Il Trentino, che rappresenta all’incirca un centesimo dell’Italia sia come assistiti che come spesa sanitaria, ha completato un’infrastruttura tecnologica che permette l’integrazione funzionale dei sistemi informatici gestionali, l’allineamento delle anagrafiche degli assistiti e l’interconessione telematica di tutti i professionisti sanitari quali medici e farmacisti sia pubblici che accreditati, per perfezione la digitalizzazione dei principali processi di certificazione di malattia, di prescrizione e di refertazione.
Ad ottobre 2014 quasi 40.000 cittadini hanno attivato il Fascicolo sanitario elettronico e utilizzano normalmente le sue funzionalità come il taccuino sanitario o i meccanismi di pagamento online, di visualizzazione dei referti e delle prescrizioni proprie o dei minori o familiari con delega; il livello di fruizione via web dei principali referti (Laboratorio e Radiologia) ha superato il numero di quelli stampati in modalità tradizionale della consegna cartacea.
Nei primi dieci mesi del 2014 oltre 300.000 cittadini trentini con un preventivo e specifico consenso al trattamento privacy hanno consumato oltre 2,5 milioni di ricette farmaceutiche digitali; la dematerializzazione della ricetta farmaceutica ha permesso ad ottobre 2014 ad oltre l’82 per cento degli assistiti trentini di recarsi in farmacia per ricevere i farmaci senza ricetta cartacea con la sola tessera sanitaria. La completa digitalizzazione della ricetta farmaceutica fa del Trentino la prima realtà territoriale a livello italiano; questo sistema e’ oltremodo apprezzato sia dai cittadini che dai medici prescrittori per l’evidente risparmio di tempo derivante dalla sostituzione della comunizione fisica personale con quella digitale o telefonica per il rinnovo delle prescrizioni di farmaci che per il 70 per cento e’ relativo a ripetizioni per patologie croniche.
La positiva realizzazione in Trentino dei principali fondamenti dell’Agenda Digitale Italiana in ambito sanitario deriva certamente dalla condivisione organizzativa e professionale tra tutti gli attori medici e farmacisti che intervengono nei processi socioassistenziali, dalla competenza tecnica che permette l’integrazione tra i numerosi sistemi informativi coinvolti sia locali che nazionali, dall’uso dei media di comunicazione coi cittadini anche con meccanismi di segnalazione e di customer satisfaction per le valutazioni di impatto e dal coraggio innovativo del sistema trentino per superare le rigidità normative e qualche resistenza non dichiarata al cambiamento.
In conclusione ritengo che il riuso delle esperienze maturate a livello italiano ed europeo sia la via maestra per la realizzazione dei progetti dell’Agenda digitale italiana; in realtà complesse come i sistemi sanitari regionali va però effettivamente messo al centro del sistema il cittadino che potrà fare da volano del progressivo livello di utilizzo di buone soluzioni digitali, garantendo la continuità dei progetti e riducendo al minimo le comunque notevoli resistenze al cambiamento che vi sono in alcuni settori della PA italiana.