Che cosa deve conoscere chi si occupa delle applicazioni sociali delle nuove tecnologie, e quindi – tra le altre cose – della “agenda digitale” che si sta delineando in questi anni di transizione verso nuove organizzazioni politiche, sociali, economiche e finanziarie sempre più reticolari e complesse?
Chi si occupa di tutto ciò deve conoscere senz’altro A) gli aspetti tecnici essenziali del nuovo mondo; e B) gli aspetti giuridici e normativi che derivano dalla raccolta di dati digitali, dalla diffusione e condivisione di informazioni in rete, dal nuovo statuto di una non meglio definita “post-privacy”. Ma non basta: serve avere chiaro anche C) come cambia l’approccio al mondo complesso che sempre di più si basa per il suo funzionamento su strutture reticolari iper-connesse; e D) che tipo di società si vuole costruire con la datafication in corso e con i nuovi potenti strumenti pervasivi che noi – sprovveduti apprendisti stregoni – abbiamo ora a nostra disposizione.
Sugli aspetti tecnici e normativi (i punti A e B) c’è ampia disponibilità da anni di dati, idee e riflessioni su queste stesse pagine; diverso, più incerto e più sfumato, è il panorama delle conoscenze relative al paradigma cognitivo complesso e al modello di società che si va profilando (i punti C e D).
Questa rubrica nasce proprio per dare un contributo in questo senso: non pensiamo ad articoli con riposte illusoriamente sicure di sé, bensì a una serie di domande a cui dare risposte aperte, spunti di riflessione tratti dai libri più interessanti scritti nel corso dell’ultimo decennio sui temi relativi all’approccio sistemico, al pensiero complesso, alle organizzazioni sociali reticolari, capaci di auto-organizzarsi facendo emergere ordine dal disordine.
L’idea è semplice. Partiamo dal presupposto che ci vuole tempo, ci vuole un lavoro paziente e non lineare, per appropriarsi a fondo di un modo di vedere le cose e di pensare che non sia deterministico, riduzionista, legato all’abbaglio della validità assoluta del rapporto causa-effetto, tanto più in questo mondo sempre più complesso e interconnesso.
E dunque proponiamo ogni mese una questione, individuando il libro che meglio sa rispondere in maniera ricca, ampia, intrigante alla domanda posta.
Ogni mese una domanda e un testo in risposta. In modo che ciascuno di noi abbia trenta giorni a disposizione per poter leggere quel libro, per far maturare gli stimoli ricevuti e per discuterne nei commenti di questa stessa rubrica, prima di passare a una nuova domanda e a un nuovo testo da leggere.
Di ogni volume sarà mia cura dare la presentazione ufficiale dell’editore, l’indice (più o meno ragionato e ridotto) e una serie di citazioni e di riflessioni che permettano al lettore di decidere se gli interessa o meno leggerlo.
Tante sono le domande – in un certo senso “esistenziali” – che ci porremo; e per ciascuna troveremo un saggio divulgativo, comprensibile anche ai non specialisti, che ci aiuti a cogliere le sfumature e i cambiamenti di paradigma cognitivo sottesi.
Un esempio (che useremo per iniziare, fra qualche giorno).
Domanda: “cos’è davvero la trasparenza in una società tecnologica e globale come la nostra? è un’opportunità, una necessità, un vantaggio sociale? o al contrario può essere una minaccia per il singolo individuo? con il pericolo di perdita totale della privacy?”
Risposta: il piccolo e agile volume del filosofo Byung-Chul Han, tradotto e pubblicato in Italia nel 2014 dalle Edizioni NotteTempo con il titolo “La società della trasparenza”.
Chiudiamo questa introduzione con un invito: chiediamo ai lettori di scegliere quali domande vogliamo porci per prime, e dunque quali libri vogliamo cominciare a commentare e discutere insieme da subito.
Ecco la lista (che subirà cambiamenti, aggiunte, eliminazioni nel corso dell’anno):
· la trasparenza: opportunità o minaccia? ci risponde Byung-Chul Han
· che cosa sono le reti complesse? ci risponde un saggio di Barabasi;
· cosa sono davvero i big data? ci risponde un libro di Mayer-Schoenberger;
· qual è la differenza tra complicato e complesso? ci rispondono Gandolfi e Waldrop
· quale rapporto c’è tra trasparenza e privacy? troviamo risposte in un romanzo di successo: “Il cerchio” di Egger
· come si gestisce la complessità? ci rispondono De Toni, Simoncini e De Simone
· che dire di intelligenza artificiale e singularity? troviamo spunti in Morin e in una raccolta di saggi tratti dalla rivista Le Scienze
· quali leggi governano la diffusione delle mode, dei virus e delle epidemie? ci risponde Buchanan
· la memetica: di che si tratta? risposte e suggestioni nel libro di Blackmore
· perché solo sei gradi di separazione tra me e Obama? ci rispondono Buchanan e Barabasi
· perché chiamiamo “età ibrida” questo periodo? ci rispondono Ayesha e Parag Khanna
· complesso e caotico: quali punti di contatto? ci risponde Ekeland
· come affrontare la complessità nelle organizzazioni? ci risponde Cravera
· come affrontare l’imprevisto in un mondo iper-connesso? dal ‘Cigno nero’ di Taleb a un curioso saggio di uno scrittore di gialli, Marco Malvaldi
· che c’entra la biologia con l’organizzazione complessa? ci rispondono Luisi e Capra
· autopoiesi: di che si tratta e perché ci dovrebbe interessare? le risposte in un grande classico di Varela e Maturana
· che c’entra la teoria dei giochi con il mondo complesso e iper-connesso? ci risponde Massarenti con un divertente saggio intitolato “Perché pagare le tangenti è razionale ma non conviene”
· che cos’è la legge di potenza e perché ci dovrebbe interessare? ci risponde “Lampi” di Barabasi
A voi la scelta del tema da cui cominciare. Aspettiamo le vostre indicazioni!