Gli utenti dei servizi di trasporto pubblico di Roma hanno la possibilità utilizzare la Metrebus Card Red, documento elettronico che permette loro di sottoscrivere abbonamenti elettronici ricaricabili, oltre ad effettuare altri tipi di pagamento in quanto integrato nel sistema Lottomatica e Visa Electron. Con questa mirabilante e modernissima carta multifunzione, dotata di foto digitale, chip, banda magnetica e tecnologia Rfid, l’utente si illude di poterci fare un po’ di tutto, soprattutto di poterla utilizzare come unico “titolo di viaggio”: basta biglietti cartacei, una ricarica e via. “D’altronde – pensa un utente con abbonamento annuale – ho pagato 250 euro e ho una card tecnologicamente all’avanguardia”. Un vero peccato che, come si legge sulla pagina web del sito Metrebus, l’abbonamento effettuato con la card sia “valido per 365 giorni dalla data di ricarica riportata sullo scontrino“.
Un banalissimo scontrino cartaceo, che l’abbonato deve sempre portare con se’ e che mette in ombra tutti i superpoteri della card tecnologica, pur nella sua incomprensibile evanescenza: essendo stampato su carta termica, infatti, nel giro di poche settimane l’inchiostro simpaticamente sbiadisce, al punto che dopo poco più di un mese lo scontrino diventa illeggibile. Suggerimento all’abbonato: prima che il controllore gli faccia notare che lo scontrino che ha in tasca è completamente bianco, ne faccia una fotocopia. Un secondo pezzo di carta.
(Invitiamo i lettori a mandarci le loro storie, le pubblicheremo qui, anche a loro firma se preferiscono: info@agendadigitale.eu. Agenda digitale sì, ma attenti a non perderci nella matrice…)
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