Da quando Mark Zuckerberg ha annunciato il rebranding della sua azienda, tutti parlano di Metaverso. Può essere il nuovo business della rete, ma molti aspetti restano da chiarire.
Tutti i rischi del metaverso: sorveglianza, profilazione, controllo di massa
Metaverso: la corsa delle grandi aziende americane
L’obiettivo di Facebook è in effetti far diventare Meta uno spazio virtuale dove le persone potranno interagire, giocare, lavorare e conoscersi.
Ma Meta non è l’unico primo passo verso il metaverso. Quali altre aziende stanno andando verso questa direzione?
Microsoft
Prima di tutto, Microsoft. Anche la Big Tech di Redmond ha deciso di investire nel metaverso, a partire proprio dalla piattaforma di Microsoft Teams, che ha supportato moltissime organizzazioni durante la pandemia nell’implementare il lavoro da remoto o il lavoro ibrido e che tutt’ora è una delle piattaforme di collaborazione più utilizzate.
È stato annunciato ad Ignite, conferenza annuale di Microsoft dedicata ai professionisti del settore IT, svolta ad inizio novembre, che già da metà del 2022 su Teams si potrà partecipare alle riunioni online attraverso degli avatar, a cui gli utenti daranno le caratteristiche che vogliono: più che realtà virtuale, in questo caso sembra si parli semplicemente della creazione di un avatar, come le Memoji della Wii.
Tutta questa trasformazione sarà supportata da MESH, la piattaforma interattiva per realtà virtuale che verrà utilizzata e che quasi sicuramente verrà supportata, almeno per la Virtual Reality o l’Augmented Reality, da visori simili agli Oculus di Apple.
Un altro prodotto che verrà ottimizzato per il metaverso, e che è stato annunciato alla conferenza Ignite, è Dynamics 365 Connected Spaces, un progetto riguardante la gestione dei movimenti delle persone negli spazi, della salute e della sicurezza in ambienti di lavoro ibridi.
Oltre a ciò, ci si aspetta che Microsoft implementi delle novità anche per il gaming, sia per il suo prodotto XBOX che per alcuni giochi come Flight Simulator e Minecraft.
Nike
Seconda ma non per importanza, Nike: la società ha infatti annunciato, poco dopo il rebranding di Facebook in Meta, di aver intenzione di entrare nel metaverso. Come? Creando il proprio spazio virtuale Nikeland attraverso Roblox, una piattaforma di gioco online con una base di circa 43 milioni di utenti attivi al giorno, specializzata nella creazione di esperienze, come simulatori di costruzione di parchi divertimento fino ad arrivare a games come Call Of Duty.
Nikeland approda su questa piattaforma permettendo agli utenti di:
- Visitare edifici e luoghi ricreati nel dettaglio
- Creare i propri giochi
- Connettere la vita offline con la vita online: ad esempio, i movimenti offline degli utenti verranno tracciati e trasferiti sulla realtà online; oppure gli avatar su Nikeland potranno essere vestiti con prodotti Nike dettagliati che il giocatore possiede nella realtà offline.
Cos’è il Metaverso
Bisogna precisare che non c’è una vera e propria definizione di metaverso: il prefisso meta- deriva dal greco e significa “dopo, oltre”.
La prima volta che venne usato questo termine fu all’interno del romanzo di fantascienza Snow Crash del 1992 di Neal Stephenson: l’idea alla base del romanzo era un mondo ibrido tra realtà fisica e realtà virtuale, in cui le persone possono accedere al proprio avatar in 3D attraverso dei terminali.
Il concetto di metaverso è sempre rimasto nell’immaginario collettivo, anche senza che venisse effettivamente chiamato col suo nome, grazie a numerosi prodotti cinematografici come Tron Legacy, Matrix, Ready Player One e alle più recenti serie tv come Black Mirror.
E questo è sicuramente stato il segreto alle spalle del suo successo: la sua componente di mistero affascina e allo stesso tempo richiama diverse aspettative che forse, per adesso, sono ben oltre le sue effettive potenzialità.
Il metaverso di cui si parla ora fa riferimento ad uno spazio di ibridazione tra realtà digitale e fisica dove un numero illimitato di individui possono accedere svolgendo azioni (che siano di svago, commerciali, o di lavoro) tra diverse piattaforme e tecnologie.
La trasformazione portata dal metaverso, infatti, non viene definita trasformazione digitale ma trasformazione virtuale.
