LA GUIDA

Carta docenti: a chi spetta, come si spende e cosa acquistare

Un’iniziativa del Ministero dell’Istruzione per rendere agli insegnanti più semplice l’aggiornamento professionale: è la Carta docenti, bonus dal valore di cinquecento euro ma che potrebbe essere ridotto a partire dall’anno scolastico 2024-2025. Vediamo come ottenerla e dove si può usare

Pubblicato il 15 Nov 2022

Giuditta Mosca

Giornalista, esperta di tecnologia

carta docenti

La Carta docenti è un’iniziativa del Ministero dell’Istruzione introdotta con la legge 107 del 13 luglio 2015 (Buona Scuola) che prevede l’aggiornamento dei docenti di ruolo. In vigore anche per l’anno scolastico 2022-2023 e altrettanto varrà con ogni probabilità per l’anno scolastico 2023-2024. Negli anni a seguire il bonus potrebbe essere decurtato di un quarto se il governo non dovesse reperire i fondi per rifinanziare la misura.

La storia si impara a cielo aperto: così natura, musei e digitale “aumentano” l’apprendimento

Cosa si intende per Carta docenti

La Carta docenti è un beneficio o, per usare un termine più familiare, un bonus concesso dal governo agli insegnanti per facilitare il loro aggiornamento professionale. Si tratta di un contributo di 500 euro che, come detto, potrebbe essere ridotto a 375 euro dopo l’anno scolastico 2023-2024.

A cosa serve la Carta del docente

Può essere usata per acquistare libri e contenuti digitali, così come per accedere a musei, cinema e teatri. Inoltre, la Carta del docente può essere sfruttata per iscriversi a corsi di laurea, master o specializzazioni presso istituti universitari o per le attività di aggiornamento svolte da enti accreditati presso il ministero dell’Istruzione. Non da ultimo, si tratta di un bonus spendibile sia nei negozi fisici sia online.

Come si richiede il bonus docenti

Il bonus docenti non va richiesto, viene assegnato in automatico ai docenti di ruolo. Questo vuole dire che, come vedremo in seguito, non tutti i docenti ne hanno diritto. Per essere usato richiede alcuni semplici passaggi supplementari.

Come validare la Carta del docente

Il processo di validazione della Carta del docente avviene tramite l’apposito portale messo a disposizione dal ministero dell’Istruzione, previa autenticazione con identità digitale (Spid). I docenti che non ne dispongono trovano qui le istruzioni per richiedere le credenziali Spid. La gestione del bonus è possibile dalle ore 15 del 27 settembre 2022.

Chi a diritto alla Carta docenti

Come anticipato, la Carta non spetta a tutti docenti. Nello specifico, hanno diritto alla Carta docenti coloro che:

  • Sono assunti in ruolo a tempo indeterminato nelle scuole statali, sia a temo pieno sia parziale
  • Si trovano nel periodo di formazione e di prova per l’insegnamento
  • Sono dichiarati inidonei all’insegnamento per motivi di salute, così come da decreto legislativo 297/1994
  • Si trovano in posizione di distacco o di comando, sono fuori ruolo o altrimenti utilizzati
  • Sono assunti presso scuole all’estero
  • Sono assunti nelle scuole militari.

A un insegnate precario spetta la Carta del docente

Restano quindi fuori dalla platea i supplenti precari e gli insegnanti assunti dalle graduatorie provinciali perché ingaggiati con contratto a tempo determinato. Ci sono delle eccezioni previste per i docenti precari del Lazio, grazie a un dispositivo di legge regionale.

Cosa si può comprare con Carta docente a.s. 2022/23

Con la Carta docente si può comprare qualsiasi prodotto o servizio che abbia uno scopo propedeutico o che contribuisca all’aggiornamento dei docenti.

Oltre ai libri e alle riviste in formato cartaceo o elettronico, fanno parte dell’elenco di ciò che si può acquistare con il contributo da 500 euro:

  • hardware e software
  • iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
  • iscrizione a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post-laurea o a master universitari inerenti al profilo professionale
  • biglietti per cinema, teatri, spettacoli dal vico, mostre ed eventi culturali
  • titoli per l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo
  • iniziative coerenti con le attività individuate nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione, così come descritte dall’articolo 1, comma 124 della già citata legge 107/2015.

La voce “hardware” è generica e, come tale, pretende maggiori delucidazioni. Rientrano in questa categoria i personal computer anche portatili, i palmari, e-book reader, tablet e gli strumenti di robotica educativa. Di fatto sono tutti finalizzati e propedeutici alla formazione dei docenti.

