Nell’era in cui viviamo, acquisire e affinare competenze tecniche specifiche non è più sufficiente. Sempre più spesso, infatti, le cosiddette soft skills diventano fondamentali per navigare con successo nel mondo del lavoro e della società in generale. Ma come si possono sviluppare queste competenze trasversali? L’apprendimento sociale ed emotivo, noto anche come Social Emotional Learning, si presenta come un approccio innovativo che può aiutare a colmare questo gap.
E con l’avvento delle nuove tecnologie, anche il concetto di empatia si evolve: nasce l’empatia digitale, un ponte tra le soft skills tradizionali e le digital skills. Nel panorama delle app per l’apprendimento delle soft skills, emergono soluzioni innovative che combinano gioco e formazione per un apprendimento più efficace e coinvolgente.
Tra queste spicca ClassDojo, una piattaforma che combina con successo competenze trasversali con competenze digitali.
Soft skill: definizioni e importanza
Già nel 1993 l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha riconosciuto le seguenti “soft skills”: consapevolezza di sé, gestione delle emozioni, gestione dello stress, senso critico, decision-making, problem-solving, creatività, comunicazione efficace, empatia e inclusività.
Quest’ultima è stata successivamente estesa dall’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), che ha proposto una classificazione che include la capacità di utilizzare la lingua, i testi, le informazioni e le tecnologie in maniera interattiva, la capacità di stabilire buone relazioni, cooperare e risolvere i conflitti con gli altri e la capacità di agire in un contesto globale, di definire e realizzare progetti personali, difendere e affermare i propri diritti, interessi, responsabilità, limiti e bisogni.
Ma cosa sono precisamente le soft skill?
Per comprendere precisamente cosa sono le soft skills è necessario partire dalle hard skills, cioè tutte quelle conoscenze di natura tecnica che si acquisiscono a scuola, utili per poter svolgere una certa mansione. Si tratta delle famose competenze di base di natura professionale, ad esempio, l’abilità nell’usare un certo software o la conoscenza di un sistema di produzione. Si tratta di tutti quei mezzi vengono forniti nei percorsi di educazione formale, a scuola o in corsi professionalizzanti.
Le soft skills possono essere dichiarative (sapere), procedurali (saper fare) e pragmatiche (saper come fare).
Quelle indicate dal World Economic Forum, dall’OMS e dal Joint Research Centre della Commissione Europea sono:
- Pensiero critico;
- Decision making;
- Intelligenza emotiva ed empatia;
- Creatività;
- Collaborazione e team working;
- Capacità di comunicazione interpersonale;
- Adattabilità e flessibilità;
- Intelligenza culturale e coscienza della diversità;
- Consapevolezza etica;
- Leadership;
- Gestione del proprio brand e networking;
- Gestione del tempo;
- Curiosità e apprendimento continuo;
- Capacità di adattarsi e di celebrare il cambiamento;
- Capacità di prendersi cura di sé stessi
L’11 gennaio 2022 in Italia la Camera ha approvato la proposta di legge per l’inserimento delle “soft skills” nel sistema educativo scolastico.
Social Emotional Learning
Ricerche recenti hanno indagato sui livelli di stress emotivo presenti tra i giovani e in particolare durante l’anno scolastico; è emerso che la maggior parte degli adolescenti, circa l’80%, soffra maggiormente durante l’anno scolastico e non solo, infatti anche il 50% circa degli insegnanti risulta esposto a fatiche emotive e relazionali che producono stress e, ancora, il 64% delle persone entro i 19 anni di età ha avuto un’esperienza negativa in ambito sociale[2].
Educare all’emozione e all’emotività è fondamentale e il Social Emotional Learning, cioè l’apprendimento socio emotivo tende a valutare assieme alle qualità cognitive anche le skill emozionali, mettendole sullo stesso piano.
I cinque obiettivi del Social Emotional Learning
Il Collaborative for Academic Social and Emotional Learning, CASEL, ha dato una definizione del SEL (Social Emotional Learning) scomponendo il concetto in cinque obiettivi perseguibili e da perseguire:
- L’autoconsapevolezza delle proprie emozioni e la capacità di individuarle in maniera chiara;
- La capacità di autoregolare uno stato emotivo personale e non solo;
- La possibilità di giungere a decisioni responsabili dopo aver identificato un problema e messo a punto le possibili soluzioni tenendo conto, ovviamente, delle responsabilità derivanti da ogni scelta;
- Acquisire più controllo nelle relazioni sociali comunicando chiaramente, incentivando la cooperazione, la costruzione di relazioni, negoziazione e la scelta di potersi far aiutare in caso di necessità.
L’empatia digitale o Digital emotional intelligence
E in un auspicabile incontro tra soft skills e digital skills non si può dimenticare che viene classificata tra le competenze digitali necessarie nel 21° secolo l’empatia digitale, cioè l’intelligenza emotiva che permette di approcciarsi con consapevolezza all’altro anche dietro a uno schermo.
