Da novembre su Netflix è sbarcato Arcane, la serie animata rivelazione prodotta da Riot Games e fondata sulla storia League of Legends, un videogioco gratuito del genere MOBA (multiplayer online battle arena).
Da un decennio diversi giocatori, chiamati Evocatori, si dividono in squadre per sfidarsi su un campo di battaglia con l’obiettivo di annientare l’avversario.
Arcane è stato pensato con l’obiettivo principale di portare nel mondo Netflix la storia del videogioco sia per i fan ansiosi di scendere nei particolari della popolare trama, sia per i nuovi spettatori, ignari della sua bellezza, con la speranza che si possano iniziare ad appassionare a questo nuovo universo in conflitto.
Arcane: da videogioco a serie tv
Ambientata sul pianeta irreale di Runeterra, la serie ci spiega la storia di League of Legends, guidandoci nel racconto del passato di questa terra e dei suoi speciali protagonisti.
In quest’avventura troviamo due città in conflitto e opposte tra loro: Piltover luminosa e ricca di cultura contro la tenebrosa e arretrata Zaun.
Lungo questa scoperta si seguono le vicende avvincenti di Vi e Powder, due sorelle distinguibili dai famosi capelli azzurri e rosa, e ad accompagnarle sarà Vander, un genitore sopra le righe.
Nei primi tre episodi di Arcane si gettano le basi fondamentali per chi si approccia a questo mondo per la prima volta, con l’intento altruistico dei registi di far partire tutti da un buon livello di conoscenza della storia.
Attento però, ricorda che già che dai primi secondi verrai catapultato in un nuovo e psichedelico universo! Preparati nuovo evocatore!
Entriamo nel vivo della storia: grazie a Vander le due sorelle imparano a sopravvivere alla tenebra Zaun, imparando il mestiere di ladre.
In particolare, si concentrano a rubare parti tecnologiche, chiamati “cristalli magici”, provenienti da Piltover, città fondata sul progresso della scienza e patria delle menti più brillanti.
Purtroppo, uno di questi colpi fallisce e si trasformerà nella matrice di gravi conflitti tra i due mondi, che da tempo vantano un equilibrio tutt’altro che stabile.
Per rimediare Vander cerca delle soluzioni, ma nella città sotterranea di Zaun un nuovo personaggio, di nome Silco, decide di catturarlo, cosa che porterà Vi a decidere di salvarlo.
Il conflitto causerà talune perdite, Vi arrabbiata abbandona Powder, che viene accolta da Silco e dalla sua banda, mentre a Piltover Viktor perfezionano la tecnologia che utilizza i cristalli dando vita agli Hextech, una nuova e potente arma nata dall’incontro tra magia e tecnologia.
Dopo quest’importante scoperta scientifica festeggiata a Piltover, dove i cittadini si apprestano a festeggiare la “Giornata del Progresso”, il laboratorio Hextech viene distrutto e le gemme raffinate rubate.
Ciò non servirà a fermare il continuo e produttivo progresso tecnologico della città.
Tutto ciò fa assottigliare l’equilibrio delle città sempre di più, cosicché entrambe le fazioni si preparano a una lotta pronta a scoppiare da un momento all’altro.
La rottura non tarderà ad arrivare, infatti, negli ultimi tre episodi non solo appariranno nuove leggende dell’universo di League of Legends, ma anche la rottura dei rapporti tra Zaun e Piltover.
Ricorda: La bellezza di questa serie Netflix è l’offerta di un finale entusiasmante e completo, tutto viene spiegato con cura in ogni dettaglio.
Insomma, preparatevi a passare ore intere attaccati alla televisione!
Zaun contro Piltover: è il nostro conflitto?
Il racconto di Arcane, attenendosi con fedeltà al videogioco, si districa tra luce e fitto buoi, colori opachi e psichedelici, rapporti amorevoli tra sorelle e conflitti spietati.
Ma un’altra realtà contrapposta da tenere presente è l’importanza del progresso tecnologico e scientifico che incorona la città di Piltover superiore rispetto alla cittadina povera e inquinata di Zaun.
La trovi una realtà tanto distante dalla tua? O irreale?
Proviamo a pensarci insieme, ti va?
Da poche settimane abbiamo scoperto che tra qualche anno il nostro mondo sarà pervaso da una nuova realtà, ovvero il Metaverso.
Nata, come l’Hextech, dall’incontro di due potenti realtà, ovvero la vita reale e virtuale.
Questa tecnologia entrerà gradualmente nelle nostre vite, mutando il nostro concetto di società, rapporti umani, incontri ecc.
Proprio come nel videogioco, quindi, si creeranno due realtà una per i più “innovativi” e capaci di stare al passo con i tempi, e una per coloro che non affronteranno questa transizione restando nei “latifondi” del 2000.
Vedremo, così, il mondo dividersi tra i più capaci pronti a trasferirsi a Piltover fondando il proprio quotidiano nel progresso e chi resterà indietro, nei pressi di Zaun, senza accedere al Metaverso.
Cos’è il Metaverso?
«La qualità distintiva del Metaverso sarà una sensazione di presenza, come se fossi proprio lì con un’altra persona», ha scritto Zuckerberg, il fondatore della società “Meta” in una lettera in rete.
Esso sarà come uno spazio virtuale in 3D in cui sarà possibile lavorare, giocare e interagire con altre persone che tenga insieme realtà digitale e fisica.
