lo spettacolo

Companies Talks a ForumPA, quando il teatro è formazione al digitale

Quella di Attias a ForumPA 2018 è si un monologo teatrale ma è anche un vero e proprio corso di formazione per riflettere criticamente sui fenomeni che negli ultimi anni hanno maggiormente influenzato la vita dei cittadini del Pianeta. Google, Facebook, Amazon. Anche questo serve a fare il cittadino digitale (consapevole)

Pubblicato il 30 Mag 2018

Luca Attias

Commissario Straordinario per l'attuazione dell'Agenda Digitale

companies-talks

Lo avevo preannunciato qualche giorno fa all’interno del mio ultimo editoriale su Agendadigitalel’esperienza vissuta con le Companies Talks a Forum PA 2018 merita un approfondimento specifico.

Tranquilli; non vi racconterò di nuovo cosa sono le Companies Talks. In fase di lancio io, e soprattutto Andrea Dotti, l’ideatore del progetto, ne abbiamo parlato (dal sesto minuto) e scritto  in abbondanza, ma mi limiterò a fare un bilancio di ciò che ho visto nei tre pomeriggi inoltrati di Forum PA dalle 18:00 alle 19:30.

Le premesse erano buone, un numero interessante di iscritti per la prima sera che poi però, come fisiologicamente accade in questo tipo di manifestazioni, andava calando per la seconda e terza performance. E qui la prima sorpresa, non tutto è andato come previsto, visto che il numero di presenze invece di diminuire drasticamente è leggermente aumentato con il passare dei giorni. Portare tutte quelle persone a restare inchiodate alle sedie nei tardi pomeriggi in una manifestazione indirizzata per lo più a dipendenti pubblici, beh, credo sia stato un evento nell’evento.

Tutto ciò poi è avvenuto nonostante i miei pipponi iniziali da “bravo presentatore” sul modello di Renzo Arbore (e Nino Frassica) della indimenticabile trasmissione “indietro tutta”. Come nel film cult “ricomincio da capo” (Groundhog Day, il Giorno della Marmotta) diretto da Harold Ramis, e interpretato da Bill Murray e Andie MacDowel, per tre volte ho spiegato ai malcapitati (molti dei quali sono venuti tutte e tre le sere) di come sono venuto a conoscenza del progetto di Andrea Dotti e di come, dopo aver visto la prima performance io sia rimasto letteralmente “folgorato” realizzando immediatamente che l’impatto culturale che una buona diffusione del format avrebbe potuto provocare anche per i dipendenti della PA e per coloro che hanno comunque rapporti con la PA.

Per questo ho subito pensato a Forum PA coinvolgendo Carlo e Gianni. Ho anche sottolineato che portare Companies Talks al Forum PA è stata per me una continuazione dello show teatrale messo in piedi sempre par il Forum PA nel 2015 dalla squadra della Corte dei conti, tra l’altro con un discreto successo. Non a caso sono salito sul paco per tre volte con la stessa maglietta del 2015 “is there anybody out there?”di pinkfloydiana memoria, e anche questa volta la maglietta è stata profetica: di persone ce ne erano proprio tante.

Luca Attias il sognatore

Chi mi ha visto a Forum PA negli anni passati mi ha spesso considerato anche un sognatore (per qualcuno forse un illuso) ed è questo il filo conduttore che, come presentatore, ho deciso di seguire per introdurre le Companies Talks.

I miei sogni molto ambiziosi e per certi versi quasi impossibili che si sovrappongono ai sogni realizzati di Page, Brin, Zuckerberg e Bezos. L’istituzione del premio Nobel per l’ICT, l’abbattimento del digital divide e la ricerca di un Paese che sappia ritrovarsi partendo dall’etica sono i tre filoni principali del mio sogno. E già solo condividere il sogno davanti a tante persone rappresenta per il sottoscritto un grande risultato.

In questa introduzione oltre che da Fabrizio De André sono stato aiutato da Alessandro, Michele e Maria Grazia a cui da bravo manager (forse “paraculo” sarebbe più appropriato) ho delegato la parte più complessa dell’introduzione, con grande soddisfazione da parte della platea.

Oramai da tanti anni i frequentatori di Forum PA sa cosa aspettarsi da noi ma la magia si è accesa quando Tiziana Sensi e Melody Raquel Quinteros sono salite sul palco e hanno ipnotizzato per 50 minuti il pubblico che probabilmente non si aspettava un prodotto di così alta qualità e allo stesso tempo innovativo. Medesima reazione ha avuto il pubblico con Francesco Pompilio e Andrea Fusacchia, e poi Roberta Azzarone e Luca Iaboni nelle due serate successive.

Non solo intrattenimento

Ciò che ha capito bene Andrea è che tutto si giocava sulla qualità. Non si tratta di banale intrattenimento ma di un prodotto complesso che implica da parte dello spettatore una partecipazione, attenzione e concentrazione particolare. È si un monologo teatrale ma è anche un vero e proprio corso di formazione che ti porta a riflettere criticamente sui fenomeni che negli ultimi anni hanno maggiormente influenzato la vita dei cittadini del Pianeta. Tutto ciò o lo fai con una qualità altissima oppure rischi di fare flop. Attori e musicisti straordinari, una sceneggiatura curata nei minimi particolari, scenografie che valorizzano al meglio tutto ciò, opuscoli curatissimi e sorprendentemente andati a ruba e il gioco è fatto.

Come ho raccontato anche dal vivo molte delle persone che erano presenti alle performance alla fine di ogni show mi hanno ringraziato, e per me è stata una grandissima soddisfazione. Alcune volte in passato al Forum PA mi hanno fatto i complimenti, in altre mi hanno criticato, o forse mi hanno mandato a quel Paese, ma difficilmente mi era capitato di essere ringraziato.

Un’ultima osservazione riguarda la dinamicità del digitale e, di conseguenza, delle Companies Talks. Personalmente avevo già visto, circa un anno fa, i tre monologhi, ma al Forum PA mi sono trovato ad assistere a tre spettacoli nuovi, altrettanto belli e interessanti. Si tratta di performance teatrali destinate a modificarsi con la dinamicità incredibile con cui si modificano le dot-com. Si tratta di un lavoraccio ma la compagnia lo ha capito bene ed è per questo che le Companies Talks non saranno mai in digital divide.

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