Per vincere la sfida delle nuove competenze è necessario stringere una forte alleanza tra pubblico e privato. Mondo della scuola e imprese, sulla scorta dei veloci cambiamenti determinati dalla trasformazione digitale, negli ultimi anni stanno costruendo percorsi comuni finalizzati alla formazione di nuove professionalità. Figure di altissimo profilo che scaturiscono da una esigenza primaria: connettere il Paese per renderlo competitivo e dare una chance ai territori sino ad oggi esclusi dalla digitalizzazione e dallo sviluppo. Per questo sarà sempre più importante coinvolgere i nostri giovani in percorsi di educazione e di crescita, coltivando i talenti e aprendo a mestieri che fino a qualche tempo fa non esistevano neppure.
Riforma ITS, come cambia il mondo della formazione verso Industria 5.0
Tlc, lo scollamento tra domanda e offerta: il ruolo della formazione
Le imprese della filiera TLC sono chiamate a confrontarsi quotidianamente con il mismatch tra le figure professionali richieste e le competenze disponibili sul mercato; un disallineamento che può diventare una grande opportunità di crescita per tutto il sistema formativo italiano. La forza lavoro del nostro Paese annovera il 3,8% di specialisti in information e communication technology contro il 4,5% del resto d’Europa. Forse un piccolo numero, ma comunque un gap da colmare perché ha effetti sull’intero sistema economico. Il nostro futuro passa dalla capacità di ridurre il divario tra domanda e offerta, investendo nelle competenze digitali, nell’orientamento e nei percorsi professionalizzanti per le ragazze e i ragazzi. Oggi nella nostra Filiera, come emerso da uno studio del Politecnico di Milano, abbiamo la necessità di potenziare le competenze digitali come quelle della Cybersecurity, Data analytics, Intelligenza artificiale, IoT e Cloud.
ITS Academy, punto di riferimento per la diffusione delle competenze digitali
Come affrontare questa situazione? Si sta puntando ad una rivoluzione sistemica sia attraverso un investimento straordinario e la collaborazione con il mondo della scuola, ITS, Università, sia agendo sui percorsi formativi permanenti e con le attività di upskilling e reskilling per le persone che oggi lavorano nelle nostre imprese: nel 2021 sono stati coinvolti circa il 100% dei lavoratori con una media pro-capite di circa 9 giornate/anno, e le stime confermano tale numero anche per il 2022.
Le istituzioni, associazioni di rappresentanza, aziende sempre di più dovranno dare vita a dei modelli di collaborazione pubblico-privato che, come nel caso delle ITS Academy, possono diventare un punto di riferimento per la diffusione delle competenze digitali e per lo sviluppo dell’occupazione nei territori. Solo in questo modo potremo favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro con un bagaglio di competenze in linea con le esigenze del mondo produttivo.
L’ITS Academy Lazio Digital
In tal senso molte regioni italiane stanno mettendo in campo una grande capacità di organizzazione: è il caso del Lazio che ha recentemente dato vita all’ITS Academy Lazio Digital, già operativo nella formazione di oltre cento diplomati che si specializzeranno in tecnologie dell’informazione e comunicazione, contemplando anche la cybersicurezza, asset strategico che necessita di personale altamente formato per rispondere alle crescenti minacce informatiche verso le aziende di ogni dimensione. Ciò che serve- e che a tutti gli effetti si sta realizzando – è dunque una formazione pratica, in grado di garantire ai corsisti un immediato accesso al mondo del lavoro non prima di aver seguito stage presso aziende partner interessate alla formazione di specifiche figure.
La valorizzazione dell’occupazione femminile
E sempre dalla diffusione delle competenze digitali passa anche la valorizzazione dell’occupazione delle donne con l’obiettivo di favorire le condizioni per permettere il raggiungimento di una piena parità di accesso al lavoro, di carriera e salariale. Per questo, siamo convinti che si debba agire anche sull’implementazione delle politiche volte ad aumentare l’accesso femminile alle materie STEM. Bisogna coinvolgere sempre più le nostre studentesse in percorsi di educazione e di crescita, coltivando i talenti e aprendo a mestieri che fino a qualche anno semplicemente non esistevano. Scommettere su una presenza massiccia delle donne in abito lavorativo porterà vantaggi all’intero sistema economico. Noi tutti siamo pronti ad impegnarci per questo traguardo.
Conclusioni
Ultimo aspetto, ma non meno importante: nelle nuove dinamiche del lavoro e della formazione vanno contemplate anche le legittime aspettative, da parte dei lavoratori attuali e futuri, rispetto al bilanciamento vita-lavoro. Sempre più forte la presa di coscienza di poter operare da remoto salvaguardando produttività e qualità delle prestazioni: è il frutto di quanto sperimentato nella pandemia che, favorendo lo smart working, ha aperto nuove prospettive rispetto alle quali è complicato un ritorno al passato. La filiera delle Tlc ha compreso quanto sia importante aprirsi ad una fase nuova: offrire strumenti sempre più efficaci per il lavoro da remoto rientra appieno negli obiettivi da perseguire se vogliamo evitare il fenomeno delle dimissioni volontarie che si sta registrando in ogni settore.