Le tecnologie che lo abilitano sono: digital twin 3D (ovvero la tecnologia capace di ricreare nella realtà virtuale un’entità esistente nella realtà fisica per farla interfacciare con sensori e sistemi di IoT), realtà aumentata implementata da sistemi di cloud computing per aggiungere layer informativi alla realtà fisica (ad esempio: le applicazioni che permettono di posizionare con la fotocamera un arredamento in casa propria per capire come abbinarlo al resto), e realtà virtuale, che è l’esperienza 3D virtuale sicuramente più immersiva, in cui attraverso visori e cuffie si entra in uno spazio alternativo.
Anche la Cina investe nel metaverso
Non solo negli Stati Uniti però si sta parlando di metaverso. Anche in Cina alcuni grandi colossi del Tech, dei Social e dell’e-Commerce stanno muovendo i primi passi verso questa nuova realtà.
Precisamente, Alibaba, la più grande azienda e-commerce cinese, ha lanciato per il cosiddetto “Singles’ Day”, l’11 novembre, il Metaverse Art Exhibition.
Gli utenti venivano guidati da Ayayi, la prima dipendente virtuale di Alibaba, artista NFT (non-fungible tokens) e fashion brand manager.
All’interno della “Metaverse Art Exhibition”, gli utenti potevano osservare ed esplorare le opere d’arte NFT sponsorizzate da marchi come Burberry, Coach e Longines.
Anche Tencent Music, piattaforma di intrattenimento musicale cinese, ha annunciato di aver stretto una collaborazione strategica con il fornitore di servizi di prestazioni VR Wave.
Gli effetti e le applicazioni nel business
Le applicazioni del metaverso possono essere infinite e più il mondo del business si digitalizzerà, più le possibili applicazioni aumenteranno.
Vediamo alcuni esempi.
Comunicazione
La comunicazione è sicuramente un campo in cui il metaverso avrà delle applicazioni e degli effetti: che sia comunicazione legata alla vita professionale, o comunicazione legata allo svago come sui social network, il fatto di avere interconnessione e interoperatività amplierà i confini della comunicazione virtuale.
Gaming
Un esempio lampante di applicazione è sicuramente il mondo del gaming e del videogaming.
Il futuro a cui molte aziende stanno puntando ricorda molto una versione reale di Ready Player One, successo di Spielberg del 2018; basti pensare che Tim Sweeney, CEO di EpicGames, azienda sviluppatrice di videogiochi, ha dichiarato di voler rivoluzionare i prodotti videoludici.
Per quanto riguarda Microsoft, come già anticipato da Satya Nadella, alcuni giochi sono già di per sé un metaverso – come, ad esempio, Minecraft o Microsoft Flight Simulator – e devono solo diventare 3D, superando l’attuale bidimensionalità.
E questo sicuramente vale per moltissimi altri giochi che potrebbero essere rivoluzionati per dare al giocatore un’esperienza completamente differente e molto più ingaggiante.
Meta-abitazioni
Con l’avanzare delle tecnologie di realtà virtuale, sarà possibile costruire esperienze sempre più immersive ed ingaggianti da vivere mentre si sta in casa.
Basterà indossare cuffie e visori per cambiare completamente il modo in cui interagiamo con le nostre case.
Si potranno ad esempio vedere film in un ambiente immersivo, o ad esempio scegliere opzioni per il funzionamento degli elettrodomestici attraverso applicazioni di Virtual Reality.
TV shopping
L’utilizzo della realtà virtuale nel mondo del tv shopping è già realtà. In Sud Corea GS Shop, principale rivenditore multimedia, è stata la prima azienda ad utilizzare tecnologie di metaverso durante il proprio spazio pubblicitario.
Durante una pubblicità televisiva riguardante frutta secca dell’azienda Otree, Gs Shop ha permesso ai telespettatori di visitare virtualmente la fabbrica attraverso un virtual tour, costruendo una replica 3D del sito di produzione di Otree. L’obiettivo era rassicurare i consumatori riguardo la qualità della produzione prima che essi potessero prendere decisioni di acquisto.
Questa tipologia di progetto può essere sicuramente riutilizzata per un’infinita quantità di prodotti e potrebbe rappresentare una svolta nell’advertising televisivo.
eCommerce
Il campo di applicazione del metaverso potrebbe riguardare anche l’e-Commerce di prodotti e di vestiti per fornire ai clienti una migliore experience prima dell’acquisto.
Durante la pandemia sono stati fatti dei passi avanti in questo senso, poiché i brand hanno iniziato ad investire nel cosiddetto “fashion tech” per creare eventi con passerelle 3D per sfilate o spazi 3D per presentare nuovi prodotti.
Si pensa quindi che il metaverso possa diventare un metodo di connessione e gestione del cliente nuovo e innovativo nel campo della consumer experience, grazie al quale possano essere creati ad esempio negozi online che permettano di testare i prodotti prima di averli acquistati.
