I dati e le regole relative sono un elemento fondamentale delle ambizioni europee sull’Intelligenza artificiale.
Il 9 aprile 2025, la Commissione europea ha presentato il Piano d’azione dell’IA per il continente (AI Continent Action Plan). L’obiettivo del piano d’azione è trasformare l’UE in un leader mondiale nel settore dell’intelligenza artificiale (IA)[1] sia in relazione allo sviluppo di soluzioni IA sia per quanto riguarda il loro utilizzo.
La Commissione ha dichiarato che, nel raggiungere l’obiettivo, l’UE deve comunque mantenere il proprio approccio all’IA che è caratterizzato, tra l’altro: da un unico mercato con un set di norme di sicurezza uniforme (incluso l’AI Act), che garantiscono un’IA affidabile e allineata ai valori dell’UE; dalla possibilità di sfruttare al massimo sia la ricerca scientifica di alta qualità che l’ampio bacino di scienziati e professionisti qualificati; da spazi di dati accessibili.
Il piano d’azione promuoverà le capacità di innovazione dell’Unione europea attraverso azioni e politiche incentrate su cinque pilastri fondamentali: 1. creazione di un’infrastruttura di calcolo e dati di IA su vasta scala; 2. aumento dell’accesso a grandi volumi di dati di alta qualità; 3. sviluppo di algoritmi e promozione dell’adozione dell’IA in settori strategici dell’UE; 4. rafforzamento delle competenze e dei talenti nel settore dell’IA; 5. semplificazione nella conformità normativa.
Ecco alcuni punti relativi agli aspetti normativi che caratterizzano il Piano d’azione.
Indice degli argomenti
LA creazione di un’infrastruttura di calcolo e dati di IA su vasta scala
Il piano d’azione riconosce l’importanza delle infrastrutture per lo sviluppo di modelli di IA durante tutto il ciclo di vita. Infatti, come evidenziato dalla Commissione, le risorse sono fondamentali non solo nella fase di addestramento, in cui il modello apprende da enormi quantità di dati e richiede risorse computazionali importanti, ma anche nella fase di fine tuning (in cui il modello viene ottimizzato per applicazioni specifiche), nella fase di collaudo (in cui il modello viene testato per valutarne le prestazioni), nella fase di distribuzione (in cui l’output del modello viene integrato in applicazioni del mondo reale).
L’UE si sta muovendo per rafforzare il proprio network di supercomputer attraverso l’iniziativa delle AI Factories. Queste ultime, secondo quanto affermato dalla Commissione, integrano supercomputer ottimizzati per l’IA, grandi risorse di dati, strutture per la programmazione e l’addestramento, e capitale umano per creare modelli e applicazioni di IA all’avanguardia. L’iniziativa è in continuo sviluppo; tuttavia, l’UE non si puà fermare alla potenza delle AI Factories ma vuole puntare a delle AI Gigafactories per ovviare alla crescente complessità dei modelli.
Oltre a quanto visto sopra, al fine di rendere l’UE più competitiva, la Commissione ha evidenziato la necessità di colmare alcune lacune rispetto a Stati Uniti e Cina, tra cui la capacità generale del cloud, che viene tipicamente fornita da grandi data center e la capacità edge[2]. Come evidenziato dalla Commissione il cloud e l’edge computing sono fattori abilitanti in relazione all’IA ed è fondamentale aumentare la capacità del cloud e dei data center dell’UE.
Il “Cloud and AI Development Act”, pertanto, è lo strumento normativo con cui l’UE vuole creare le condizioni per incentivare investimenti nel cloud e nella capacità edge in europa per garantire che il settore privato e, soprattutto, quello pubblico possano fare affidamento sui data center situati in UE. Infine, la Commissione richiama anche il Data Act ed afferma che, attraverso il Cloud and AI Development Act, sarà esaminata la possibilità di stabilire un mercato comune dell’UE al fine di aumentare la capacità e i servizi cloud.
L’accesso a grandi volumi di dati di alta qualità nella strategia europea sull’intelligenza artificiale
Un altro elemento fondamentale per lo sviluppo dell’IA è l’accesso a grandi volumi di dati affidabili e ben organizzati.
