Con le limitazioni all’accesso di persona ai servizi delle pubbliche amministrazioni, i cittadini adottano SPID sempre più in fretta: 200 mila nuovi profili al mese nel 2019 e a gennaio, 240 mila a febbraio, 408 mila a marzo, 250 mila ad aprile, e ancora quasi 240 mila nei primi 12 giorni di maggio!
Aumenta alla stessa velocità l’interesse delle imprese verso i servizi che usino proprio SPID per offrire servizi digitali ai cittadini: quando saranno pubblicate queste righe potrebbero essere più di sette milioni quelli che possono identificarsi in maniera sicura con le stesse credenziali che servono per richiedere qualsiasi servizio pubblico.
È un mercato più che stimolante: i profili SPID attivi erano 2 milioni a fine 2017, 3 milioni un anno dopo, 5 e mezzo a gennaio.
Cosa manca per il decollo di Spid per le imprese
Se sono ancora poche le imprese private che adottano SPID, i service provider privati SPID, è per due barriere che abbiamo descritto nel nostro ultimo articolo.
Mancano:
- servizi “business”, come la fatturazione integrata di tutti i costi, o il supporto agli utenti: servizi dei quali ogni impresa ha bisogno
- un mercato regolato ma aperto, dove ogni impresa possa comprare quel che le serve per SPID come oggi compra qualsiasi servizio informatico o digitale da un fornitore scelto secondo le proprie esigenze.
I soggetti aggregatori di servizi SPID privati
Lavorando con AgID e con il gruppo di lavoro allargato #ClubTI4SPID, il Club TI Milano ha identificato uno strumento che potrebbe soddisfare tutte e due queste esigenze: i soggetti aggregatori di servizi SPID privati, cioè imprese specializzate nell’erogare servizi informatici che aiutino altre imprese ad accedere a SPID, in particolare al servizio tradizionale di autenticazione e ai diversi nuovi servizi di firma con SPID che avranno un ruolo chiave nella definizione di nuovi processi digitali più integrati ed efficienti, e quindi nella trasformazione digitale del paese.
L’assistenza che questi soggetti aggregatori potranno offrire alle imprese consisterà nel gestire per loro il rispetto delle norme che SPID impone alle organizzazioni pubbliche e private che la usano, per tutelare la privacy dei cittadini e i livelli di servizio. In più, quando un’impresa lo vorrà, un soggetto aggregatore potrà aiutarla nell’integrazione tecnica dei servizi SPID con quelli dell’impresa cliente.
All’inizio di maggio è partita la costruzione dei soggetti aggregatori di servizi SPID privati.
- AgID ha cominciato a preparare una bozza della convenzione che descriverà cosa fanno e come, a partire dalle convenzioni attuali per service provider privati e per soggetti aggregatori di servizi pubblici
- #ClubTI4SPID, da noi coordinato, ha coinvolto tre imprese che già hanno opportunità concrete per offrire ad altre organizzazioni l’accesso ai servizi SPID, e sta lavorando per coinvolgerne altre, diverse per mercato, tipo di servizi e dimensioni
- proporremo ad AgID spunti sul contenuto della convenzione sulla base della nostra esperienza con le imprese che con noi hanno valutato SPID fin dalla nostra prima iniziativa nell’aprile 2017.
Il nostro obiettivo è di contribuire a mettere a disposizione delle tante imprese italiane che offrono servizi digitali uno strumento che permetta loro di costruire una propria offerta anche per l’accesso delle imprese a SPID.
Per questo occorrerà che le regole per i soggetti aggregatori privati siano
- coerenti con le esigenze di tutela dei cittadini che fanno di SPID una salvaguardia migliore delle identità digitali che usiamo tutti i giorni per le nostre app,
- compatibili con le esigenze imprenditoriali di chi vorrà aiutare altre imprese a usare SPID a costi ragionevoli per chi offre il servizio e per chi lo usa.
La collaborazione tra AgID e diverse imprese e associazioni, che #ClubTI4SPID ha aiutato ad avviare, permetterà ad aziende con mercati ed esigenze molto diverse di accedere a SPID con costi adeguati per loro, per i loro fornitori e per i cittadini, dando alla diffusione dell’identità digitale nazionale tra i cittadini una spinta paragonabile e forse superiore a quella che viene dalla disponibilità, gratuita, dei servizi digitali delle pubbliche amministrazioni.
