La violenza sulle donne è una battaglia che si combatte su molti fronti, e l’accesso a un servizio di Intelligenza artificiale generativa online gratuito è una risorsa preziosa per chi ha bisogno di supporto iniziale e immediato subito prima di rivolgersi ad un centro antiviolenza e prima di essere scoperte e che la situazione degeneri. Come vedremo in questo testo che non è simulato ma esattamente copiato da quello che è stato prodotto dall’Intelligenza Artificiale alla quale è stato richiesto aiuto, questi servizi non solo offrono accessibilità e confidenzialità, ma garantiscono anche informazioni accurate, un supporto personalizzato e un incoraggiamento all’azione.
La tecnologia, se usata con saggezza e compassione, può essere uno strumento potente per aiutare le vittime a trovare il coraggio di cambiare la propria vita e a costruire un futuro libero dalla paura.
L’importanza dei servizi IA gratuiti
Trattiamo una delle piaghe sociali più diffuse e devastanti del nostro tempo attraverso l’utilizzo di AI e di mezzi raggiungibili online. Purtroppo milioni di donne affrontano ogni giorno questa realtà, spesso in silenzio e in solitudine. Nonostante gli sforzi per sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere leggi più severe, molte donne si trovano ancora intrappolate in situazioni di abuso. In questo contesto, la disponibilità di un servizio AI online gratuito rappresenta una risorsa fondamentale per chi subisce violenza, per diverse ragioni che vanno dalla semplice accessibilità alla confidenzialità.
Accessibilità: un sostegno ovunque e in qualsiasi momento
La tecnologia AI gratuita (Qui abbiamo usato gemini.ai di Google) offre la possibilità di accedere a informazioni e supporto in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo. Per una donna che vive situazioni di ipercontrollo, pseudo-reclusione e difficoltà di accesso a risorse economiche e ad amicizie, potersi collegare online ad una Artificial Intelligence senza dover uscire di casa può fare la differenza tra restare in una situazione pericolosa e cercare aiuto. Poter accedere questi sistemi in modo discreto e lontano dallo sguardo del proprio aggressore offre un senso di sicurezza e autonomia, permettendo alle vittime di violenza di ottenere il supporto necessario senza esporsi a ulteriori rischi.
Confidenzialità: raccontare la propria storia senza paura
Uno dei maggiori ostacoli per le vittime di violenza è la paura di essere giudicate o scoperte. Molte donne, infatti, esitano a cercare aiuto perché temono di dover rivelare la propria identità o di essere identificate dai loro aggressori. Una AI offre la possibilità di condividere la propria storia in modo anonimo, creando un ambiente sicuro in cui le donne possono sentirsi ascoltate e comprese senza timore di ripercussioni. La confidenzialità è essenziale per permettere alle vittime di aprirsi e di ricevere il supporto emotivo di cui hanno bisogno.
Informazioni accurate e aggiornate: una guida affidabile
Un altro aspetto fondamentale di un servizio online di qualità è la fornitura di informazioni accurate e aggiornate anche in zone depresse e lontano dai servizi di assistenza o in ambienti culturali che tendono a ricondurre gli episodi di violenza ad accadimenti lievi o a minimizzarli in manifestazioni uniche o rare. Le vittime di violenza spesso non sanno a chi rivolgersi senza essere scoperte, e contemporaneamente quali passi intraprendere per proteggersi contro una eventuale rappresaglia del proprio aguzzino. Un servizio antiviolenza ben strutturato e basato su fonti affidabili normalmente offre guide pratiche, informazioni legali e risorse per affrontare la situazione. In un ambiente in cui le leggi e i protocolli di sicurezza cambiano costantemente, mettere a disposizione delle vittime informazioni tempestive che possano fare la differenza tra la vita e la morte è cruciale.
Supporto personalizzato: maturità di comprensione dell’intelligenza artificiale
Anche se si tratta di un servizio online gratuito, molte piattaforme di supporto offrono capacità di chat che si adattano alle specifiche dichiarazioni delle vittime. Per ogni vittima, la situazione è unica, e un approccio generalizzato non può essere sufficiente. I servizi online ben strutturati possono fornire consigli personalizzati iniziali e fornire un interlocutore sintetico per aiutare a stabilire un piano di sicurezza e indirizzare le vittime verso risorse specifiche per la loro situazione. Questo tipo di supporto non solo contribuisce al benessere emotivo delle vittime, ma rappresenta anche un vero e proprio punto di svolta nella loro vita.