App per le soft skill
Il tempo che giovani e non solo trascorrono quotidianamente sul proprio smartphone e su altri dispositivi può diventare una risorsa, laddove è possibile usare le app per aumentare il coinvolgimento e per attivare ulteriormente meccanismi che possano sviluppare le soft skill e le competenze chiave.
A contribuire allo sviluppo delle competenze relazionali ed emotive e quindi a supportare il lavoro soprattutto nelle scuole ci sono numerose app, che contribuiscono, per i diversi target di età, a potenziare le soft skills.
Sarà proposta qui di seguito una serie – non esaustiva – di app specifiche per stimolare le competenze trasversali, in particolare le soft skill. In premessa va detto che si tratta di app spesso in lingua inglese e alcune di loro sono a pagamento. Sarà invece sviluppata in un altro contributo la presentazione di risorse digitali per le soft skills per bisogni educativi speciali e in particolare per l’autismo.
Soft Skills Training App (in inglese)
L’idea di creare un’app di formazione sulle competenze trasversali mira proprio a rispondere alle esigenze degli studenti, con un duplice obiettivo: in primo luogo, vuol essere uno strumento innovativo atto a migliorare il loro coinvolgimento nell’ambito delle attività di apprendimento; in secondo luogo, l’app fornisce una piattaforma interattiva per valutare l’attivazione da parte degli studenti di competenze trasversali mirate, consentendo di sviluppare ulteriormente tali competenze su base individuale e in modo divertente.
La funzione principale di Soft Skills Training App è la possibilità per l’utente di creare le proprie liste giornaliere da un elenco di 60 attività, suddivise in 5 principali categorie di competenze trasversali: gestione dello stress, motivazione, desiderio di apprendere, pensiero critico e lavoro di squadra.
Dopo aver creato l’elenco giornaliero, si hanno 24 ore per completare l’attività selezionata, dopo le quali la lista viene azzerata, ma è anche possibile modificare l’elenco prima della fine delle 24 ore
Per tenere traccia dell’evoluzione c’è un grafico di evoluzione del profilo che si evolve durante l’utilizzo dell’app, mostrando l’equilibrio e l’evoluzione nelle soft skill in cui ci si è esercitati.
È una piattaforma innovativa accessibile non solo agli studenti, ma anche agli insegnanti, alle scuole di formazione professionale e ad altri fornitori di servizi educativi interessati all’implementazione delle tecnologie digitali nel contesto delle loro attività scolastiche. L’app unisce gli elementi tipici della gamification e l’esperienza nell’esercizio delle soft skill, fungendo da strumento di autoanalisi, in grado di portare ad un costante miglioramento personale e relazionale.
ClassDojo (in italiano)
Se è vero che le competenze trasversali entrano in gioco, affiancando la formazione classica e curriculare e alimentano la sfera del dell’”emotional learning”, per un apprendimento che sia coinvolto e coinvolgente, la piattaforma a scopo didattico ClassDojo mostra come le competenze trasversali vadano a braccetto con le competenze digitali, in direzione di una formazione a tutto tondo, che sia in grado di fornire tutti gli strumenti per affrontare le sfide sempre più ardue poste dalla società. L’app ClassDojo dedica una sezione speciale alle competenze trasversali, che, in maniera semplificata e giocosa, con i vari personaggi e video animati, vengono presentate ai bambini in relazione al loro mondo, alle loro esigenze, in modo da iniziare a familiarizzare con concetti come la perseveranza, l’empatia, la consapevolezza e così via. A questi ed altri temi Classdojo dedica delle sezioni apposite, con video e attività atti a rafforzare con il velo del gioco delle capacità, attitudini ed esperienze che serviranno per tutto il corso della loro vita.
Inoltre, attraverso il gioco, che è una costante di ClassDojo, è possibile insegnare ai bambini a pensare in modo sistematico, indirizzarli in maniera consapevole verso le proprie inclinazioni e a raggiungere obiettivi specifici ClassDojo possiede una cartella ricca di cards ed elementi studiati proprio per la gamification, quindi per imparare con il gioco, e che, se messe insieme fino a formare una sorta di ebook, possono diventare un vero e proprio libro per passare il tempo libero per i bambini e le bambine più piccoli.
15 App per le abilità sociali per l’inclusione e i bisogni educativi speciali (in inglese)
Le app e i siti di questo elenco hanno l’obiettivo di aiutare bambini e bambine, ragazzi e ragazze a esprimersi, a interagire con gli altri, a identificare e gestire le emozioni e a sviluppare un senso di appartenenza.
Si va da Avokiddo Emotions, per la scuola dell’infanzia, che grazie ad animaletti simpatici aiuta i più piccoli ad identificare le emozioni a “Breathe, Think, Do with Sesame”, primi anni della scuola primaria, che promuove la calma e la meditazione, a “Model Me Going Places 2”, bambine e bambine di 7-8 anni, che presenta 6 storie da usare in aula, a “Social Story Creator Educators”, per adolescenti, per creare storie che promuovono le competenze sociali.