Come saranno i soggetti aggregatori di servizi SPID privati
Quali imprese potranno avere interesse a diventare soggetti aggregatori di servizi SPID privati? Chi potrà e vorrà contribuire alla diffusione di servizi digitali basati su SPID tra le aziende e le organizzazioni senza scopo di lucro?
Molti degli operatori e dei loro servizi sono diversi da quelli che possiamo immaginarci oggi: saranno proprio gli imprenditori e le comunità a inventarseli, come succede quando si apre un mercato nuovo, come sarà quello dei servizi digitali commerciali basati sull’infrastruttura pubblica dell’identità nazionale SPID.
Vediamone qualcuno già plausibile oggi sulla base di quello che esiste già sul mercato dei servizi digitali:
- Identity Provider SPID
Molti di loro offrono già da tempo servizi di autenticazione e identità digitali propri.
Tutti erogano servizi informatici e digitali propri, oltre a SPID, a cittadini e imprese, e quindi hanno già esperienza e strutture capaci di portarli sul mercato.
Naturale quindi che alcuni di loro, in particolare quelli più orientati verso il mercato delle imprese e di servizi che si integrano con le applicazioni informatiche di ciascuna impresa, si stiano già preparando a diventare soggetti aggregatori di servizi SPID privati. - Società di servizi informatici alle imprese
Quelle che oggi lavorano per le pubbliche amministrazioni e integrano SPID nei sistemi informativi delle amministrazioni, spesso in collaborazione con i soggetti aggregatori pubblici, hanno già un’esperienza specifica preziosa - Fornitori di applicazioni gestionali specializzate
Chi sviluppa applicazioni digitali per imprese di tipo specifico, come ad esempio l’ecommerce per piccoli produttori, i registri elettronici per le scuole o la gestione della logistica, interagisce già con altri fornitori di quelle stesse imprese, provvede in quelle applicazioni a numerosi adempimenti normativi e fiscali dei loro clienti verso le pubbliche amministrazioni. L’autenticazione con SPID può potenziare il valore di queste applicazioni, facilitando la realizzazione di servizi integrati tra le imprese che le usano e le pubbliche amministrazioni con le quali lavorano. - Service provider privati
Un caso particolare della categoria precedente sono le società di servizi digitali che hanno già adottato SPID per alcuni dei propri servizi, e quindi sono service provider privati. Si trovano in una situazione ideale per aiutare ad accedere a SPID alcuni fornitori dei loro stessi clienti, con i quali magari già collaborano. - Soggetti aggregatori pubblici
Come prevede esplicitamente già oggi AgID, le organizzazioni che già svolgono questo ruolo di aggregatori per le pubbliche amministrazioni potranno stipulare la convenzione per fare lo stesso per le imprese.
È ragionevole prevedere che questi soggetti siano i più pronti ad agire, per l’esperienza già accumulata adempiendo ai requisiti della convenzione che hanno sottoscritto. Dipenderà naturalmente da quanto saranno diversi i requisiti per la nuova convenzione.
Sarebbe auspicabile che questi svolgano un ruolo particolarmente importante verso le organizzazioni senza scopo di lucro di volontariato che collaborano con le pubbliche amministrazioni nei servizi ai cittadini.
Da questi primi esempi è chiaro che sono molte le organizzazioni di servizi informatici attive, con un’offerta e un mercato consolidato, che si trovano già nella situazione ideale per arricchire la propria offerta con l’accesso ai servizi SPID… a condizione che esista uno strumento normativo che lo permetta!
Un invito alle imprese che offrono servizi digitali
Siamo quindi lieti di rivolgere alle imprese il primo invito pubblico ad adottare SPID con semplicità, lavorando insieme per diventare, a seconda dei propri obiettivi:
- soggetto aggregatore di servizi SPID privati, che aiuti le imprese proprie clienti a usare SPID, o
- una delle prime organizzazioni che adotteranno SPID grazie a un soggetto aggregatore
Segnala il tuo interesse direttamente ad AgID all’indirizzo protocollo@pec.agid.gov.it.
Se vuoi coordinarti con alcune altre imprese che hanno fatto questa richiesta, scrivi anche a Club TI Milano: clubtimilano@pec.it.
Per seguire gli sviluppi dell’iniziativa, aderisci al gruppo LinkedIn di Club TI Milano.
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