PRESENTE E PASSATO

Appalti pubblici 2017: cosa direbbero Giotto e Brunelleschi

Complicare in nome della semplificazione: tre gare d’appalto per Santa Maria del Fiore a Firenze, ovvero come Giotto, Brunelleschi e Arnolfo di Cambio avrebbero convissuto con le regole degli appalti pubblici 2017

Pubblicato il 10 Apr 2017

Nicola Casagli

università di Firenze

brunelleschi

Il 25 marzo 1436 per il Capodanno Fiorentino venne consacrata la Cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze, i cui lavori erano iniziati 142 anni prima. Mi sono immaginato i bandi di gara per gli appalti dei lavori dell’Opera del Duomo, per esemplificare la progressiva e inesorabile complicazione delle cose semplici, sempre però fatta rigorosamente in nome della semplificazione.

Lotto 1: Corpo di Fabbrica

  • Stazione Appaltante: Podestà della città di Fiorenza
  • Procedimento: Affidamento diretto
  • Riferimento normativo: accordo fra gentiluomini
  • Norma tecnica: De Architectura, Vitruvio
  • Progettista: Arnolfo di Cambio
  • Direttore dei Lavori: Arnolfo di Cambio
  • RUP: Arnolfo di Cambio
  • Responsabile della sicurezza: Arnolfo di Cambio
  • Comunicazione all’ANAC: non richiesta
  • CUP: non richiesto
  • CIG: non richiesto
  • Scadenza: 1 aprile 1294
  • Base d’Asta: 1 milione di Fiorini d’oro
  • IVA: a UFO (Ad usum Florentinae Operae)
  • Criterio di aggiudicazione: libero arbitrio
  • Commissione di selezione: comitato di cittadini della Repubblica
  • Invio delle offerte: comunicazione verbale e stretta di mano.

 Lotto 2: Torre Campanaria

  • Stazione Appaltante: Opera di Santa Maria del Fiore
  • Procedimento: Procedura ristretta con invito di almeno cinque operatori economici
  • Riferimento normativo: art.55 Decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163
  • Norma tecnica: Decreto ministeriale 20 novembre 1987, Norme tecniche per la progettazione, esecuzione e collaudo degli edifici in muratura e per il loro consolidamento
  • Progettista: Giotto di Bondone
  • Direttore dei Lavori: Giotto di Bondone
  • RUP: Andrea Pisano
  • Responsabile della sicurezza: Andrea Pisano
  • Comunicazione all’ANAC: non richiesta
  • CUP: 18D26000390002
  • CIG: 6665554443
  • Scadenza: 1 aprile 1298
  • Base d’Asta: 8 milioni di Fiorini d’oro
  • IVA: 19%
  • Criterio di aggiudicazione: offerta economicamente più vantaggiosa
  • Commissione di selezione: scelta fra esperti iscritti all’Arte dei Maestri di Pietra e Legname
  • Invio delle offerte: posta ordinaria, raccomandata o piccione viaggiatore

Lotto 3: Cupola

  • Stazione Appaltante: Opera di Santa Maria del Fiore
  • Procedimento: Procedura aperta con richiesta di offerte in buste chiuse
  • Riferimento normativo: art.60 Decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50
  • Norma tecnica: NTC (2008) / Eurocodici
  • Progettista: Filippo Brunelleschi
  • Direttore dei Lavori: Filippo Brunelleschi
  • RUP: Lorenzo Ghiberti
  • Responsabili della sicurezza: Nanni di Banco e Donatello
  • Comunicazione all’ANAC: 1 aprile 1417
  • CUP: 18D26000390003
  • CIG: 6665554444
  • Scadenza bando: 1 aprile 1418
  • Base d’Asta: 90 milioni di Fiorini d’oro
  • IVA: 22% (con probabile aumento al 24%) con obbligo di fatturazione elettronica e split payment
  • Criterio di aggiudicazione: minor prezzo / massimo ribasso
  • Commissione di selezione: scelta fra gli esperti iscritti all’Albo dei Componenti delle Commissioni Giudicatrici istituito presso l’ANAC art.78 D.Lgs. 50/2016, in possesso di requisiti di compatibilità e moralità, nonché di comprovata competenza e professionalità nello specifico settore degli appalti pubblici

Invio delle offerte: PEC previa autenticazione dell’Operatore Economico sul portale acquisti della Centrale Unica Regionale. Nota: la relazione geologica non è richiesta perché la Geologia sarà inventata solo nel XVII secolo da Nicolò Stenone.

Nella Figura: rappresentazione di Andrea di Bonaiuto di Santa Maria del Fiore nel 1355, Cappellone degli Spagnoli di Santa Maria Novella, come da Capitolato Speciale d’Appalto. Le palesi difformità rispetto all’opera effettivamente realizzata hanno generato inevitabile contenzioso. Nel 2017 il TAR del Lazio si è espresso per la definitiva assoluzione del Brunelleschi, riconoscendo l’evidente carattere migliorativo delle varianti in corso d’opera, nonostante la centuplicazione dei costi.

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