La gestione e la programmazione delle prenotazioni dei vaccini adesso fa la differenza per il ritorno a una normalità sociale, per il recupero economico.
Per questo motivo molti Paesi europei, ma anche molte città negli Stati Uniti, hanno deciso di rivolgersi a piattaforme digitali e startup di salute digitale che già abitualmente gestiscono grandi quantità di dati e informazioni grazie a infrastrutture e software efficaci e sicuri.
Sembrerà strano affidare la campagna vaccinale a piattaforme o società emergenti bensì che a istituzioni, ma questo perché le campagne vaccinali non sono molto diverse da un “picco” di dati in un qualsiasi sistema digitale. Questo significa quindi che gli strumenti e l’approccio da utilizzare è di tipo tecnologico, prima che medico.
Facciamo il punto sull’approccio adottato negli Usa e in alcuni Paesi europei per evitare ostacoli come, ad esempio, ritardi nella consegna dei vaccini, l’inutilizzo di dosi, l’individuazione delle strutture dove gestire la somministrazione vaccinale o difficoltà per i cittadini nelle prenotazioni della vaccinazione, e sulla situazione italiana.
Ecco cosa succede negli Stati Uniti e in Europa
Non c’è da stupirsi quindi se anche un colosso come Facebook[2] ha annunciato il lancio di uno strumento che mostrerà “quando e dove ci si può vaccinare” per il COVID-19. Facebook ha collaborato con il Boston Children’s Hospital per la creazione di un tool che consentirà agli utenti di capire dove e quando potranno ricevere la propria dose, dando inoltre assistenza per la prenotazione. Il tool sarà supportato in 71 lingue diverse, e Facebook prevede di espanderlo ad altri paesi una volta che i vaccini saranno più ampiamente disponibili.
Ma molte altre sono le aziende di digital health attive nella gestione delle vaccinazioni.
ZocDoc, piattaforma per la prenotazione online di visite mediche, ha realizzato un servizio gratuito per aiutare le organizzazioni sanitarie a programmare le vaccinazioni. Da fine dicembre 2020 il Mount Sinai, tra i principali ospedali di New York, si è affidato proprio ZocDoc[3] per la gestione dei vaccini riuscendo a programmare più di 100.000 appuntamenti in pochi giorni – a un ritmo di 100 prenotazioni al minuto – sia per i suoi dipendenti sanitari che per i pazienti idonei nella prima fase del piano di distribuzione dello Stato di New York. Lo scorso febbraio anche la città di Chicago ha deciso di utilizzare la piattaforma di ZocDoc. Ma l’impegno di questa company non si ferma qui, anzi la startup ha sviluppato anche Dr. B, una “lista d’attesa” a cui qualsiasi americano può iscriversi per ricevere quelle dosi inutilizzate. Un vero e proprio sistema “salva vaccini” che offre la possibilità agli ospedali e alle strutture di somministrare i vaccini inutilizzati a chi davvero ne ha bisogno ed è disponibile ad arrivare nel giro di qualche ora, evitando così lo spreco di dosi.
Anche Ro, piattaforma di telemedicina e farmacia online, ha attivato un servizio gratuito di chiamate a domicilio per distribuire vaccini agli anziani e ai disabili di New York, evitando loro disagi nello spostamento.
In ambito europeo possiamo segnalare diverse startup impegnate nella gestione della campagna vaccinale. In Gran Bretagna il sistema sanitario collabora con Livi[4], piattaforma che tra dicembre 2020 e gennaio 2021 ha inviato direttamente ai pazienti 25 milioni di comunicazioni relativi all’idoneità alla vaccinazione e promemoria, e con la startup Qdoctor[5] per la gestione dei vaccini in 3.200 ambulatori.
In Francia, dove si è registrato una prima fase di forte scettiscismo, oggi è possibile prenotarsi utilizzando tre diverse piattaforme Maiia, Keldoc e Doctolib. Il sistema sanitario francese sta collaborando con queste piattaforme che consentono di effettuare la prenotazione di un appuntamento nei centri di vaccinazione più vicino, il tutto in maniera sciura e facile. Doctolib[6], una delle principali società di telemedicina in Europa, ha gestito già oltre 7 milioni gli appuntamenti tra gennaio e marzo 2021.
Doctolib è stata inoltre scelta come partner tecnologico dalla città di Berlino, in Germania, gestendo ad oggi oltre 762.000 appuntamenti.
Le difficoltà in Italia e l’importanza di coinvolgere le startup
Ad oggi nel nostro Paese la campagna vaccinale sta affrontando numerose difficoltà, nonostante ci siano diverse startup pronte ad aiutare le istituzioni con le proprie soluzioni tecnologiche.
È il caso di Paginemediche, una startup attiva contro il COVID-19 fin dall’inizio della pandemia, che si è resa disponibile a lavorare con le Istituzioni e il Servizio Sanitario Nazionale per ottimizzare le prenotazioni dei vaccini. Già da marzo 2019, questa startup ha reso a disposizione gratuitamente, sia a istituzioni che a cittadini, un chat-bot per pre-diagnosi e informazione sul Coronavirus per orientarsi quando le informazioni erano praticamente inesistenti e anche un servizio per la gestione a distanza dei pazienti tramite la video visita ed il monitoraggio remoto dei sintomi da parte dei Medici di Famiglia.
Oltre a Paginemediche anche la startup Hynnova si propone di ottimizzare la campagna vaccinale l’ASL Torino 4, azienda sanitaria locale che serve la zona nord della città metropolitana di Torino.
Possiamo quindi affermare che sono diverse le startup attive nel mercato della salute digitale che hanno già degli strumenti adatti a gestire l’emergenza. Questo perché le startup sono strutturate per gestire grandi quantità di dati attraverso piattaforme stabili e sicure e allo stesso tempo offrono soluzioni di utilizzo estremamente semplici, adatte anche a chi ha minore familiarità con le nuove tecnologie dal momento che le loro interfacce sono disegnate attorno ai bisogni degli utenti.
Gli esempi di quanto succede negli Stati Uniti con ZocDoc o in Francia con Doctolib ci dimostrano che le Istituzioni possono collaborare in maniera sinergica e strategica per ottimizzare la gestione delle prenotazioni dei vaccini in tutti i suoi aspetti.
Piattaforma vaccinazioni, si può fare di più: cosa c’è e cosa manca
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- La proporzione della popolazione che deve essere vaccinata contro il COVID-19 per iniziare a indurre l’immunità di gregge non è nota https://www.who.int/news-room/q-a-detail/herd-immunity-lockdowns-and-covid-19 ↑
- https://www.prnewswire.com/news-releases/mark-zuckerberg-announces-facebooks-plans-to-help-get-people-vaccinated-against-covid-19-301247155.html ↑
- https://www.prnewswire.com/news-releases/zocdoc-introduces-vaccine-scheduler-a-free-service-that-helps-hospitals-health-systems-and-public-health-entities-streamline-mass-covid-19-vaccinations-301209020.html ↑
- https://pharmaphorum.com/news/livi-fights-anti-vaxxers-with-nhs-digital-campaign/ ↑
- https://www.mobihealthnews.com/news/emea/digital-healthcare-firm-supports-nhs-vaccine-roll-out ↑
- https://about.doctolib.fr/vaccination/statistiques.html ↑