l'esempio

Taiwan, esempio di una democrazia digitale costruita dal basso

Dall’arrivo al governo dell’hacker civica Audrey Tang, Taiwan è diventata un esempio di rigenerazione culturale che esprime il tentativo di autodeterminazione politica da parte della prima generazione di nativi digitali. Iniziative e strumenti che hanno sostenuto il cambiamento (e da cui dovremmo prendere esempio)

Pubblicato il 07 Apr 2021

Angelo Alù

studioso di processi di innovazione tecnologica e digitale

Foto di Audrey Tang da Pixabay

Da quando, nel 2016, Audrey Tang è stata nominata ministra dell’Executive Yuan (costituente l’organo esecutivo del Governo di Taiwan) con delega in materia digitale, è stato formalizzato sul piano politico un processo innovativo di partecipazione dal basso.

Tale processo rappresenta un’inedita esperienza di democrazia digitale, come esempio di attivismo civico evoluto da movimento di protesta ad apparato governativo di legittimazione istituzionale, espressione di un’interessante sperimentazione di coinvolgimento della società civile basata sulla valorizzazione delle energie e delle competenze che possiedono le giovani generazioni di esperti specialisti ICT, accomunati da una visione di futuro indispensabile per promuovere il necessario cambio di paradigma del sistema esistente.

Chi è Audrey Tang

Tang è un hacker civico, con una ricca e qualificata esperienza professionale e di attivismo, inserita nella lista annuale della Top 20 all’interno dell’elenco globale delle 100 persone più influenti al mondo nel governo digitale, fautrice convinta del valore della democrazia digitale in grado di stimolare il coinvolgimento delle persone grazie allo sfruttamento dei benefici offerti dalle tecnologie.

Questo in un contesto – come quello di Taiwan – che oggi rappresenta un modello riuscito di innovazione nel panorama globale, come conferma anche il primo posto ottenuto dal paese secondo la classifica predisposta dal Global Open Data Index sullo stato di pubblicazione dei dati del governo aperto, a riprova delle efficaci politiche adottate per promuovere la trasparenza nel settore pubblico, consentendo a chiunque di accedere ai dati pubblici messi facilmente a disposizione della collettività, anche grazie al lavoro di implementazione compiuto dal National Development Council.

Seguendo una precisa visione di futuro fondata sulla revisione degli standard democratici esistenti per favorire un’efficace partecipazione dei cittadini nel processo decisionale delle istituzioni, la comunità tecnologica civica del paese sta diventano sempre più protagonista attiva del cambiamento generale, dimostrando il primato della società civile nell’acquisizione di capacità e competenze indispensabili per definire lo sviluppo di un nuovo modello di “cyberdemocrazia” al passo con i tempi.

L’iniziativa g0v

Emblematica, in tal senso, l’iniziativa g0v (del cui team operativo fa parte anche Tang), finalizzata a “utilizzare la tecnologia nell’interesse pubblico” per migliorare la trasparenza e consentire ai cittadini di accedere alle informazioni e di partecipare al processo decisionale del paese per verificare l’adeguatezza e la coerenza delle azioni politiche, come prototipo fondamentale della democrazia futura.

Nel corso del tempo, il team “g0v” ha implementato la riprogettazione dei siti web governativi, per aiutare a rendere i servizi pubblici più accessibili e ha realizzato una serie di attività innovative, come ad esempio Government Budget Visualization che consente ai cittadini di supervisionare la spesa pubblica, mediante una serie di dati incrociati sull’andamento del bilancio, con mappe interattive, grafici e meccanismi di feedback.

Tutti gli strumenti collaborativi

Hackfoldr è uno strumento sviluppato per gestire progetti di hackathon mediante uno spazio collaborativo in grado di organizzare documenti, siti web e materiali online su un’unica interfaccia, semplicemente modificando un foglio di calcolo di Google.

Legislator Voting Guide aiuta i cittadini a ottenere maggiori informazioni sulla produttività dei rappresentanti istituzionali in base a classifiche costantemente aggiornate che monitorano, tra l’altro, il livello di assenza e la quantità di proposte presentate, con l’intento di offrire una guida concreta ai cittadini per un voto consapevole.

CoFacts è un progetto collaborativo che combatte la disinformazione grazie all’utilizzo di un chatbot, integrato da un’app di messaggistica istantanea, in grado di monitorare la veridicità dei fatti segnalando tempestivamente la diffusione di informazioni false.

Merita di essere segnalata anche la piattaforma vTaiwan, che fornisce una serie di strumenti collaborativi di deliberazione e co-creazione decisionale per stimolare le opinioni dei cittadini sulle politiche pubbliche moderate da un sistema di intelligenza artificiale per garantire, nel ruolo di facilitatore, che le discussioni siano “razionali” e “imparziali” nell’ambito di un processo partecipativo sviluppato in open source, anche grazie all’utilizzo di partenariati pubblico-privato che mirano a favorire il coinvolgimento di imprese, attivisti, ricercatori, politici e rappresentanti istituzionali interessati a contribuire alla progettazione di sistemi di innovazione sociale.

Per tale ragione, il governo di Taiwan ha promosso il “Digital Nation & Innovative Economic Development Program (DIGI+) 2017-2025” al fine di migliorare l’infrastruttura digitale e realizzare una società tecnologica equa e inclusiva fondata sulla diffusione pervasiva dell’intelligenza artificiale e dei big data nel rispetto dei diritti digitali, mediante una generale revisione dei sistemi educativi e formativi di apprendimento scolastico e della ricerca scientifica in grado di assicurare la riqualificazione delle competenze professionali richieste dal mercato del lavoro e ridurre il divario digitale cognitivo come fattore di esclusione sociale provocato dalle condizioni di analfabetismo informatico.

Conclusioni

Senza dubbio il modello Taiwan può essere considerato un esempio di rigenerazione culturale che esprime il tentativo di autodeterminazione politica da parte della prima generazione di nativi digitali come sforzo di innovare concretamente il tessuto sociale, sulla base di una visione costruita nel corso di esperienze professionali e di attivismo, da cui deriva la credibilità di un impegno consapevole basato sullo sfruttamento pervasivo delle tecnologie, piuttosto che attendere la soluzione dei problemi da parte di chi, appartenendo alle precedenti generazioni, li ha anche indirettamente determinati, provocando la consolidazione di radicalizzate criticità fonte di malesseri, disagi e preoccupazioni generali a causa di politiche obsolete troppo lontane dalle esigenze dell’evoluzione tecnologica con gravi e preoccupanti ripercussioni negative sul piano economico e sociale.

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