Memory Squad - 66° PUNTATA

Storia

Cronache dal futuro (anno 2333), a cura del docente visionario Edoardo Fleischner (Comunicazione crossmediale all’Università degli Studi di Milano, progettista crossmediale) per Agendadigitale.eu

Pubblicato il 20 Feb 2015

Edoardo Fleischner

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(dalla puntata 65) Il dottor Annthok Mabiis ha annullato tutte, o quasi, le memorie connesse della galassia col cosiddetto Grande Ictus Mnemonico, dichiarando di averlo fatto per salvare uomini e umanidi dalla noia assoluta di conoscere la propria vita futura, in tutti i particolari, fin dalla nascita, proprio attraverso gli sciami delle memorie connesse. I tutor che governano la galassia hanno creato le Memory Squad per recuperare almeno le memorie connesse rimaste ancora in funzione, se ancora ne esistono. La Memory Squad 11, protagonista di questa serie, ha ora il delicato e difficile incarico di rintracciare e portare davanti al Primo Tutor il dottor Mabiis, per costringerlo a fagli rimettere in connessione almeno le Memore Vitali.

Shaiira, analista del terreno e dell’ambiente della Memory Squad 11, si è staccata, autonomamente, dalla squadra ed ora è all’inseguimento del dottor Mabiis, che appare e scompare, sembra mutare in un cagnolino, poi in un puledro, quindi in una bambina genio che corre nella notte. Si inoltra in un bosco. Arriva in una radura con al centro un cottage illuminato a giorno, che potrebbe essere proprio il rifugio isolato del dottor Mabiis. Ma appena la bambina entra nel cottage, le luci si spengono e il cottage svanisce.
Nel buio più assoluto Shaiira disquisisce con una voce maschile, che arriva dal nulla, sulla vita, il destino e il futuro di ognuno. Intanto la Memory Squad 11 si prepara a rintracciare Shaiira.

“Agenti, Shaiira è dispersa! Era all’inseguimento di Mabiis… sapete bene chi è il dottor Annthock Mabiis, vero?” la comandante si appoggia al manubrio. Della bicicletta d’ordinanza. La piega dell’anca. La gamba arcuata.
“Quello del grande ictus mnemonico! Quello che crede di aver salvato l’umanità annullando le memorie connesse…” dileggio lieve. Lievi vocii. La piazza lieve.
“Sì quello! Noi siamo stati incaricati di recuperare tutte le memorie connesse che ancora siano attive… è il compito delle Memory Squad. Ma ora la nostra missione è cambiata, dobbiamo trovare Mabiis… I tutor della galassia sospettano che il dottor Mabiis abbia voluto arretrare la vita di tutti noi di almeno un secolo, solo per un suo scopo personale…” guarda le tegole alte. Di sole antico.
“A quale scopo, comandante?”
“Io non lo so… non ho proprio idea… i tutor, forse… se potessero interrogarlo… magari con l’aiuto degli avatar deduzionali… tutte le sue tracce, le sue azioni passate, i suoi luoghi e le sue parole potrebbero comporre il suo avatar deduzionale… come succedeva a tutti noi… il nostro avatar deduzionale ci mostrava in anticipo come ci saremmo mossi… come avremmo agito… era il nostro futuro iperprossimo… i più costosi ci precedevano anche di un giorno intero, ricordate?…” mormoricchia. Le mosse future erano passate. Le aveva credute. Le aveva negate.
“Se ciascuno di noi ha perso il proprio avatar deduzionale, sempre per colpa del grande ictus mnemonico… anche il dottor Mabiis avrà perso il suo!”
“Sembrerebbe proprio di no! Quando Shaiira è uscita dal negozio del barbiere, dove pensava di aver tagliato la gola a Mabiis… disobbedendo agli ordini… doveva entrare e semplicemente far finta di essere una mamma che precedeva il figlio, che istruiva il barbiere su come voleva il taglio del suo bambino… poi non ce l’ha fatta… gli si è scagliata contro, un taglio netto alla carotide! Ma poi lei è uscita… io ero fuori ad aspettarla… è saltata fuori gridando ‘È il cane! Il dottor Mabiis è il cane!’ Fra le sue gambe è fuggito un cagnolino! Gli urlavano dietro ‘Timmy! Trimmy!’ E Shaiira si mise a inseguirlo… Scomparve in un attimo! Ne ho perso le tracce…” si lenisce il dorso della mano.
“Ma se Mabiis è un cane… o meglio… si è trasformato in un cane… allora Mabiis domina ancora un po’ di memorie connesse… o addirittura le memorie originali… quelle di nuova generazione…”
La comandante a occhi socchiusi: “Oppure, io dico, il cagnolino è il suo avatar deduzionale… non è umano, è vero… forse perché le memorie di Mabiis sono ormai agli sgoccioli anche per lui… e riesce a malapena a dedurre un cagnolino…” Sorriderebbe.

La comandante Khaspros, occhi serrati dai raggi oltre i tetti abbondanti: “Agenti smettiamola di cercare una spiegazione a parole! Andiamo a cercare Shaiira! Alla vecchia maniera… andiamo dal barbiere dove l’ho persa… partiremo da lì…” Le biciclette si staccarono dalla fontana. Il sole le ombrava lunghe. I piccioni si scansavano. Le ali flappavano. Gli occhi sgranavano. La piazza assiepava. Gli agenti polpacciavano i pedali fruscianti.

(intanto Shaiira nel buoi assoluto, della puntata precedente)
“Ma gli umani non vogliono sapere… preferiscono la notte buia… al massimo i fari lunghi… che non vedono dietro due curve… e accelerano proprio là dove devono frenare… staccando le memorie connesse ho restituito agli umani le svolte buie… gli incidenti di percorso… il precipitare nel burrone… gli ho ridato il futuro… tutto da vivere… tutti mi saranno grati!! Cara Shaiira!” Alterato. Rimproverante. Accecato dal buio.
“Mi capisci cara Shaiira?”
“No.”

Shaiira e il buio assoluto.
“Non capisco… non capisco perché non ti vedo…”
“È il contrario, non mi vedi perché non capisci!”
“Hai capito il cagnolino Trimmy e quindi lo vedevi… Hai capito il puledro, perciò lo vedevi… hai capito la bambina che hai inseguito fino a qui… dunque la vedevi… si vede ciò che si capisce… non il contrario..:”
“Allora siamo sempre alle solite!… Io non ti capisco, perciò non ti vedo! Ancora questa storia!”

(66-continua)

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