Per tale ragione, la Commissione ha dichiarato che nella seconda metà del 2025 lancerà una nuova “Data Union Strategy” per favorire l’interoperabilità e la disponibilità di dati tra i diversi settori, al fine di mettere a disposizione dati di alta qualità, in un ambiente sicuro e affidabile, per l’addestramento e la validazione dei modelli di IA. Per favorire la condivisione di dati, la Commissione ha individuato i “Data Labs”, che verranno istituiti presso le “AI Factories[3]”, i quali saranno connessi agli Spazi comuni europei dei dati (ad esempio, nei settori della salute e dell’energia) e dovranno, di conseguenza, rispettare la normativa di riferimento. Secondo quanto dichiarato nel Piano d’azione, la funzione dei Data Labs non si limiterà a consentire l’accesso agli Spazi Comuni Europei dei Dati ma potrebbe includere anche altri servizi (ad esempio, la pulizia e l’arricchimento dei set di dati), tra cui quelli di condivisione dei dati nel rispetto del framework del Data Governance Act per i servizi di intermediazione di dati[4].
La Data Union Strategy si pone l’obiettivo di semplificare e agevolare la condivisione e l’utilizzo di dati nell’ambito dell’IA.
La conformità normativa dell’UE nell’AI
Riguardo ad altro pilastro del piano d’azione, la semplificazione normativa, la Commissione ribadisce l’importanza del framework normativo quale strumento volto a creare un contesto che favorisca l’innovazione nel rispetto dei diritti fondamentali. Naturalmente, un ruolo centrale è ricoperto dall’AI Act. Il successo di quest’ultimo, tuttavia, è strettamente legato alla concreta possibilità di mettere in pratica le regole ivi contenute.
Per questo motivo, la Commissione ha dichiarato di voler creare l’”AI Act Service Desk” quale centro di supporto per guidare i diversi attori nella conformità alla normativa[5], anche attraverso risposte “personalizzate”. Infine, la Commissione ha confermato di continuare a lavorare con il consiglio per l’IA (AI board)[6], il quale fornisce supporto nell’applicazione dell’AI Act, anche con riferimento alla legislazione di settore.
L’importanza dei dati nel piano d’azione UE su AI
Il piano d’azione non si limita a definire l’obiettivo dell’UE ma introduce anche degli strumenti utili a conseguirlo ed avvia delle consultazioni pubbliche per definire ulteriormente le iniziative contenute nel piano.
La Commissione, inoltre, riconosce che per raggiungere i propri obiettivi, le istituzioni dell’UE, i governi, le aziende, i ricercatori e gli sviluppatori devono lavorare insieme, impegnandosi in uno sforzo congiunto che porti la cooperazione a un nuovo livello. In particolare, la Commissione evidenzia la centralità della collaborazione tra l’AI office dell’UE e gli Stati membri attraverso l’AI board per garantire un approccio politico coerente, tenendo conto degli sviluppi tecnologici in continua evoluzione.
Risulta quindi evidente che il Piano d’azione delineato dall’UE si pone nell’ottica di ottenere e mantenere nel tempo l’indipendenza tecnologica e, di conseguenza, la sovranità digitale ed essere così competitiva a livello globale; tutto ciò, senza rinunciare alla tutela dei diritti fondamentali.
Infine, è interessante notare come sia sempre più rilevante la circolazione dei dati, affidabili e di qualità, nel rispetto del framework normativo che richiede di prestare molta attenzione sia alla normativa generale che a quella di settore.
Note
[1] Commissione europea, Comunicato stampa “La Commissione fa rotta verso una leadership europea nel settore dell’IA con un ambizioso piano d’azione per il continente” del 9 aprile 2025.
[2] Che offre servizi simili al cloud ma con tempi di risposta significativamente più bassi.
[3] Ossia fabbriche incentrate su supercomputer europei
[4] In questo contesto si inserisce lo sviluppo di un software cloud condiviso per semplificare la gestione e la connessione degli spazi di dati (Simpl).
[5] L’AI Act Service Desk si aggiunge ad altri strumenti messi già a disposizione dei diversi attori come, ad esempio, la possibilità di partecipare all’AI Pact dell’AI Office.
[6] Cfr. art. 65 AI Act