HR e Innovazione

Benessere mentale e lavoro: la nuova frontiera del welfare aziendale



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Negli ultimi anni, il welfare aziendale si è evoluto per migliorare il benessere fisico e mentale dei dipendenti. Con l’avvento della tecnologia, servizi come la telemedicina sono diventati fondamentali. Le aziende ora offrono benefit più mirati, rispondendo alle nuove esigenze dei lavoratori, specialmente nel contesto post-pandemico

Pubblicato il 21 ago 2024

Graziella Bilotta

CEO, Paginemediche



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Negli ultimi anni, il welfare aziendale ha assunto un ruolo centrale nel miglioramento del clima lavorativo e del benessere dei dipendenti, evolvendosi notevolmente sotto l’aspetto sociale e culturale. In passato, le iniziative di welfare si limitavano a fringe benefits o a programmi di assistenza riservati a dirigenti e dipendenti di alto profilo. Oggi, invece, l’offerta si estende a una platea sempre più vasta di lavoratori.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la salute non è solo assenza di malattia, ma uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale. Questo concetto più ampio implica che, oltre agli obblighi di legge in materia di sicurezza sul lavoro, le aziende devono considerare anche il benessere generale dei loro dipendenti. Con l’avvento della tecnologia, i servizi di salute digitale e telemedicina sono diventati componenti essenziali del welfare aziendale, rispondendo alle crescenti esigenze di benessere fisico e mentale dei lavoratori.

Rispondere alle nuove esigenze dei dipendenti

Le richieste dei dipendenti sono cambiate, specialmente nel periodo post-pandemico. C’è una crescente domanda di attenzione verso il benessere fisico e mentale. Questo cambiamento ha portato le aziende a offrire strumenti e servizi che centralizzano la cura della salute dei dipendenti. Di conseguenza, alcuni benefit tradizionali stanno cedendo il passo a nuovi servizi che rispondono meglio alle esigenze attuali.

Il VII Rapporto Censis-Eudaimon evidenzia che l’82,8% degli italiani presta maggiore attenzione al proprio benessere psicofisico e alla gestione dello stress rispetto al passato. La pandemia ha accentuato l’importanza del supporto psicologico e medico nei piani di welfare aziendale, essenziale per il benessere complessivo dei dipendenti. Ad esempio, Paginemediche ha introdotto programmi di supporto digitale per la cura e la prevenzione primaria e secondaria, sviluppati con il contributo di medici e pazienti, per aiutare datori di lavoro e dipendenti a implementare politiche di welfare aziendale efficaci.

Il benessere mentale al centro del welfare aziendale

Il benessere mentale dei dipendenti è diventato un perno fondamentale nelle dinamiche aziendali e sociali. L’Organizzazione Mondiale della Sanità riporta un aumento del 25% nei disturbi di ansia e depressione rispetto al periodo pre-pandemico. L’Osservatorio HR Innovation Practice del Politecnico di Milano attesta che un numero significativo di lavoratori non gode di buone condizioni di salute, e che i disturbi psicologici rappresentano una delle principali cause di assenteismo e di ridotta produttività.

I lavoratori, soprattutto i più giovani, cercano sempre più un equilibrio tra lavoro e vita personale, richiedendo alle aziende non solo salari competitivi e opportunità di carriera, ma anche benefit che assicurino il loro benessere. La nuova frontiera del welfare aziendale si focalizza quindi sulla salute mentale e fisica, diventando una priorità per le risorse umane.

Le aziende devono fornire piattaforme e servizi dedicati, come check-up annuali e assistenza sanitaria integrativa, per migliorare il benessere dei dipendenti. Secondo il VII Rapporto Censis-Eudaimon, il 79,3% degli intervistati preferisce che i servizi di welfare siano accessibili tramite app su smartphone.

Affrontare la FoMO (Fear of Missing Out)

Uno dei fenomeni che sta caratterizzando la nostra società è la FoMO (Fear of Missing Out), ossia la paura di essere tagliati fuori o di perdere esperienze, spesso alimentata dall’uso eccessivo degli smartphone e delle tecnologie digitali. La FoMO si manifesta come un bisogno compulsivo di rimanere costantemente aggiornati sugli eventi sociali e le attività online, causando ansia e stress.

Esistono programmi di supporto digitale per prevenire e gestire il fenomeno della FoMO, causato dall’uso eccessivo e poco regolato della tecnologia e, in particolare, dei social media. Il programma “Disturbo dell’iperconnessione – FoMO” ad esempio, utilizza questionari di screening accurati e l’orientamento di esperti per identificare i livelli di FoMO di ciascun individuo, offrendo un percorso personalizzato verso il benessere mentale.

In base alle risposte ai questionari, il programma fornirà accesso a video-lezioni e contenuti mirati, progettati per aiutare a comprendere meglio la situazione e fornire gli strumenti necessari per affrontare il disturbo dell’iperconnessione.

Se necessario, l’utente sarà indirizzato verso uno psicologo per una prima valutazione clinica e un eventuale percorso psicoterapeutico, disponibile sia in presenza che attraverso la telemedicina.

La nuova sfida degli HR

La garanzia di servizi di welfare adeguati alle nuove esigenze e aspettative dei dipendenti rappresenta una delle principali sfide, ormai imprescindibili, per i responsabili delle risorse umane.

In un contesto in continua evoluzione, la divisione HR si trova ad affrontare un cambiamento significativo, ma allo stesso tempo ha l’opportunità di innovare attraverso l’uso della tecnologia, migliorando il benessere e l’esperienza complessiva dei lavoratori.

Solo le aziende più avanguardiste saranno in grado di affrontare questa sfida con azioni concrete, contribuendo a plasmare il futuro della sanità e ad aprire una nuova era in cui il benessere mentale non sarà più un tabù, ma sarà considerato un elemento essenziale delle strategie aziendali per valorizzare il capitale umano e aumentare la produttività del business.

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