gli eventi

Uno, cento, mille Attias a ForumPA: il senso di un attivismo per cambiare la PA

Dal 2008, l’anno in cui ha vinto il Premio agli Innovatori per il settore tecnologie, presenza di Luca Attias a Forum PA è stata costante suscitando sempre una crescente curiosità. Qui ci racconta che cosa ci si può aspettare quest’anno e i concetti cardine per la trasformazione della PA

Pubblicato il 02 Mag 2018

Luca Attias

Commissario Straordinario per l'attuazione dell'Agenda Digitale

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Non c’è dubbio che, personalmente, debbo molto a ForumPA e a coloro che organizzano questa manifestazione perché mi ha sempre consentito di potermi esprimere liberamente e nelle più svariate forme comunicative. Ho fatto l’ingegnere informatico, il manager, lo showman, l’attore e lo sceneggiatore di teatro e un anno fa perfino il giornalista, ma il mio curriculum professionale prevede solo i primi due ruoli per cui negli altri casi Carlo Mochi Sismondi e Gianni Dominici di Fpa (organizzatori di ForumPA, appunto) si sono affidati consapevolmente a un dilettante. In tutti questi casi poi ho fatto spesso affermazioni che potevano apparire piuttosto pesanti e scomode ma nessuno mi ha mai censurato.

 

La storia che ci ha portato fin qui

Mi sono occupato inizialmente di gestione risorse umane sottolineando le differenze profonde con la mera gestione amministrativa che domina in buona parte delle Pubbliche Amministrazioni. Come suggeriva il bravissimo Mauro Bonaretti già alla fine degli anni ’90, “…le buone intenzioni di riforma nel nostro Paese rimangono impantanate in una palude; da qui l’arretratezza della PA e la debolezza gestionale dei vertici tecnici. L’introduzione di strumenti di management ha generato, paradossalmente, una burocrazia del management. Bisogna invece rinnovare la gestione e la valorizzazione delle risorse umane, puntare ad una cultura dell’apprendimento in senso tecnico. Nella PA, tradizionalmente, non esiste la Direzione del Personale, non è mai stata fatta la gestione delle risorse umane; è una funzione del tutto nuova perché, tradizionalmente, il personale è stato amministrato solamente”.  Non mi sembra ahimè che da allora si siano fatti grossi passi in avanti.

Successivamente ho affrontato il tema della digitalizzazione, che poi è il mio mestiere naturale, ma sempre intersecandolo con quello della managerialità e della lotta alla corruzione. Direi che la ricerca di una etica condivisa è diventato il centro da cui partono e poi vengono analizzati tutti gli altri temi.

Un evento particolare fu durante il Forum PA 2015 che vide protagonista me, il mio gruppo di lavoro e altri amici. Un evento che ha scombussolato le forme tradizionali di convegno per raccontare come si fa gioco di squadra per vincere nel campo dell’innovazione, con una performance artistica davvero fuori da qualsiasi schema ordinario. Questa formula, del tutto inedita, contava di avvicinare anche quel pubblico, soprattutto i giovani, che di solito non si occupa di temi quali la gestione delle risorse umane nelle amministrazioni, la valorizzazione delle competenze, la meritocrazia, l’execution, la legalità. Perché non si tratta di argomenti lontani dalla quotidianità, ma di aspetti da cui dipende la capacità del Paese di tornare a crescere grazie all’innovazione. La performance evidenziò tra l’altro che ci sono persone in gamba in moltissime amministrazioni anche se spesso si tratta di un potenziale inespresso, e che i risultati si possono raggiungere solo se si lavora in squadra, se ci sono solide basi morali, e se si ha l’appoggio e il sostegno dei vertici dell’Amministrazione.

 

Forumpa 2018 e Attias

E anche quest’anno ci sarò a ForumPA… Più che “ci sarò” direi che quest’anno sono ai lavori forzati. Prima di tutto nella mattinata del 22 ci sarà la replica dell’intervista al Commissario Straordinario per l’attuazione dell’Agenda Digitale, Diego Piacentini. Piacentini è senza dubbio una delle presenze più significative a Forum PA.