Nella categoria dei software sono invece inclusi programmi destinati ad attività formative come, per esempio, quelli per la matematica o il disegno tecnico, la videoscrittura o l’office automation.

Dove si può spendere il bonus docenti

Si può spendere online e offline. Le catene della grossa distribuzione e i merchant online prevedono procedure apposite per permettere ai docenti di utilizzare i rispettivi bonus.

Per avere informazioni più dettagliate esiste un’apposita sezione del sito della Carta docente mediante la quale cercare, per categoria di prodotto o servizio acquistabile, quale negozio fisico oppure online aderisce al circuito.

Come usare bonus docenti in negozio

Poiché il bonus docenti è, di fatto, gestito mediante una web app, è tramite questa che è possibile creare i buoni da presentare ai negozianti.

Dopo avere completato l’accesso alla piattaforma, è sufficiente cliccare su Crea buono e, dopo avere scelto se verrà impiegato in un negozio online o fisico, sarà necessario inserire l’importo del buono stesso. Per gli acquisti effettuati nei negozi fisici viene rilasciato un QR Code che dovrà essere esibito al venditore in formato digitale o cartaceo mentre, per gli acquisti online, viene generato un codice alfanumerico che dovrà essere inserito manualmente per completare la procedura di acquisto.

Cosa non si può comprare con la Carta docente

Le norme escludono l’acquisto di strumenti che non hanno finalità di aggiornamento dei docenti e che tendono a soddisfare solo ciò che attiene alle comunicazioni elettroniche. Con la Carta docente non si possono acquistare smartphone, stampanti, toner, cartucce, videocamere, fotocamere, videoproiettori e supporti USB. Per non creare confusione, va detto che per poco più di un anno (dall’11 marzo 2020 al 30 giugno 2021) è stato possibile acquistare con la Carta docente alcuni strumenti quali videocamere e microfoni, normalmente esclusi ma diventati utili alla didattica a distanza.

Oltre a software che non hanno finalità didattiche (per esempio app per la comunicazione), il bonus non può essere speso per abbonamenti ADSL o servizi di Pay tv. Il bonus docenti, oltre a ciò, non può essere ceduto a terzi.

Quando viene accreditato il bonus docenti 2022 2023

Tra la fine di un anno scolastico e l’inizio di quello successivo può succedere che la piattaforma non sia attiva e quindi i bonus non possono essere creati, proprio perché i tecnici ne stanno disponendo i parametri per il nuovo anno scolastico. Con la riapertura della piattaforma il bonus viene accreditato e, nel caso specifico dell’anno 2022-2023, ciò è avvenuto il 27 settembre 2022.

Quando scade il bonus docenti 2022/23

Il bonus 2022/23 è spendibile fino al 31 agosto del 2024. È un dato che però non trova riscontro ufficiale nelle Faq del ministero ma che deduciamo sapendo che i bonus precedenti hanno avuto validità fino al 31 agosto dell’anno seguente all’anno scolastico di riferimento.

Qual è l’app della Carta docenti

La Carta docenti è un’applicazione per web ed è raggiungibile qui. Gli esercenti e i negozianti che vendono online possono sfruttare le API per accettare i pagamenti effettuati mediante il bonus docenti.

Cosa succede se non si spende il bonus docenti

L’importo eventualmente non speso viene aggiunto all’erogazione del bonus dell’anno seguente ma dovrà essere consumato entro i 24 mesi dalla sua prima erogazione. La documentazione rilasciata dal ministero dell’Istruzione non è esaustiva in diversi punti, incluso le norme sulla validità temporale del bonus. Il docente che alla fine dell’anno scolastico 2021-2022 non ha speso 100 euro, dopo avere ricevuto il bonus 2022-2023, avrà a disposizione 600 euro, 100 dei quali spendibili entro il 31 agosto 2023 e i rimanenti 500 entro il 31 agosto 2024.

Come annullare un buono docente non speso

Dopo avere concluso la procedura di autenticazione sulla piattaforma web occorre trovare il bonus generato, operazione che può essere effettuata selezionando la voce “Da spendere” che si trova sulla pagina principale e poi, come mostrato nel video, risalire alla tipologia dell’acquisto (tra online e offline) per poi cliccare sul buono che si intende cancellare e, scorrendo la pagina fino in fondo, cliccando su “Annulla buono”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Analisi
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati