Negli ultimi anni, l’uso delle intelligenze artificiali come ChatGPT è cresciuto esponenzialmente tra gli studenti, rivoluzionando il modo in cui affrontano i compiti e le ricerche. Tuttavia, questa diffusione ha sollevato preoccupazioni riguardo all’autenticità dei testi prodotti. In questo articolo, continuiamo l’esplorazione degli strumenti più efficaci per rilevare se un testo è stato generato da un’IA, aiutando docenti e studenti a garantire un uso consapevole e corretto di queste tecnologie.
L’uso dell’IA tra gli studenti
Una delle ultime ricerche, condotta da TGM Research e NoPlagio.it rivela che è del 65% la percentuale degli studenti italiani tra i 16 e i 18 anni che utilizza ChatGPT e strumenti analoghi per fare i compiti, scrivere temi e saggi, risolvere problemi, fare ricerca. Lo studio ha coinvolto 1007 studenti italiani, mettendo in luce che l’uso dell’IA in ambito educativo è ormai una pratica diffusa.
In particolare, secondo lo studio, il 71% degli studenti cerca informazioni tramite l’IA, il 60% la utilizza per svolgere compiti quotidiani, il 33% per l’apprendimento autonomo, il18% per rispondere a test. Inoltre, il 21% sfrutta l’IA come assistente personale e il 13% utilizza l’IA per scrivere saggi. Peraltro, la ricerca evidenzia anche l’alto entusiasmo dei più giovani a utilizzarla: il 68% di loro intende infatti continuare in futuro a utilizzarla, con i ragazzi più propensi a farlo con il 71% contro il 65% delle ragazze e con i sedicenni meno propositivi nell’uso futuro dei diciottenni, il 63% contro il 71%.
Dati di questa portata sono confermati anche a livello internazionale, per esempio l’uso dell’IA per scopi educativi è diffuso anche in Germania (63% degli studenti) e Spagna (70%) degli studenti utilizza l’IA, seguita dalla Germania con il 63%.
AI, un fenomeno che interroga la scuola e la società
Questo da tempo sta spingendo il mondo della scuola e quello accademico, nazionali e come anticipato internazionali, verso la necessità di affrontare le stesse preoccupazioni e sfide legate a un utilizzo equilibrato e consapevole.
E non è solo il mondo dell’istruzione a preoccuparsi: il Quarto Rapporto Ital Communications-Iisfa, presentato alla fine del mese di luglio 2024 al Senato, offre un quadro articolato del rapporto tra gli italiani e l’IA, tra ottimismo, preoccupazioni e la necessità di una regolamentazione chiara. Per esempio, il 37% degli italiani ha un’impressione positiva dell’IA, mentre un altro 37% mantiene una visione neutrale, il 21% esprime paura e diffidenza.
L’86% degli intervistati si dichiara favorevole a un controllo istituzionale delle notizie e a iniziative formative per un uso consapevole dell’IA.
Rilevatori dell’uso di IA
Per orientarsi nella ricerca di strumenti, il cui numero sta crescendo in maniera significativa, che consentano di rilevare il plagio e l’uso scorretto delle IA, ma soprattutto per limitare gli eventuali danni legati all’abuso delle risorse derivate da queste ultime, proviamo in questo contributo – seppure in modo non esaustivo – a vedere cosa c’è di nuovo e come scegliere al meglio soluzioni di supporto, valide tanto per chi apprende che per chi insegna.
La scelta, non semplice, di presentare alcuni rilevatori di IA è stata fatta secondo i seguenti criteri: accessibilità e gratuità dello strumento, ampiezza dell’offerta di servizi, in particolare rispondenti ai bisogni evidenziati dai potenziali utenti, soprattutto i docenti. Inoltre, si tratta di strumenti creati da esperti italiani, che considerano quindi le esigenze linguistiche e specifiche di potenziali utenti italiani.