Quest’anno farò per la prima volta anche il presentatore in un evento chiamato “Companies Talks” a cui tengo veramente molto e che si terrà tutti e tre i pomeriggi dalle 18. Si tratta di tre monologhi teatrali interpretati da attori professionisti sulla base di una sceneggiatura molto curata su Amazon, Google e Facebook. Andrea Dotti, l’ideatore delle Companies Talks è persona molto creativa ma anche pragmatica ed è riuscito a realizzare un prodotto di grande qualità fruibile da chiunque a cui invito i dipendenti pubblici a portare anche parenti e amici perché è una occasione assolutamente da non perdere.

E poi ci saranno ancora altre sorprese ma su cui preferisco non soffermarmi per ora perché sono ancora in via di definizione.

Il senso degli eventi per i dipendenti della PA

Qualcuno ancora chiede “perché i dipendenti pubblici dovrebbero venire a vedere questi eventi”.

Credo che Diego Piacentini non abbia bisogno di alcun endorsement, avere la possibilità di collaborare con lui e di poterlo vedere all’opera è stato per me un privilegio. Il successo dell’intervista di un anno fa è ovviamente dovuto alla sua presenza e a ciò che grazie alla sua esperienza e alle sue capacità manageriali e comunicative è riuscito a trasmettere.

Per quanto riguarda le Companies Talks credo che sia la prima volta che viene proposto uno show come questo e di solito la gente per andare a vedere un buon spettacolo teatrale “deve fare una serie di operazioni” che qui non sono previste e poi anche io con la mia squadra cercherò di dare un contributo con qualche sorpresa.

Il digitale per cambiare la PA: che fare

Tutto questo serve anche a ribadire alcuni concetti importanti per il Paese.

Per prima cosa il digitale deve finalmente diventare prioritario nell’agenda politica mantenendo quanto è stato fatto di positivo: penso a Industria 4.0 e ai risultati importanti raggiunti da un piccolo nucleo come quello strutturato da Diego Piacentini (Team trasformazione digitale). Per superare i notevoli ritardi rispetto agli altri paesi europei, è indispensabile creare una catena del valore in grado di trasformare l’Italia in un Paese prima “digitalmente consapevole” e poi “digital by default”.

Per ottenere questo risultato si devono attuare riforme complesse, strutturali e progressive, contemporaneamente in vari settori altrimenti si rischia di creare più danni che benefici: dalla scuola dell’obbligo all’Università, dalla Giustizia alla PA, eliminare alcuni passi burocratici, favorire la creazione di grandi aziende IT e aiutare le PMI più innovative. A tutto ciò deve affiancarsi una grande opera di comunicazione della cultura digitale, ma soprattutto portare all’attenzione dei luoghi della politica la necessità di creare una classe dirigente che alle competenze manageriali affianchi anche quelle digitali, cercando di superare la sterile logica della contrapposizione partitica che da troppo tempo pervade la politica italiana, puntando ad un sano e costruttivo confronto nell’ottica di un comune obiettivo a beneficio dell’intera collettività.

 Sono temi di cui da parte mia mi faccio promotore. Il tutto in sinergia con il lavoro per la Corte dei conti, che deve essere la mia attività produttiva fondamentale; e nei giorni scorsi ho avviato una collaborazione con la SNA.

Conciliare tutte queste attività è possibile grazie al lavoro di una squadra fantastica di cui fanno parte tantissime persone non solo appartenenti alla struttura da me diretta e di cui non mi ritengo affatto il leader (tra l’altro dentro ci ho sempre incluso anche i miei superiori). L’economia di scala è il mio mantra, se qualcosa che sviluppiamo in Corte dei conti funziona bene è giusto che venga condivisa e sedi come la SNA, o il Forum PA o la testata da te diretta o altri eventi e spazi importanti possono fare da cassa di risonanza utile per la collettività.

Dopo ForumPA sarà utile confrontarsi ancora, assieme, sulle questioni sul tavolo. Sempre che non ne esca con le ossa rotta, ovviamente!

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