Emerge un cambiamento dei rapporti datore di lavoro/dipendente; un aumento del lavoro autonomo; la diversificazione e il decentramento dei luoghi di lavoro; la perdita di strutture di middle management; una modifica nel contenuto e nell’organizzazione del lavoro.

Le principali opportunità offerte dalla transizione digitale riguardano l’eliminazione dei compiti ripetitivi ad alta intensità di lavoro e non sicuri; il miglioramento delle prestazioni; l’incremento della tempestività e dell’efficacia degli interventi; l’aumento di autonomia e flessibilità. Per sfruttare al meglio queste opportunità, attraverso la formazione, è possibile costruire una rete sociale di lavoratori che siano in grado di utilizzare al meglio le nuove tecnologie.

La persona al centro della rivoluzione digitale

La trasformazione digitale passa però anche attraverso un percorso culturale che investe persone e processi dove entrano in gioco una serie di elementi quali Soft skills, competenze tecniche, leadership, l’Etica. Il focus europeo sui diritti digitali avviato con il Percorso per il decennio digitale 2021-2030 ha posto, al centro della trasformazione digitale, i valori e i cittadini.

La Commissione europea, infatti, nel 2023 ha formulato la Dichiarazione solenne interistituzionale sui diritti e i principi per il decennio digitale che insiste sulla centralità della persona e sulla necessità di creare una democrazia di partecipazione, eliminando il divario digitale.

Il PNRR per colmare il gap digitale inb Italia

In Italia, per ridurre il digital gap sono stati fatti dei passi avanti in materia di connettività grazie anche ai fondi del PNRR, ma si registra ancora arretratezza sugli interventi relativi al capitale umano, sulle competenze digitali e sul raggiungimento degli obiettivi prefissati. Colmare il digital gap è uno degli obiettivi della strategia italiana, che entro il 2026 prevede l’adozione del cloud da parte di almeno il 75% delle amministrazioni pubbliche, il passaggio online dell’80% dei servizi pubblici essenziali e la connessione con banda ultra-larga per il 100% delle famiglie e delle imprese. Si tratta di obiettivi ambiziosi.

Se si guardano i dati relativi all’indice Desi – che in Europa fotografa il livello di digitalizzazione economia e società – nel 2022 l’Italia si è posizionata al diciottesimo posto, sotto la media continentale, all’interno di uno scenario in cui gli elementi che caratterizzano il suddetto indice sono il capitale umano, connettività, integrazioni delle tecnologie digitali, servizi pubblici digitali.

Sfide e opportunità del nuovo scenario digitale

Lo scenario che abbiamo di fronte presenta al contempo sfide nuove da affrontare e nuove opportunità da cogliere. Le transizioni ecologica, demografica e digitale, che incidono complessivamente sui modelli di produzione e sull’organizzazione del lavoro, fanno emergere, accanto ai rischi tradizionali che già si conoscono e sui quali sono stati attivati modelli di attenzione, nuovi rischi come ad esempio quelli ergonomici, psicosociali, che derivano proprio dall’utilizzo delle nuove tecnologie. In questo scenario la transizione digitale va inquadrata all’interno di un percorso complesso nel quale non si analizzino soltanto gli aspetti tecnici ma si prendano in considerazione anche le dimensioni culturali e quindi tutti gli aspetti che investono le persone e i processi lavorativi in cui essa è coinvolta.

Obiettivi della Campagna 2023-2025

La transizione digitale, con il celere passaggio dall’automazione all’intelligenza artificiale, pone l’attenzione su cinque ambiti prioritari su cui analizzare rischi ed opportunità, e sono proprio questi 5 ambiti i punti cardini su cui si basa la campagna europea 2023-2025: il lavoro su piattaforma digitale, l’automazione delle attività, il telelavoro e il lavoro ibrido, la gestione dei lavoratori tramite l’intelligenza artificiale e i sistemi digitali intelligenti. L’individuazione di questi temi è stata supportata da dati di indagini europee come Esener 2019 di EU-OSHA, che focalizza anche i rischi emergenti in presenza di attività lavorative svolte con l’ausilio di nuove tecnologie. Il dato rilevato è sconfortante poiché solo nel 24% dei luoghi di lavoro si discute del potenziale impatto e delle nuove tecnologie e quindi dei rischi sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori.

La campagna europea, dunque, tiene conte delle nuove esigenze emerse in presenza di una realtà lavorativa digitalizzata e delle grandi trasformazioni realizzate dalle transizioni ecologica, demografica e digitale. Una realtà che richiede interventi tempestivi in grado di far fronte non solo ai rischi tradizionali (biologici, chimici e cancerogeni, fisici, ergonomici e musco scheletrici…) ma anche a quelli emergenti (ergonomici, psicosociali, tecnostress, sostanze psicotrope, nanotecnologie…). L’obiettivo è quello di promuovere una corretta prevenzione e gestione dei rischi per la salute e sicurezza sul lavoro in ambienti di lavoro sempre più tecnologici e sempre più automatizzati ed in particolare punta a:

  • migliorare le conoscenze sull’uso sicuro e produttivo delle tecnologie digitali in tutti i settori;
  • sensibilizzare in merito alla digitalizzazione e alle sue conseguenze in materia di SSL;
  • informare riguardo ai rischi e alle opportunità emergenti;
  • promuovere la valutazione dei rischi e la gestione sana e sicura della trasformazione digitale del lavoro;
  • agevolare lo scambio di informazione e buone pratiche

I fattori chiave per la prevenzione dei rischi sul lavoro nell’era digitale

Considerati i 5 ambiti prioritari su cui verte la campagna europea (il lavoro su piattaforma digitale, l’automazione delle attività, il telelavoro e il lavoro ibrido, la gestione dei lavoratori tramite l’intelligenza artificiale e i sistemi digitali intelligenti) i fattori chiave per la prevenzione dei rischi sono individuabili in:

  • un approccio antropocentrico
  • parità di accesso alle informazioni di tutte le parti interessate
  • consultazione e partecipazione dei lavoratori allo sviluppo, all’applicazione e all’uso di tecnologie e sistemi digitali
  • trasparenza sul funzionamento delle tecnologie digitali
  • approccio olistico alla valutazione dei rischi legati alle tecnologie e ai sistemi digitali.