Rephrase.info
Rephrase consente di verificare facilmente la presenza di AI in qualsiasi contenuto. Attraverso alcuni passaggi semplici e intuitivi è possibile rilevare se il contenuto è stato umanizzato o scritto dall’intelligenza artificiale. Lo strumento dapprima raccoglie i dati, poi ne fa un’analisi semantica, esaminando ogni aspetto del contenuto (struttura della frase e vocabolario). Il rilevatore utilizza tecnologia avanzata e algoritmi di apprendimento automatico per verificare la presenza di intelligenza artificiale nei contenuti, osservando ogni parte del testo in modo che nessuna informazione rimanga deselezionata e fornisce risultati in percentuale per aiutare a comprendere la porzione di testo generata dall’intelligenza artificiale.
Per utilizzarlo non occorre registrarsi, installare applicazioni ed è gratuito. Inoltre, il rilevatore può analizzare diverse tipologie testuali e supporta più lingue.
Per gli studenti questo rilevatore consente di garantire che il testo scritto sia privo di intelligenza artificiale o comunque li informa sulla percentuale di uso presente nel prodotto realizzato; per gli insegnanti è possibile scoprire rapidamente se il lavoro inviato è scritto dagli studenti o creato dall’AI.
NoPlagio
NoPlagio è una piattaforma online di rilevamento e prevenzione del plagio che aiuta gli utenti a verificare l’originalità dei propri contenuti scritti. Questa piattaforma utilizza algoritmi e database avanzati per analizzare il testo alla ricerca di somiglianze con altre fonti su Internet e altre pubblicazioni.
Il testo viene estratto dal file, confrontato con degli algoritmi di corrispondenza testuale con vari database di documenti pubblici (alcuni a pagamento). Gli algoritmi producono poi corrispondenze di somiglianza del testo che vengono evidenziate sia nel documento caricato e anche in quelli originali. Inoltre, vengono calcolati anche la percentuale di testo simile – punteggio di somiglianza – e altri punteggi. Il report finale evidenzia le somiglianze e le corrispondenze in colori diversi e fornisce la possibilità di ispezionare e aprire la fonte originale del testo abbinato nel documento.
Corrector
Il rilevamento gratuito di testo AI funziona di Corrector utilizzando l’algoritmo di rilevamento OpenAI, utilizzando modelli di elaborazione del linguaggio naturale (NLP) e di apprendimento profondo.
Esegue analisi sintattiche e semantiche e utilizza anche tecniche di apprendimento automatico per confrontare il linguaggio utilizzato nei testi sospetti con testi effettivamente scritti essere umano.
Da questi confronti viene definito un punteggio in percentuale etichettato come “falso”, che indica la probabilità che il testo sia stato generato da questi strumenti di intelligenza artificiale. Inoltre, questo rilevatore è in grado di identificare i modelli linguistici spesso presenti nei testi generati dalla IA, come le ripetizioni e l’uso di un linguaggio ridondante.
Plagiarism detector
Il rilevamento dei contenuti AI di Plagiarism detector inizia con la raccolta dei dati, seguito da un’analisi approfondita del testo caricato con le informazioni dei modelli GPT directory utilizzati per creare contenuti AI.
Una volta accumulati i dati, il detector scava in profondità ed estrae le funzionalità del contenuto ed esamina tutto il contenuto, dalla frase al vocabolario al layout del contenuto per garantire che non sia un piccolo pezzo di frase generata da AI. Infine, il rilevatore di testo AI utilizza approfondimenti fruibili per indicare se i dati di input sono testi scritti dall’essere umano o generato dall’IA. La risorsa è completamente gratuita.
ZeroGpt
ZeroGpt è uno strumento, conosciuto a livello globale, in grado di rilevare se il testo è stato generato da strumenti di intelligenza artificiale, come ChatGPT o Google Bard, o dal cervello umano.
Lo strumento è accessibile online, consentendo agli utenti di rilevare rapidamente la fonte del testo in qualsiasi momento e ovunque, è disponibile gratuitamente. Il rilevamento è preciso, anche nel caso di immagini e ha un potente supporto multilingue, consentendo un rilevamento e un’analisi trasparenti del testo in molteplici lingue, tra cui inglese, francese, tedesco, hindi e indonesiano.