il caso porto alegre

ChatGPT ha scritto la prima legge: quale lezione per l’Italia



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I modelli linguistici avanzati come ChatGPT potrebbero assumere un ruolo significativo nella fase preliminare di redazione dei testi legislativi. La strada è ancora lunga e tortuosa, ma l’idea che l’intelligenza artificiale possa diventare uno strumento prezioso di supporto nella funzione pubblica sembra ormai non solo possibile, ma quasi inevitabile

Pubblicato il 21 dic 2023

Alfredo Esposito

Studio Legale Difesa d’Autore



chatgpt open ai

Nella città di Porto Alegre, Repubblica Federativa del Brasile, si è verificato un evento di straordinaria rilevanza nel campo dell’integrazione tra intelligenza artificiale e processo legislativo.
Il 23 novembre 2023 l’ente municipale ha infatti emanato la Legge Complementare numero 993/2023, avente ad oggetto l’esenzione dall’addebito dell’installazione del contatore del consumo idrico per i cittadini residenti, qualora la sostituzione avvenga a seguito di furto. Sebbene tale disposizione possa apparire priva di particolari elementi testualmente significativi, è caratterizzata da un aspetto che la rende senza dubbio unica: l’intera formulazione normativa è stata infatti integralmente redatta dal sistema di intelligenza artificiale ChatGPT e successivamente approvata dall’organo deliberante dell’ente.

Tale evento pionieristico ha avuto luogo tramite l’iniziativa del membro del Consiglio Comunale Ramiro Rosário che ha impiegato il chatbot sviluppato da OpenAI al fine di elaborare una proposta di legge.

Il processo di redazione legislativa con ChatGpt

Partiamo dal prompt fornito a Chatgpt per formulare la legge.

Il prompt utilizzato

Il prompt dettato a ChatGPT “Criar projeto de Lei municipal para a cidade de Porto Alegre, com origem legislativa e não do executivo, que verse sobre a proibição de cobrança do proprietário do imóvel, o pagamento de novo relógio de medição de água pelo Departamento Municipal de Água e Esgoto quando este for furtado” vale a dire “Creare un progetto di legge municipale per la città di Porto Alegre, di origine legislativa e non esecutiva, che riguardi il divieto di addebitare al proprietario dell’immobile il pagamento di un nuovo contatore dell’acqua da parte del Dipartimento municipale dell’acqua e delle fognature quando questo viene rubato”.

La proposta originariamente formulata da ChatGPT

comprendeva otto articoli completi che sono stati poi semplificati durante il processo di revisione. La versione finale, denominata Legge Complementare n° 993/2023, stabilisce chiaramente che il Dipartimento Municipale di Acqua e Sgombero (DMAE) è responsabile dei costi di installazione e manutenzione dei nuovi contatori in caso di furto. Inoltre, impone un termine di 30 giorni per la sostituzione del contatore e prevede la mancata tassazione dei periodi in cui la misurazione del consumo non può essere effettuata.

L’approvazione unanime della legge da parte della Câmara dos Vereadores e la successiva delibera del sindaco Sebastião Melo hanno reso quindi la proposta una norma facente parte a tutti gli effetti del corpus legislativo municipale.

Dibattito e reazioni sull’uso di IA nel processo legislativo

Il consigliere Rosário ha scelto in un primo tempo di non rivelare ai suoi colleghi del consiglio comunale la vera origine della proposta di legge.

La diffusione, successivamente alla promulgazione della norma, del dettaglio sull’ utilizzo di ChatGPT nella formulazione del testo ha scatenato in Brasile un accesissimo dibattito sulla legittimità dell’operazione e sugli aspetti etici legati, sollevando quindi questioni sostanziali sull’interazione tra tecnologia, democrazia e governance.

Il risultato è stato buono, per questo l’ho depositata”, ha dichiarato il parlamentare riferendosi alla proposta di legge, aggiungendo che il suo obiettivo era quello di promuovere il dibattito sull’uso della tecnologia per aumentare la produttività del settore pubblico.

