La Regione Piemonte è stata tra le prime amministrazioni in Italia ad aver approvato nel 2011 una legge regionale sulla pubblicazione e il riuso di dati pubblici attraverso Internet, riconoscendo per prima il valore e l’importanza dell’Open Data. Il Piemonte si è dotato infatti di una legge in materia (Legge Regionale 24 del 2011) e di un recente provvedimento attuativo che approva le nuove “Linee Guida per l’Ecosistema regionale dei dati aperti”.
D’altro canto la Regione Piemonte ha scelto fin da subito di investire in modo strutturato su questo tema, valorizzando gli strumenti di condivisione dei dati e della conoscenza, anche attraverso una costante attività di trasferimento tecnologico verso le imprese. Pertanto nel 2014 la Regione Piemonte ha supportato la creazione di nuove competenze e lo sviluppo di nuovi servizi sperimentali nel tessuto produttivo piemontese sul tema della valorizzazione dei dati ed in particolare dei dati derivanti dall’Internet of Things, mediante una duplice iniziativa.
Da un lato ha finanziato 29 progetti con il bando regionale “Internet of Data“, con un cofinanziamento pari a 15 milioni di euro rivolto a 160 beneficiari tra imprese e centri di ricerca. Dall’altro ha consolidato le pregresse esperienze sulle piattaforme tecnologiche regionali per gli Open Data e per l’Internet of Things a favore di una nuova piattaforma aperta in cui PA, imprese, centri di ricerca e soggetti privati potessero condividere il proprio patrimonio di dati open per lo sviluppo di nuove applicazioni e nuovi modelli di business.
Avvalendosi delle competenze tecnologiche del CSI Piemonte, la Regione Piemonte ha dunque realizzato una piattaforma cloud abilitante e precompetitiva per la valorizzazione e la condivisione del patrimonio informativo, così composta:
– un portale di riferimento per l’open data della Regione Piemonte (dati.piemonte.it) atto ad ospitare tutti i contenuti inerenti l’open data, ad offrire la fruizione dei dati open da parte di tutti i soggetti interessati dell’ecosistema piemontese, nonché, federato con altri cataloghi open data, quali ad esempio quelli geografici (sia regionali che di Arpa Piemonte);
– una piattaforma tecnologica per la valorizzazione dei dati, denominata Yucca-Smart Data Platform (smartdatanet.it), destinata ad ospitare dati e metadati dell’ecosistema piemontese che, integrandosi con il portale Open Data, contribuisce a creare l’ecosistema regionale dei dati. Tale piattaforma, utilizzata anche in contesti diversi dall’open data, consente l’aggregazione e la gestione dei dati prodotti da sistemi, – dati derivanti dall’Internet of Things (telecamere, sensori, centraline meteo) e/o dall’Internet of People (per es. tweet) – e abilita lo sviluppo e l’erogazione di servizi legati allo sfruttamento dei dati digitali (Smart Data). Consentendo l’archiviazione di importanti volumi di informazioni di diversa natura, provenienza e formato (es. dati, testi, immagini, stream…)
Yucca- Smart Data Platform è stata individuata dalla Regione Piemonte per ospitare il vasto patrimonio informativo delle pubbliche amministrazioni, compreso quello da rendere disponibili in un’ottica open data.
Yucca Smart Data Platform dunque concorre a supportare la crescita dell’ecosistema piemontese, poiché consente di disporre di un unico punto di accesso al patrimonio informativo pubblico del sistema territoriale, per la condivisione del sapere connesso al paradigma open data. Aumenta la competitività delle imprese, supportandole nell’uso di nuove tecnologie; favorisce la creazione di servizi dedicati a cittadini e aziende, basati sull’uso dei dati, agevolando lo sviluppo di un nuovo modello di co-partecipazione pubblico privato.
Attualmente sono presenti nella piattaforma oltre 500 milioni di dati relativi a Internet of Things (dati di sensori su rumore, qualità dell’aria, traffico, etc) derivanti dai progetti del Bando IoD, cui si aggiungono i dati Open della Regione e quelli dei comuni che hanno aderito alle politiche regionali in materia di opendata.
La piattaforma Yucca verrà proposta a livello nazionale come strumento di supporto alla buona pratica della valorizzazione dei dati per lo sviluppo della competitività e dei territori, all’interno dell’iniziativa PAOC 2020 che sta per “PA Open Community 2020”, promossa dall’Agenzia per la Coesione Territoriale: una comunità attiva di Pubbliche Amministrazioni, capace di integrare le eccellenze nazionali con quelle maturate negli altri Stati Membri, aperta anche al mercato, che mira a far leva sulle pratiche di riuso per garantire la diffusione delle soluzioni sviluppate.
Una buona pratica organizzativa, normativa e tecnologica che parte da lontano e che ora potrà essere condivisa con altri territori, per far crescere l’ecosistema pubblico privato che trova negli asset messi a disposizione dalla Pubblica Amministrazione, a partire proprio dagli open data liberati dalla PA, linfa per crescere.