Passeremo anche noi, come Arcade, da videogioco a serie tv?
Da una vita che stiamo passando collegati alla rete e ai nostri cari solo grazie a uno schermo, entreremo in un mondo parallelo fondato sulla realtà aumentata pienamente immersi nel mondo virtuale.
Nelle rappresentazioni grafiche, fornite da Meta, vediamo degli ambienti domestici o di lavoro abitati da ologrammi e avatar.
Ma ciò di cui dobbiamo tenere conto è che noi durante tutta questa esperienza saremo seduti sul divano con degli occhiali, che fungeranno da portale d’accesso per la vista in questo universo, e con dei guanti per il rilevamento del movimento.
In sostanza, il Metaverso immaginato da Zuckerberg congela il copro umano reale a favore di «un mondo senza attriti in cui non accade mai nulla d’imprevedibile o non monetizzabile», abitato da «personaggi dei cartoni animati, presumibilmente sterilizzati».
Quindi, come Piltover fonderemo la nostra quotidianità nel progresso della scienza e della tecnologia. Lasciando indietro i cittadini di Zaun, ovvero le persone non aperte a quest’ultimo cambiamento.
Perché riflettendoci su: saremo tutti in grado o stimolati a fare questo salto virtuale? Ci sarà anche per noi una Zaun per gli “arretrati”?
Nuova umanità e nuove disuguaglianze
Per alcuni di noi può sembrare strano, ma ancora molte persone nel 2021 non sanno ben destreggiarsi davanti ai social network o a un semplice computer.
Credete, quindi, che il Metaverso porterà una rivoluzione comune o anche molte disuguaglianze?
Ecco perché possiamo vedere Arcane come un presagio del nostro futuro:
«L’idea stessa del “Metaverso” significa che una parte sempre crescente delle nostre vite, del lavoro, del tempo libero, della spesa, della ricchezza, della felicità e delle relazioni avverrà all’interno di mondi virtuali, anziché essere prolungata o facilitata attraverso dispositivi e software digitali», ha detto al Washington Post l’analista statunitense Matthew Ball, considerato uno degli autori più influenti nel recente dibattito sulla nuova realtà virtuale.
Zaun, la città tenebrosa e arretrata della serie Netflix, è considerata così negativamente solo perché non fonda le sue radici nelle scienze.
Nei due universi, infatti, gli abitanti vivono in realtà opposte.
I cittadini di Piltover spingono con fervore verso il progresso scientifico, vedendolo come un’arma potente contro la magia, usata dagli abitanti di Zaun. Per questo cercano di trovare l’arma con la quale affievolire la potenza, ritenuta antica, di quest’ultima.
Arrivando a questa conclusione, possiamo ben vedere il nostro futuro considerando la magia come i rapporti dal vivo e la scienza come il nuovo universo nato dalla realtà virtuale.
Chi non scandirà la propria quotidianità nel Metaverso, attaccandosi al passato, sarà un abitante di Zaun con meno opportunità e poco considerato agli occhi degli avatar?
La magia, ovvero il nostro modo di stare collegati oggi giorno, sarà considerata arcaico e per questo obsoleto di fronte alla nuova realtà?
Come potremo evitare il conflitto tra gli universi a differenza di Arcane?
Secondo me, per diminuire al massimo le disuguaglianze dovremmo guidare i nostri abitanti di Zaun, ovvero i più “arretrati” o poco amanti del mondo digitale, come Vi ha fatto con sua sorella minore durante le avventure del gioco Arcane, per far sentire tutti pronti dinanzi a questa nuova realtà.
Nessuno dovrà considerarsi superiore ed estraniarsi dalla società elevandosi, anzi il contrario.
Dovrà, se ne avrà il piacere, mettersi al servizio della società per diminuire i gap di conoscenze che già a oggi ci dividono.
Se per lavorare o avere una ricca vita sociale servirà connettersi a un universo parallelo, dovremmo essere tutti capaci a farlo, senza dimenticare l’importanza della magia dei veri rapporti umani.
Verso il nuovo mondo
Tirando le somme, possiamo dire che solo grazie alla visione della serie potrai capire non solo il ruolo importante del progresso tecnologico e scientifico nella vita delle moderne società, ma anche il ruolo che riveste una società omogenea e coesa nella vita di uomo felice.
Vedere Arcane come un presagio magari ci renderà più solidali e stimolati a conoscere le nuove tecnologie per noi e per il prossimo.
Tranquilli, non ci dovremmo tingere i capelli di azzurro come VI, ma dovremo essere pronti a proteggere il prossimo e guidarlo verso il futuro.
Che senso ha creare un nuovo universo di élite?
I social network sarebbero gli stessi con soli pochi utenti al suo interno?
La missione più difficile sarà far coesistere magia e scienza ovvero realtà vera e virtuale, senza che l’una entri in conflitto con l’altra e senza che i più esperti discriminino chi non è a loro passo.
Come Viktor dovremmo tenere sotto controllo la nostra famiglia e appianare le possibili diseguaglianze che potranno dividerci.
Solo un mondo coeso e stabile potrà affrontare questo passaggio, senza creare dei reali Zaun e Piltover in guerra.
Tu cosa nei pensi? Saremo in grado di evitare la nascita di ulteriori disuguaglianze?