Tutte le organizzazioni e le aziende che intendono quindi migliorare i livelli di salute e sicurezza possono contare sulle numerose informazioni e risorse messe a disposizione dall’Eu-Osha, sotto forma di guide pratiche e strumenti.

Il Premio per le buone pratiche delle imprese

Tra le varie forme di partecipazione alla Campagna europea vi è quella dedicata al Premio per le buone pratiche messe in atto dalle imprese. Trattasi di un concorso dedicato appunto alle buone pratiche, che ha come obiettivo la valorizzazione dell’impegno delle imprese che attivano procedure e soluzioni per prevenire attivamente i rischi per la sicurezza e la salute legati all’introduzione dei sistemi digitali nei luoghi di lavoro. Il concorso è una componente importante di ogni campagna e contribuisce a dimostrare i vantaggi di una corretta gestione di sicurezza e salute sul lavoro, favorendo lo scambio di informazioni sulle buone pratiche in tutta Europa. Esso si propone di dare risalto agli esempi di organizzazioni che si sono distinte nella prevenzione attiva di rischi per la SSL relativi all’introduzione di sistemi digitali nel luogo di lavoro. L’EU-OSHA è alla ricerca di esempi che dimostrino un approccio olistico alla gestione della SSL, in cui datori di lavoro e lavoratori siano impegnati a lavorare insieme. La data di scadenza per la presentazione degli esempi di buona pratica a livello nazionale è fissata al 30 settembre 2024 (info e moduli su www.inail.it). Vi sono inoltre: il premio cinematografico “Ambienti di lavoro sani e sicuri” e le Settimane europee per la sicurezza e la salute sul lavoro, a cui è possibile partecipare e che si svolgono ogni anno nel mese di ottobre.

La campagna europea in Italia

Per la realizzazione del proprio programma di lavoro, l’Agenzia EU-OSHA (Occupational Safety and Health Administration) è supportata da una rete di Focal Point nazionali e dai loro rispettivi network e attraverso le proprie attività e i propri progetti di ricerca mette a disposizione degli Stati membri e della comunità scientifica dati pertinenti e affidabili su SSL in termini di statistiche, di politiche e prassi, di buone pratiche e ovviamente prodotti più divulgativi per sensibilizzare su temi della salute e sicurezza sul lavoro promossi attraverso le campagne europee.

Per l’Italia il ruolo di Focal Point è ricoperto dall’INAIL, il coordinamento è in capo alla Direzione Centrale Prevenzione, ed opera in collaborazione con un network nazionale tripartito (costituito da: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Ministero della Salute, Inail, Iss, Conferenza delle regioni e delle province autonome, Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Organizzazioni di rappresentanza dei datori di lavoro, Anmil).

Il ruolo del focal point INAIL

La rete nazionale, con la quale collaborano tutti i Focal Point, è un valore aggiunto poiché rappresenta una pluralità di organizzazioni, di persone e di conoscenze che attraverso la partecipazione; la condivisione e la collaborazione permette di ottimizzare opportunità che vengono tradotte in azioni concrete e in strumenti che rendono più sicuri i luoghi di lavoro, in linea con le priorità di SSL individuate a livello europeo. In particolar modo, il ruolo che svolge il Focal Point Inail è anche quello di arricchire la conoscenza della Salute e Sicurezza sul Lavoro, attraverso il trasferimento e la valorizzazione in Europa delle esperienze, delle buone pratiche e dell’expertise riconosciute a livello nazionale. L’impegno dell’Istituto, in tale contesto è in particolar modo quello di:

  • promuovere la collaborazione istituzionale e il dialogo sociale;
  • incrementare il capitale salute e sicurezza;
  • promuovere la cultura della salute e sicurezza sul lavoro

L’Inail, pertanto, a livello nazionale, organizzerà eventi su tutto il territorio e promuoverà la raccolta e la diffusione delle buone pratiche elaborate da Enti e imprese. Attraverso le proprie attività e compiti istituzionali, nonché con il valore aggiunto della virtuosa circolarità tra i temi della Prevenzione e i progetti di Ricerca, contribuirà a divulgare conoscenza scientifica e a supportare la definizione di politiche e prassi in tema di ssl. L’approccio è incentrato sulla persona ed è disciplinato da principi chiave di dinamismo, integrazione e partecipazione e prende in considerazione le esigenze dei lavoratori in termini non solo di protezione dai rischi ma anche di benessere sul lavoro (individuale e organizzativo), dei loro bisogni e richieste di miglioramento, adattando processi, spazi e tempi lavorativi agli individui nel rispetto della dignità e dei valori di ciascuno.

Le leve per raggiungere gli obiettivi in tema di salute e sicurezza

Quattro sono le chiavi fondamentali su cui l’Istituto fa leva per raggiungere gli obiettivi desiderati in tema di salute e sicurezza sul lavoro:

  • una leadership innovativa che crede nel valore condiviso
  • l’instaurazione di relazioni per meglio individuare e definire i bisogni
  • la progettazione continua e l’adattamento a nuove esigenze
  • la formazione permanente per tutti i lavoratori.

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