identità digitale

Spid, un anno dopo e siamo solo agli inizi: il bilancio

Pubblicato il 16 Mar 2017

Valeria Portale

Direttore dell’Osservatorio Innovative Payments e dell’Osservatorio Digital Identity del Politecnico di Milano

identità

È ormai passato un anno dal lancio di SPID che ieri ha compiuto il suo primo anno di vita. A che punto siamo? È ora di fare bilanci e capire se essere soddisfatti o meno e in quale direzione proseguire i lavori.

Il numero di identità rilasciate? Soddisfatti, bisogna continuare così!

Il numero di identità Spid erogate è cresciuto velocemente negli ultimi mesi grazie alle azioni promosse dal Governo per incentivarne l’adozione come ad esempio il bonus dei 18enni e il bonus docenti che possono essere ritirati solo con un’identità SPID.

Se a settembre (6 mesi dal lancio) c’erano solo 90.000 identità spid erogate (quindi con una media di 500 identità erogate al giorno), a fine novembre (in soli 2 mesi e mezzo) ce ne erano 430.000 (quindi con una media di 4.500 identità erogate al giorno) e a metà marzo (in soli 3 mesi e mezzo) hanno superato 1.265.000 identità (quindi con una media di 8.500 identità erogate al giorno).

Questa crescita fa ben sperare che si possano raggiungere i numeri attesi e che l’Osservatorio Agenda Digitale del Politecnico di Milano ha stimato; a tre anni dal lancio sarà possibile raggiungere un potenziale utenti compreso tra un minimo di 9 milioni (è necessario quindi continuare a crescere con 10.000 identità al giorno per i prossimi due anni) e un massimo di 17 milioni (è necessario crescere più velocemente con 20.000 identità al giorno per i prossimi due anni), rispettivamente pari a circa il 20% e al 40% degli utenti digitali Italiani.

Certo è che i servizi che hanno “obbligato” i cittadini ad aderire per accedere a bonus hanno avuto un ruolo importante. Tuttavia per convincere i cittadini non solo ad aderirvi ma anche ad utilizzarlo è necessario che ne riconoscano il valore e la comodità.

I servizi offerti dalla Pubblica Amministrazione? Si può fare di più!

Ad oggi le amministrazioni attive sono oltre 3.700 e i servizi oltre 4.200.

L’adesione delle Pubbliche Amministrazioni è cresciuta più rapidamente nei primi mesi del lancio ed entro fine 2017 tutte le Pubbliche Amministrazioni hanno obbligo di attivarsi e utilizzare spid come unico modo per identificare online i cittadini (SPID o CIE/CNS).

Su questo fronte possiamo considerarci mediamente soddisfatti perché crediamo si possa fare di più. In primo luogo è necessario accelerare l’attivazione a spid di tutti i servizi per le Pubbliche Amministrazione che già offrono i servizi online. In secondo luogo spid dovrebbe spingere le Pubbliche Amministrazioni che oggi non offrono servizi online a farlo. In terzo luogo, spid deve diventare il metodo esclusivo di accesso ai servizi: ad oggi le Pubbliche Amministrazioni che avevano già abilitato sistemi di identificazione online, con relativi investimenti, stanno affiancando spid ai metodi di riconoscimento “tradizionali”.

Se queste condizioni si realizzeranno rapidamente nel corso del 2017, allora potremo ritenerci soddisfatti perché i cittadini che vorranno interfacciarsi con le Pubbliche Amministrazioni online lo potranno fare grazie a spid.

L’utilizzo da parte dei cittadini? Non si hanno dati a riguardo

In questo primo anno di lavoro si è lavorato molto per creare l’infrastruttura ossia per avere cittadini abilitati e Pubbliche Amministrazioni che offrono servizi. Nel corso del 2017 ci aspettiamo che si lavori affinché i cittadini inizino ad utilizzare le loro identità digitali. Ad oggi non esiste ancora un indicatore pubblico che ci possa dire quante volte viene utilizzato spid, ci auguriamo di vedere un indicatore a breve.

Quali le prossime sfide per il secondo anno di vita? Abilitazione di service provider privati, avvio di servizi del terzo livello di sicurezza e inclusione di attributi qualificati di valore.

Siamo solo all’inizio di un lungo cammino che dovrà essere portato avanti da tutti gli attori dell’ecosistema: AgID, il team di Piacentini, il Governo, gli Identity Provider (ad oggi sono 5 quelli attivi), le Pubbliche Amministrazioni e i Service Provider privati.

Nei prossimi mesi vedremo l’abilitazione a Spid di service provider privati che abiliteranno l’identificazione tramite spid sui loro siti: banche e assicurazioni sembrano essere le aziende private più attente. Il ruolo dei Service Provider privati è fondamentale per educare i cittadini all’utilizzo dato che la frequenza di utilizzo di servizi online offerti da attori privati è mediamente più alta di quella offerta da attori pubblici.

Nei prossimi mesi auspichiamo che vengano attivati servizi con livello di sicurezza 3 e distribuite le credenziali, perché da questi servizi più evoluti i cittadini potranno trarne la massima utilità e comodità (ad esempio firmare un contratto in modo digitale da casa senza doversi recare in filiale).

Infine, sarà necessario lavorare anche su gli attributi qualificati per rendere l’identità più ricca e comoda per i cittadini. Ad esempio se tra gli attributi qualificati fossero inseriti anche i dati di recapito di un prodotto o uno strumento di pagamento preferito, Spid potrebbe essere utilizzato anche dai siti di eCommerce.

Ci attendiamo un secondo anno ricco di novità. Auguri Spid!

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