Nonostante la mancanza di ostacoli legali identificati nella proposta, Hamilton Sossmeier, presidente della Camera, non ha omesso di esprimere preoccupazioni, descrivendo la pratica come ‘pericolosa’ in assenza di una discussione adeguata sulle implicazioni etico-giuridiche sulle leggi formulate da IA.

L’opinione di Sossmeier non è isolata e riflette ovviamente une cautela diffusa tra gli operatori del diritto, alle prese con una delle sfide più imponenti di sempre in campo giuridico globale.

Al centro del dibattito è finita anche la questione della trasparenza e della responsabilità dei soggetti proponenti all’interno del processo legislativo, data la decisione di Rosário di non divulgare la fonte della proposta fino alla sua approvazione.

Una questione che appare tutto sommato minore rispetto alle ovvie cautele espresse su temi di portata collettiva come l’efficacia complessiva dell’impiego dell’intelligenza artificiale nel settore pubblico e le ripercussioni a lungo termine di tale pratica, con riferimento specifico alle sue implicazioni sul tessuto normativo e sulla coerenza giuridica

L’intelligenza Artificiale nel sistema legislativo italiano

In Italia, con il suo sistema giuridico profondamente radicato in una tradizione complessa e stratificata, l’introduzione dell’IA nel processo legislativo solleverebbe (quando sarà pragmaticamente posta) questioni di notevole importanza.

L’uso di ChatGPT o modelli linguistici simili potrebbe infatti offrire strumenti innovativi per la redazione preliminare di testi legislativi, sfruttando la capacità di raccogliere e sintetizzare vasti quantitativi di informazioni legali, oltre a semplificare il linguaggio, spesso considerato troppo ‘legalese’ e poco comprensibile ai cittadini. Uno strumento di scrittura così concepito aumenterebbe l’efficienza nella formulazione delle proposte legislative, permettendo ai legislatori di concentrarsi sugli aspetti più analitici e interpretativi del processo legislativo.

Tuttavia le questioni legate alla trasparenza di questi processi, anche in funzione dei bias sistemici spesso riscontrati, dovrebbero essere risolte addestrando un modello mediante la trasfusione del sistema giuridico che riflette i valori, le norme sociali e la cultura di una stato.

Sfida alquanto difficile, ad oggi, posto che il ‘tocco umano’, che comprende la sensibilità sociale, la comprensione del contesto e la flessibilità interpretativa, rimane cruciale nella creazione delle leggi.

D’altro canto, con l’introduzione dei MyGPT e la customizzazione sempre più avanzata dei modelli, la creazione di un modello calibrato per seguire l’ordine delle fonti potrebbe evitare la promulgazione di leggi ab origine incostituzionali, eliminando anticipatamente problemi di norme interconnesse, scritte in maniera tecnica e poco comprensibili anche agli stessi operatori giuridici.

Ovviamente, ciò dovrebbe servire solo come funzione preliminare e non per l’elaborazione del testo definitivo.

Conclusioni

Come sempre ripetiamo: l’IA generativa va pensata come uno strumento di supporto e non come il soggetto autonomamente agente.

In tal senso, quanto accaduto a Porto Alegre potrebbe essere utile per avviare in Italia un dibattito sulle potenzialità dell’Intelligenza Artificiale Generativa nel miglioramento della funzione pubblica, oltre che di quella amministrativa, senza escludere la sfera legislativa.

C’è, tuttavia, ancora una difficoltà insita nel pronunciare insieme i termini ‘IA’ e ‘Stato’, inteso come cosa pubblica, quasi come se quest’implementazione dovesse destinarsi, a leggere gli interpreti distopici, ad una sostituzione totale dell’uomo nei campi operativi.

Bisognerebbe invece, con uno sguardo laico e non salvifico, comprendere come i nuovi strumenti di IA possano permettere di migliorare il funzionamento della cosa pubblica, che, in assenza di fondi sufficienti (pensiamo al comparto giustizia e a quello scolastico, solo per citare due esempi), necessita di un’evoluzione in cui i sistemi di IA, correttamente integrati, potrebbero rappresentare un’opportunità da esplorare per aumentare il benessere sociale ed applicare, per quanto paradossale possa apparire, in maniera ancora più efficace la Costituzione.

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