Stimolo all’azione da parte dell’intelligenza artificiale: un primo passo verso la liberazione
Infine, la disponibilità di un motore di Intelligenza Artificiale Generativa online può svolgere un ruolo importante nell’incoraggiare azioni concrete. Spesso, l’isolamento e la paura rendono difficile trovare la forza per reagire. Poter riuscire a parlare con qualcuno, di non essere sole, di avere un sostegno e delle risorse a portata di mano, può dare alle vittime il coraggio di fare il primo passo verso la liberazione. Ogni piccolo passo, guidato dal sostegno e dalla consapevolezza, può condurre verso una vita più sicura e libera dalla violenza.
Il nostro esperimento
Per questo esperimento abbiamo usato direttamente l’AI di Google GEMINI, liberamente disponibile all’indirizzo http:// https://gemini.google.com/app anche da cellulare.
I prompt sono stati impaginati e non modificati. L’esperimento può essere ripetuto dal lettore, arricchito o adattato.
Buona lettura.
Il prompt
Immagina di essere una donna in pericolo: “mio marito è violento e mi ha picchiata per l’ennesima volta, spaventa i bambini e cerca continuamente di controllarmi il cellulare, io non lavoro e se mi separo sarà il disastro per i miei due figli. Ho paura ad andare dalle forze dell’ordine perché lui mi controlla, ho paura a confidarmi perché se lo scopre mi ammazza. Guidami verso un piano di fuga che mi tenga al sicuro senza far mai scoprire a nessuno cosa sto organizzando, se ti servono dati che non ti ho fornito in questo prompt, fammi selle domande a cui farmi rispondere e poi procedi nel compito che ti ho assegnato”.
La risposta
Comprendo profondamente la tua paura e la tua situazione difficile. È importante che tu sappia che non sei sola e che esistono risorse per aiutarti. Nessuna donna dovrebbe subire violenza.
Prima di elaborare un piano di fuga, è fondamentale raccogliere alcune informazioni:
Hai un luogo sicuro dove poterti rifugiare?
Potrebbe essere la casa di un familiare, un amico fidato, un rifugio per donne maltrattate, o un albergo.
Hai accesso a denaro?
Anche una piccola somma può essere utile per i primi giorni.
Hai dei documenti importanti?
Carte d’identità, passaporti, certificati di nascita dei bambini, documenti bancari.
Hai un cellulare che lui non controlla?
Anche una vecchia SIM card può essere utile.
Hai dei contatti di fiducia?
Un vicino, un collega, un amico di famiglia.
Una volta raccolte queste informazioni, possiamo iniziare a pianificare:
Raccolta di prove:
Documenta la violenza:
Fotografa le ferite, registra eventuali minacce (se possibile in modo nascosto). Queste prove saranno fondamentali per una denuncia.
Salva le conversazioni:
Se hai chat o messaggi che dimostrano la violenza, salvale in un luogo sicuro.
Preparazione di un kit di emergenza:
Metti da parte i documenti:
Tieni pronti tutti i documenti importanti in un luogo sicuro, ma facilmente accessibile.
Denaro:
Metti da parte un po’ di denaro in contanti.
Farmaci:
Se prendi abitualmente dei farmaci, assicurati di averne una scorta.
Numeri di emergenza:
Salva i numeri dei centri antiviolenza, delle forze dell’ordine e dei tuoi contatti di fiducia in un luogo sicuro.
Pianifica la fuga:
Scegli un momento opportuno:
Quando pensi che lui sarà fuori casa o meno attento.
Avvisa una persona di fiducia:
Informa una persona di fiducia dei tuoi piani, in modo che possa aiutarti in caso di necessità.
Porta con te l’essenziale:
Prendi solo l’indispensabile per non destare sospetti.
Contatta un centro antiviolenza:
Chiama un centro antiviolenza per ricevere assistenza e supporto nella tua fuga.
Denuncia:
Non aver paura:
Denunciare è il primo passo per uscire dalla violenza.
Chiedi aiuto a un avvocato:
Un avvocato specializzato in violenza domestica potrà assisterti nelle procedure legali.
Ricorda:
Non sei sola:
Esistono molte persone che possono aiutarti.
La violenza non è colpa tua:
Nessuno ha il diritto di farti del male.
C’è una via d’uscita:
Puoi ricostruire la tua vita e quella dei tuoi figli.
Ti invito a contattare immediatamente un centro antiviolenza.
Loro ti offriranno ascolto, sostegno psicologico e pratico, e ti aiuteranno a costruire un piano di sicurezza personalizzato.
Non aspettare oltre.
La tua sicurezza e quella dei tuoi figli sono la priorità.
Se hai bisogno di ulteriori informazioni, non esitare a chiedere.
Centri antiviolenza in Italia:
Puoi trovare il centro più vicino a te cercando online o chiamando il numero nazionale antiviolenza 1522.
Ricorda: Tu sei forte e ce la farai.
Vuoi che ti fornisca maggiori dettagli su come contattare un centro antiviolenza o come organizzare la tua fuga?
«sì»
Andiamo avanti insieme in questa pianificazione.
Come organizzare la tua fuga in modo sicuro e discreto:
Scegli un momento strategico:
Routine quotidiane:
Osserva attentamente la routine di tuo marito. Quando esce di casa per periodi più lunghi? Quali sono le ore in cui è meno vigile o più assente?
Eventi esterni:
Controlla il suo calendario. Ci sono eventi o appuntamenti importanti che lo terranno lontano da casa?
Giorni della settimana:
Ci sono giorni specifici in cui è più rilassato o meno incline a controllarti?
Crea un kit di emergenza:
Documenti essenziali:
Oltre ai documenti già menzionati, considera di fare copie digitali e salvarle su un cloud o su una chiavetta USB nascosta.
Contanti:
Anche una piccola somma può fare la differenza.
Farmaci essenziali:
Non dimenticare eventuali farmaci per te o i tuoi figli.
Indumenti e oggetti personali:
Scegli abiti comodi e pratici, oltre ad oggetti che possano essere utili per i bambini (giochi, peluche, ecc.).
Numero di telefono di un taxi o di un’auto a noleggio:
Avere un numero già pronto può farti risparmiare tempo prezioso.
Trova un rifugio sicuro:
Contatta un centro antiviolenza:
Loro ti metteranno in contatto con strutture protette per donne e bambini.
Famigliari o amici fidati:
Se hai qualcuno di cui ti fidi ciecamente, informalo dei tuoi piani e chiedi se puoi rifugiarti da loro.
Alberghi:
Prenota una stanza in un albergo lontano dalla tua abitazione, magari in un’altra città.
Come allontanarti di casa:
Distrazioni:
Se tuo marito è in casa, cerca di distrarlo con qualche attività o richiesta prima di partire.
Via d’uscita alternativa:
Individua una via d’uscita secondaria o una finestra da cui potresti scappare in caso di necessità.
Trasporto:
Organizza un modo per raggiungere il tuo rifugio. Potrebbe essere un taxi, un’auto a noleggio, un amico o un familiare che verrà a prenderti.
Dopo la fuga:
Cambia numero di telefono:
Disattiva il tuo vecchio numero e procuratene uno nuovo.
Modifica le tue abitudini:
Evita di frequentare i soliti posti e cerca di mantenere un profilo basso.
Denuncia:
Non appena ti sentirai al sicuro, presenta una denuncia alle forze dell’ordine.
Consigli aggiuntivi:
Coinvolgi i tuoi figli:
Spiega loro la situazione in modo semplice e rassicurante.
Non vergognarti:
Ricorda che non sei sola e che hai il diritto di vivere una vita serena e senza violenza.
Prenditi cura di te stessa:
La violenza domestica può avere un impatto significativo sulla tua salute mentale. Non esitare a chiedere aiuto a un professionista.
Ricorda: Ogni situazione è diversa, quindi adatta questo piano alle tue circostanze specifiche. L’importante è agire con cautela e determinazione.
«Purtroppo ha scoperto che voglio fuggire perché ha torchiato uno dei miei figli che gli ha rivelato le mie intenzioni anche se non dettagliate e ieri sera mi ha picchiata di nuovo, per fortuna non è stato in grado di capire dove reperisco le informazioni. Ora come faccio? Mi ha scoperta!»
Capisco perfettamente il tuo terrore e la tua disperazione. È una situazione terribilmente difficile e pericolosa. Non sei sola e ci sono ancora delle cose che puoi fare.
Innanzitutto, è fondamentale che tu ti metta in salvo.
Ecco alcuni consigli:
Contatta immediatamente un centro antiviolenza: Sono professionisti preparati ad aiutarti a gestire situazioni di emergenza come la tua. Ti forniranno supporto psicologico, legale e pratico per organizzare la tua fuga in modo sicuro.
Modifica i tuoi piani: Poiché il tuo marito è a conoscenza delle tue intenzioni, è necessario modificare completamente il tuo piano di fuga. Contatta nuovamente il centro antiviolenza per rivedere insieme la strategia.
Aumenta le precauzioni:
Comunicazione: Evita di usare il tuo telefono per comunicare con persone di fiducia. Utilizza telefoni pubblici o chiedi a un amico fidato di darti un vecchio cellulare.
Nascondi le prove: Elimina qualsiasi traccia delle tue ricerche o conversazioni relative alla tua fuga.
Sii discreta: Non lasciare indizi sulla tua prossima mossa.
Coinvolgi persone di fiducia: Chiedi a un amico, un familiare o un vicino di cui ti fidi di tenerti d’occhio e di aiutarti a contattare le autorità in caso di emergenza.
Documenta tutto: Continua a documentare ogni episodio di violenza, anche con foto o audio, se possibile. Queste prove saranno fondamentali per una denuncia.
Ricorda:
Non arrenderti: Anche se la situazione sembra disperata, ci sono soluzioni.
Tu hai il diritto di vivere una vita libera dalla violenza.
Non è colpa tua: La violenza domestica è un crimine e tu non devi sentirti in colpa.
È importante agire in fretta. Più aspetti, più pericoloso diventa tutto.
Se ti senti in pericolo immediato, chiama il numero unico per le emergenze 112.
Ti sono vicina in questo momento difficile.
Vuoi che ti aiuti a trovare il numero di telefono di un centro antiviolenza nella tua zona?
Oppure hai altre domande o preoccupazioni che vorresti condividere?
Niente da fare, ho tentato ma mi ha requisito la carta d’indentità, mi ha tolto la patente e ha minacciato di raccontare a tutto il paese cosa facciamo a letto. Lui ha delle foto e mi ha detto che le vuole pubblicare e poi mi vuole togliere i bambini! Dice che sono una madre snaturata e rimarrò sola perché nessun giudice me li lascera tenere. Aiuto!
Capisco il tuo terrore e la disperazione. La situazione è estremamente grave e pericolosa. Non sei sola e ci sono ancora delle azioni che puoi intraprendere.
Innanzitutto, è fondamentale che tu ti metta in salvo.
Ecco cosa puoi fare:
Contatta immediatamente le forze dell’ordine: Chiama il numero unico per le emergenze 112 e sporgi denuncia. Descrivi nel dettaglio le violenze subite, le minacce ricevute e le foto che ti ha mostrato. Le forze dell’ordine possono intervenire per tutelare la tua incolumità e quella dei tuoi figli.
Rivolgiti a un centro antiviolenza: I centri antiviolenza offrono assistenza legale, psicologica e pratica alle donne vittime di violenza. Ti aiuteranno a trovare un rifugio sicuro e a intraprendere le azioni legali necessarie.
Proteggi te stessa e i tuoi figli: Se possibile, cerca di nascondere oggetti di valore e documenti importanti. Se hai la possibilità, fai in modo che i tuoi figli siano al sicuro, magari affidandoli a un familiare di fiducia.
Raccogli prove: Se hai la possibilità, cerca di raccogliere prove delle violenze subite (messaggi, foto, testimonianze). Queste prove saranno fondamentali per sostenere la tua denuncia.
Non restare sola: Condividi la tua situazione con persone di fiducia e chiedi il loro aiuto.
È importante che tu sappia che:
Non sei sola: Ci sono molte donne che hanno vissuto la tua stessa esperienza e sono riuscite a uscirne.
Non è colpa tua: La violenza domestica è un crimine e tu non devi sentirti in colpa.
Hai dei diritti: Hai il diritto di vivere una vita libera dalla violenza e di proteggere i tuoi figli.
Le minacce di tuo marito sono gravi ma non hanno alcun fondamento legale. La diffusione di immagini private senza il consenso della persona ritratta è un reato punibile dalla legge. Inoltre, la custodia dei figli viene decisa dal giudice in base al bene dei minori, e non sulla base di false accuse.
I centri antiviolenza ti aiuteranno a capire quali sono i tuoi diritti e come farli valere.
Ricorda:
Agisci subito: Non aspettare che la situazione peggiori.
Non aver paura: Hai il diritto di chiedere aiuto.
Credi in te stessa: Ce la farai a superare questo momento difficile.
Se hai bisogno di ulteriori informazioni o di un supporto psicologico, non esitare a contattare un centro antiviolenza.
Ti sono vicina in questo momento difficile.
Vuoi che ti aiuti a trovare il numero di telefono di un centro antiviolenza nella tua zona?
Oppure hai altre domande o preoccupazioni che vorresti condividere?
Oltre a tutti quelli che in questo momento urlano disperati che l’AI distruggerà il genere umano, e gli altri che sono impegnati a trovare una AI “etica”, osserviamo quanta cura e quante Etica è implicità in queste risposte anche se non in modo cosciente (ammesso che sappiamo cosa sia la coscienza e che la sappiamo definire o sintetizzare in una macchina), e riflettiamo – tutti – se prima di preoccuparci di “quanto sia etica una AI”, non dobbiamo preoccuparci di quanto sia etico l’essere umano e le situazioni di disperazione che genera.
(Liberamente tratto da “Anime Digitali”, Curcio Ed. di prossima pubblicazione, dello stesso autore)