Sport
Anche nello sport, il metaverso potrebbe essere utile. Una realtà virtuale che permetta di allenarsi anche con condizioni meteo sfavorevoli potrebbe aiutare gli atleti ad essere sempre più pronti e a visualizzare gli step da compiere per raggiungere l’obiettivo (che sia il traguardo di una corsa o di una gara di canottaggio, come una partita di tennis o di basket) in qualsiasi situazione possano trovarsi.
Educazione
La realtà virtuale può avere anche un impatto altissimo sull’educazione. Con l’utilizzo del metaverso, oltre ai libri, i ragazzi potrebbero studiare da vicino pianeti distanti, vedere in prima persona come vivevano gli antichi Greci e Romani oppure visitare luoghi come le Piramidi di Giza, al posto che vedere tutto ciò soltanto in delle immagini sui libri.
Le meta città
Esistono già progetti di costruzione di infrastrutture che utilizzano il metaverso.
Ad esempio, nella città di Gwangju in Sud Corea verranno applicate le tecnologie del metaverso a quattro settori esistenti: assistenza sanitaria, automobili sostenibili, energia sostenibile, contenuti culturali e manifattura.
Ma anche la geolocalizzazione può essere un campo dove il metaverso potrà essere utilizzato, con mappe interattive e interconnesse con negozi, ristoranti, benzinai e tutto ciò che può essere utile trovare sulla strada: come adesso, ma in realtà virtuale.
Arte
Come la “Metaverse Art Exhibition” di Alibaba, anche musei, teatri, concerti, expo, potrebbero essere un campo di applicazione del metaverso ed essere visitati virtualmente, a distanza, sfruttando la realtà virtuale.
Metaverso: interrogativi aperti
Sebbene sulla carta il metaverso risulti il futuro dell’interconnessione e delle tecnologie, sono molti gli interrogativi che sorgono sulla sua applicabilità.
Rappresenta effettivamente una novità? Già nel 2003 Second Life permetteva di creare un proprio avatar e vivere una vita parallela. Nel caso del metaverso si tratta di qualcosa di molto più rivoluzionario, che ci porterà in un mondo interconnesso sulla scia di Matrix e Ready Player One? Oppure stiamo assistendo a una riproposizione – un po’ più evoluta – di quel mondo virtuale?
Attualmente, le tecnologie di implementazione sono piuttosto limitate. Rimane quindi il quesito aperto perché bisognerà attendere gli sviluppi tecnologici dei prossimi anni: realtà aumentata e realtà virtuale consentiranno esperienze sicuramente più immersive.
Un altro quesito che sorge è: è solo fantascienza? Esiste realmente un solo unico metaverso?
Secondo l’immaginario cinematografico, il metaverso è sempre e solo uno, uno spazio virtuale estremamente coinvolgente ed immersivo dove è tutto interconnesso e dove è possibile l’interoperabilità. Ma sarà davvero così? Tim Sweeney, CEO di EpicGames, ha dichiarato: «A differenza di quello che vediamo in certi film, il metaverso non può essere il risultato di una sola mega corporation».
Di conseguenza, ciò che vivremo noi probabilmente sarà molto diverso da quello che ci siamo sempre immaginati. Probabilmente esisteranno tanti metaversi legati alle singole aziende.
L’ultimo interrogativo che ci si pone è: il metaverso di Facebook è davvero solo uno spazio di interconnessione? Da quando Mark Zuckerberg ha annunciato la direzione dell’azienda verso la creazione di un metaverso, che porti a quella che Zuckerberg ha definito “tecnologia sociale”, ovvero una tecnologia al servizio della socialità, molti si sono interrogati su quali siano le reali motivazioni sottostanti questo rebranding.
Per molti può essere solo una strategia di business, per altri un modo per distrarre rispetto alle numerose controversie legate alla privacy in cui Facebook è coinvolto (Cambridge Analytica, la nuova privacy di WhatsApp…), o rispetto alle problematiche riscontrate negli ultimi mesi (ad esempio, il down di 6 ore di tutte le piattaforme controllate l’ex azienda Facebook).
Ma non solo. Ci si domanda: il metaverso di Meta non sarà anche un modo per inserire nella realtà virtuale altri spazi per le inserzioni pubblicitarie? E soprattutto, il design di questo metaverso sarà progettato in maniera etica, per evitare di rendere dipendenti le persone dalla realtà virtuale come, in molti casi, lo sono già dai social network?
Questi interrogativi resteranno aperti, ma sicuramente aprire una riflessione di questo tipo può essere utile per il futuro.