L’altro giorno i miei figli stavano facendo una gara di corsa come fanno spesso ed io per aiutare Riccardo, che essendo più piccolo è più lento, cerco di rallentare Filippo, ma loro questa cosa la capiscono. Capiscono che va contro le regole e a questo si ribellano.
Lo stesso succede se io per primo non seguo una regola. Quando passo con il rosso (a piedi e in semafori di strade piccoline, mai in macchina o in situazioni pericolose, giuro) entrambi i miei figli mi sgridano perché sanno che non sto seguendo una regola e se loro vedono me non seguire le regole come posso sperare che poi loro le seguano?
I divieti in assoluto possono far ribellare i figli, non tanto per il divieto in se, quanto perché non possiamo vietare ai figli qualcosa che vedono fare a noi in continuazione. Loro si devono fidare di noi, ma non possiamo prenderli in giro o tradire la loro fiducia! Ok, noi siamo i genitori e loro i figli, ma un divieto assoluto senza che i figli ne capiscano la logica ha l’effetto ribellione e poi magari cercano di aggirare i divieti quando non possiamo controllarli. Questo chiaramente vale da una certa età in poi.
Questo però non significa non avere regole, anzi. Le regole sono fondamentali. Se nello sport non ci fossero regole non ci si divertirebbe. Se per strada non ci fossero regole chissà quanti incidenti.. Poi dovrebbero essere sensate e andrebbero rispettate, ma questo è un altro tema 🙂
Ad esempio noi abbiamo deciso che a tavola il telefono non si porta e non si usa. Se arrivano messaggi o notifiche non si guardano. Se riceviamo una chiamata non rispondiamo (salvo casi d’emergenza). È una piccola regola che ci siamo dati per passare del tempo di qualità insieme. Non è necessario restare connessi h24. Sotto la doccia ti porti il telefono? no, allora perché a tavola dovresti portarlo? ci sono momenti in cui possiamo farne a meno e se allontaniamo la tentazione facciamo anche meno fatica. Se noi ora usassimo il telefono a tavola, sarebbe impossibile impedire ai nostri figli di usarlo una volta che ne avranno uno. Ci direbbero “ma perché voi lo usavate quando eravamo piccoli?” e avrebbero ragione. O peggio ancora sarebbe dirgli che loro a tavola non lo possono usare mentre se a noi arrivasse un messaggino lo usassimo.
L’educazione dei figli non è complessa. È difficilissima perché significa educare noi stessi, ma non è complessa. Basta fare quasi un’unica cosa; appunto educare noi stessi.
Infatti l’educazione non è correggere i nostri figli, non è cambiarli, ma questo lo vedremo nel prossimo video!